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l'assistente imposto

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Chaos
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Riepilogo

Mark è un giovane ragazzo delicato e bellissimo, l'immagine dell'innocenza e della riservatezza. Ma è solo apparenza! Lo sa bene Jason che negli ultimi tre anni lo ha visto frequentare suo padre sotto le mentite spoglie del suo assistente. Per Jason, Mark è un perverso che si trastulla tra le braccia di un uomo più grande di trent'anni per la posizione e il denaro. Ed ora, se Jason vuole diventare il nuovo CEO deve accettarlo come suo assistente personale o suo padre gli toglierà tutto. Per Jason questo è l'ennesima prova del potere di quell'uomo su suo padre. Da ora in avanti la sua missione è rendergli la vita un inferno!

BoyxBoyLGBT18+MiliardarioSessoSentimentiSentimentale

cap.1 ad una condizione

L'uomo alto e virile stava entrando con passo sicuro nella hall del grattacielo dove avevano sede gli uffici della multinazionale che suo padre aveva creato, seguito dal giovane ed elegante che oramai da tre anni non lasciava il fianco del signor Parker e che tutti avevano imparato a rispettare come il capace assistente personale del capo quale era.

L'uomo alto e bruno con aspetto impeccabile e rigido era Jason Parker.

Da oggi era lui il nuovo CEO, finalmente suo padre inaspettatamente si era messo da parte per lasciare il passo a questo suo figlio ambizioso e scalpitante.

Tutto il personale della hall si girò a guardarlo e lo salutarono con deferenza finché non raggiunse l'ascensore. Oramai tutti erano a conoscenza del grande cambiamento che sarebbe avvenuto al comando della compagnia e molti erano in trepidante attesa di conoscere l'operato del nuovo, giovane e affascinante CEO.

Qualche settimana prima, Richard Parker, suo padre, il bell'uomo di quasi sessant'anni che si era sempre rifiutato di lasciare il comando ai suoi figli, li aveva convocati per una cena di famiglia improvvisa dopo che da mesi di vedevano di rado ed era allora che aveva sganciato la bomba.

Jason e suo fratello Nich erano arrivati insieme quella sera.

Nich era più piccolo di due anni ma era anche lui un ragazzo alto e possente e con il fascino bruno e autoritario tipico dei Parker ma lui aveva anche un sorriso aperto e gioviale che lo faceva apprezzare dalla maggior parte della gente, al contrario di Jason che invece non sorrideva mai e incuteva timore in chiunque incontrasse.

Caratterialmente diversi, una cosa avevano in comune: il sospetto su quel giovane che da tre anni non lasciava mai il fianco di suo padre.

Richard, dalla morte della loro madre avvenuta oramai dieci anni prima, non si era mai lasciato avvicinare da nessuno, solo dedito al suo lavoro e si suoi figli.

Adesso, vederlo dipendere totalmente da un ragazzino delicato, che non si sapeva nemmeno da dove venisse o facesse prima di tre anni prima e che non si allontanava dal suo fianco neanche un istante, aveva acceso in loro una gelosia e una rabbia che più volte avevano manifestato chiaramente. Per quanto ne sapevano, quell'uomo passava le notti con lui, visto che si era trasferito oramai da tempo nella casa padronale e la sua camera era proprio accanto a quella di Richard.

All'inizio la cosa li aveva lasciati di stucco, mai una volta quell'uomo integerrimo aveva manifestato interesse verso il genere maschile, al contrario di Jason che invece aveva gusti più ampi e da giovane si era circondato di belle donne ma anche uomini. Per lui il genere era relativo purché la persona fosse interessante abbastanza da stuzzicare la sua curiosità, ma fino adesso il suo cuore non aveva mai provato un vero sentimento.

Da quando sua madre era stata trovata morta in quell'auto finita fuori strada, assieme ad un uomo sconosciuto, il suo cuore di era chiuso inesorabilmente.

Figuriamoci la reazione di quest'ultimo quando aveva scoperto il giovane assistente di suo padre, lasciare la camera di suo padre in piena notte ed in pigiama rendendo quello che prima era solo un sospetto, una certezza.

Quella sera Jason aveva traslocato definitivamente in uno degli appartamenti di sua proprietà.

Nich era già dai tempi dell' Università che aveva lasciato la villa .

Ovviamente, anche quella sera, lui era già seduto di fianco a Richard, nel suo vestito su misura, sicuramente fatto fare apposta dal sarto di fiducia di Richard.

Non appena i due fratelli entrarono nella grande sala da pranzo, Mark si sentì trafitto da due paia di occhi neri che lo fissarono con il solito odio che lo turbava profondamente, ma come sempre egli non lasciò trapelare nulla da dietro quella sua aria tranquilla e riservata.

I due fratelli rimasero sulla porta, come due statue di cera poi Richard parló:

" Sedetevi figlioli, tra poco verrà servita la cena"

I due uomini alti e possenti si accomodarono sul lato destro del tavolo, trovandosi il loro padre a capotavola e Mark di fronte.

Il giovane uomo si sentì squadrato in ogni parte visibile dai due fratelli ma non ricambiò lo sguardo tenendo gli occhi su Richard che fece versare il vino nei calici.

I quattro uomini eleganti, sorseggiarono il loro vino d'annata in silenzio mentre i camerieri servivano la cena.

Ad un certo punto Jason interruppe il silenzio:

"Papà, perché questo invito stasera?"

"Vedo che sei sempre impaziente figlio mio"

"Ho una comunicazione importante da fare alla mia famiglia" disse Richard.

"Allora perché lui è qui?" disse Jason indicando Mark.

"È importante che lui sia qui " rispose

Jason alzò un sopracciglio e con tono sarcastico disse:

"Ah si? Non sapevo che la famiglia comprendesse lui" provocando un ghigno in suo fratello Nich.

Mark si sentì molto a disagio dopo questo scambio di battute, del resto era sempre così ogni qualvolta era costretto ad incontrare i figli di Richard, in particolar modo Jason.

"Non essere scortese Jason" disse Richard con tono perentorio.

"Ho deciso di lasciare la compagnia nelle vostre mani a partire dal prossimo mese e andare all'estero per sei mesi" esordì Richard.

Jason e Nich rimasero di sasso.

"Cosa?" gridarono i due fratelli all'unisono.

"Papà..." fece Nich.

"Ma che significa che te ne vai.."

Richard alzò una mano per zittirli.

"Jason, tu sei il mio figlio maggiore e aspetti questo momento da tempo. Dal mese prossimo sarai il nuovo CEO "

Jason ebbe un'espressione di vittoria in volto.

"Nich... Tu non hai mai mostrato interesse nella compagnia ma se un giorno cambierai idea il posto da vice presidente è tuo. "

Nich rispose con un cenno del capo, d'altronde veramente non aveva mai mostrato grande interesse per gli affari di famiglia.

"Ho solo una condizione....." disse Richard.

"Quale" chiese Jason sospettoso.

"Mark rimarrà nella compagnia e sarà il tuo assistente personale e braccio destro"