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cap. 5 Passato difficile

Sentire dei passi così vicini fece riprendere i sensi improvvisamente ai due uomini che si guardarono negli occhi per una frazione di secondo, poi Mark sgattaiolò dalla sua presa e si nascose nella toilette appena in tempo per non farsi vedere in quella situazione imbarazzante dall'uomo di mezza età che era entrato subito dopo.

"Oh presidente! " disse l'uomo con rispetto ma allegramente.

Jason che nel frattempo si era spostato davanti ai lavabi per darsi un contegno lavandosi le mani ricambiò il saluto senza l'ombra di un sorriso come suo solito, ed uscì.

Mark rimase chiuso in bagno finché non sentì di essere rimasto solo. Raccolse la camicia ormai sgualcita e si rivestì davanti lo specchio. Mentre si sistemava cravatta e abbottonava la giacca del vestito scuro, notò che le sue mani tremavano leggermente. Si osservò il volto e vide le guance rosse e le labbra gonfie. Avvicinò le dita alle labbra e le carezzò leggermente, sentì ancora la sensazione di quel bacio brutale e il turbamento lo invase.

Mark nonostante i suoi 26 anni e nonostante la reputazione che aveva agli occhi dei figli di Richard aveva ben poca esperienza nel campo delle relazioni personali e di sicuro nessuna con una persona di sesso maschile.

La sua vita era stata troppo travagliata per avere avuto il tempo di esplorare profondamente la sua sfera sessuale, a parte qualche avventura al college con qualche ragazza compiacente attratta dalla sua bellezza.

Di sicuro non si era mai sentito tanto scosso come quando quell'uomo spietato non lo aveva baciato violentemente. Era così sorpreso... da Jason che si era comportato da predatore e anche da se stesso che si lasciato andare. Una parte di lui si sentiva umiliata per essersi mostrato così debole davanti a quell'uomo sgradevole che lo odiava con tutte le sue viscere.

Non era da lui perdere il controllo, la sua vita sofferta gli aveva insegnato a non mostrare facilmente i suoi sentimenti e le sue fragilità perché sin da ragazzo aveva dovuto lottare per andare avanti.

La sua infanzia era stata segnata dalla morte prematura di suo padre, agente di sicurezza ucciso durante una rapina in banca e dalla lunga malattia di sua madre che dopo la perdita del marito era sprofondata in una depressione latente che pian piano l'aveva inghiottita fino a che un giorno, un Mark ancora bambino, aveva trovato sua madre addormentata per sempre con il flacone di sonniferi vuoto ancora tra le mani.

In seguito era stato cresciuto amorevolmente dalla nonna paterna, finché, quando Mark non aveva che 17anni, un ictus l'aveva immobilizzata a letto. Era seguito un lungo periodo di patimenti in cui lui ancora a scuola aveva dovuto occuparsi della nonna e contemporaneamente studiare.

A 18 anni era riuscito ad entrare nella prestigiosa università di finanza e marketing dei suoi sogni, grazie ad una borsa di studio completa per giovani promettenti e in quel periodo dovette ricoverare la nonna in una clinica privata che si potesse occupare di lei 24/7. Ma la pensione ed i risparmi della nonna non bastavano più ed aveva dovuto cominciare a lavorare per potere mantenere la nonna in clinica e anche se stesso.

I medici della clinica lo presero a ben volere e gli offrirono un lavoro come aiuto infermiere part time e mentre studiava per realizzare il sogno di una vita stabile, aveva imparato le basi della medicina infermieristica.

Era stato allora che aveva conosciuto Richard e la sua vita si era illuminata. Quest'uomo elegante e intelligente ma chiuso in se stesso, si trovava in quella clinica per farsi curare spontaneamente da uno stato d'ansia e depressione che si stava cominciando a manifestare a distanza di qualche anno dalla morte della moglie. Averla persa in maniera così tragica, trovata nella macchina accartocciata finita fuori strada assieme ad uno sconosciuto, lo aveva logorato pian piano. Non si seppe mai dove stesse andando a quell'ora notturna con un uomo che non era suo marito e perché fosse finita fuori strada, ma la gente intorno a Richard mise in giro la voce che lei fosse morta mentre stava scappando con l'amante e sebbene non ci fossero prove al riguardo, lui si sentiva molto ferito. Aveva deciso quindi, per il bene dei suoi figli, di curarsi segretamente da un amico medico della clinica dove Mark lavorava ed incontrarlo lo aveva salvato. Dopo la lunga esperienza con la depressione di sua madre, Mark aveva sviluppato una notevole sensibilità verso le persone con questa malattia ed era riuscito ad entrare dentro il muro eretto da Richard in poco tempo. Quell'uomo gli era entrato nel cuore, in qualche modo gli ricordava quel padre che non aveva potuto crescerlo e in poco tempo la loro simpatia reciproca era sfociata in una bella amicizia.

Richard stimava molto quel ragazzo dall'aspetto delicato che lavorava, studiava e si occupava della nonna malata allo stesso tempo, ma la cosa che lo aveva spinto a volersi occupare di lui e del suo futuro era stata una scoperta inimmaginabile...

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