cap.4 il primo bacio
Jason era tornato presto dalla pausa pranzo perché una volta arrivato nel ristorante per dirigenti del dodicesimo piano, era stato circondato da diversi Matusalemme che non vedevamo l'ora di incontrare il figlio di Richard.
Lo avevano visto ragazzo e poi molto di rado perché Jason aveva deciso di aprire una sua attività per fare esperienza e convincere presto suo padre che aveva le carte in regola per prendere il suo posto. In effetti la sua attività era cresciuta in fretta (il senso degli affari lo aveva ereditato tutto da Richard ) e adesso ne aveva lasciato le redini al suo migliore amico Vincent, conosciuto ai tempo del college e diventato presto compagno di scorribande e poi suo braccio destro.
-Che noia ... dovrò andare altrove se vorrò godermi un pranzo come si deve quando sono da queste parti - stava pensando Jason aprendo la porta del bagno dei funzionari.
E poi rimase lì, con la mano sulla porta, a fissare la schiena nuda di qualcuno.
Ci volle qualche secondo per realizzare che quella schiena perfetta apparteneva a Mark.
Jason entrò silenziosamente e si appoggiò alla porta chiusa con le braccia incrociate e un ghigno sul volto, osservando l'uomo che a petto nudo stava tenendo la sua camicia sotto gli asciugatori ad aria. Dal riflesso dello specchio posto a fianco, Jason riusciva a vedere chiaramente Mark, con la sua pelle chiara, il petto e il ventre magri ma scolpiti, una vita talmente stretta da sembrare quella di una donna e dei capezzoli piccoli e rosei.
-Chissà cosa si prova ad assaggiarli- pensò Jason e senza rendersene conto il desiderio si risvegliò dentro i suoi pantaloni.
La cosa lo fece irritare.
-Questa sgualdrina! Come osa denudarsi in un bagno pubblico... ma forse è ciò che vuole... vuole essere guardato e desiderato con quel suo corpo perfetto fatto per adescare... d'altronde è così che ha accalappiato quell'uomo integerrimo che era mio padre- pensò Jason con rabbia.
Senza pensarci chiuse la distanza tra lui e Mark e lo afferrò per la vita girandolo e sbattendolo contro il muro. Mark sgranò gli occhi per la sorpresa e aprì la bocca per gridare ma Jason gliela tappò con una mano mentre con l'altra gli schiacciava le spalle contro il freddo muro di piastrelle.
Mark era allibito, era assorto nei suoi pensieri quando qualcuno lo aveva assalito improvvisamente e mentre veniva bloccato contro la parete si rese conto che quell'uomo non era altro che Jason che lo guardava con occhi pieni di scherno e odio.
" Che c'è piccola cagna... aspettavi qualcun'altro?" disse Jason liberandogli la bocca.
Mark lo spinse ma la differenza di peso gli impedì di spostarlo: Mark aveva un corpo magro e slanciato di quasi un metro e ottanta che teneva costantemente allenato con la corsa e il taekwondo, ma Jason lo superava in altezza di quasi una spanna e in massa muscolare di almeno 20 kg e quindi gli fu impossibile spostarlo, anzi per tutta risposta Jason gli afferrò i polsi e li attaccò alla parete sopra la sua testa.
Jason e Mark si stavano fissando a soli 20 cm di distanza, il primo con sguardo divertito e crudele il secondo confuso e indifeso.
"Signore che fa? Questo comportamento va troppo oltre, mi lasci andare" disse Mark agitato.
"Non fare finta che non ti piace. Se non stavi aspettando questo perché togliersi la camicia nei bagni dell'ufficio altrimenti, eh piccola sgualdrina?" lo schernì Jason.
Mark spalancò i suoi già grandi occhi azzurri e il suo volto chiaro diventò ancora più pallido.
"Ma di cosa sta parlando? Mi lasci!" disse Mark cercando di liberarsi i polsi.
Jason era soddisfatto mentre il più giovane non riusciva a smuoverlo per niente e mentre Mark si dimenava lui lo osservava con un ghigno.
- Ma guarda come si dimena! Sembra una verginella. Se non sapessi come si è guadagnato la sua posizione fino a qui, potrei pensare che è puro e innocente- pensò Jason -forse mi posso divertire un po'- e abbassò la sua testa nell'incavo del suo collo.
"mmm che profumo, te lo ha contato Richard?" disse annusandolo e mentre lo faceva gli solleticò la pelle con la punta del suo naso.
La reazione di Mark fu sorprendente per Jason: lo vide sussultare e arrossire e il suo torace ebbe la pelle d'oca.
"Allontanati per favore" disse in un sussurro Mark.
"Wow! Sei davvero così sensibile? Ti ho appena sfiorato..." disse Jason con voce bassa e profonda "ma allora se faccio così che succede..." e si chinò per leccargli un capezzolo e poi ci soffiò sopra.
"Ahh" gemette Mark e sussultò così forte da sbattere quasi la testa contro il muro.
Jason rise piano e disse :
"Devo ammettere che sei molto sexy. Quasi quasi comincio a comprendere mio padre un po' di più. Ma a me non mi freghi con questa faccia innocente, io lo so che in realtà sei solo una sgualdrina" e lo baciò con violenza.
Per Mark fu come essere punito con la frusta. Non era mai stato baciato prima così e soprattutto non era mai stato baciato da un uomo. Fu un bacio brutale che gli ferì le labbra delicate e quando Jason cercò di penetrare la sua bocca con la lingua Mark serrò la bocca e gli occhi con tutta la sua forza.
Allora Jason gli lasciò un polso e gli schiacciò le guance con la sua mano forte come una tenaglia finché Mark non fu costretto ad aprire la bocca ed allora lo invase con la sua lingua umida.
Mark cercò di dimenarsi ancora ma Jason gli schiacciò i fianchi con i suoi contro il muro e continuò ad esplorargli la bocca per diversi secondi finché ad un certo punto non si sentì debole e caldo e incapace di lottare. Inconsapevolmente Mark cominciò a rispondere al bacio e Jason ne provò soddisfazione.
-Lo sapevo... è proprio una sgualdrina... e anche molto bravo con la sua recita da verginello. Mi fa venir voglia di scoparlo come si deve- si disse Jason.
I due uomini erano talmente presi dal momento che sentirono all'ultimo i passi pesanti di qualcuno che si avvicinava alla porta.
