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Capitolo 3

Atto III.....

Verso le 11 mi svegliai e sul comodino trovai un biglietto di Peggy, “Sono dovuta uscire per un incontro di lavoro...ti ho lasciato la colazione. A dopo.....” Ricordo che l’avevo trovata freddissima dopo il nostro incontro e capivo che per lei ero un gioco, nulla di più, e decisi di assecondarla.

Telefonai nel suo showroom per salutarla e Peggy mi propose di fare lo Stuart nell’evento che lei aveva organizzato la sera stessa. Avrei ricevuto anche un compenso e accettai lusingato.

Forse quella donna aveva recepito le ombre della mia anima: e la sera ,dopo che tutti gli invitati se ne andarono rimanemmo solo io, Peggy e una miliardaria svizzera, sua cliente e amica. Quella donna poteva avere 65 anni, bionda e con la pelle molto scura, completamente ricoperta di gioielli preziosi e con un trucco molto vistoso.

Mentre si faceva salotto Peggy versò dello sherry per la signora e un cocktail analcolico per me; e mentre si parlava mi guardava in maniera strana. Si sbottonava un po' la camicetta, si scopriva un po' la coscia... Non so cosa ci fosse in quel cocktail ma sentivo un gran calore ed il membro s’ingrossava... ero paonazzo!

Sentivo addosso gli occhi delle due donne ma incominciavo ad eccitarmi perché mi sentivo un oggetto e provocavo a mia volta!

Peggy con tono autoritario mi chiese ad alta voce di spogliarmi, proprio come successe la sera prima quando avevamo consumato il nostro idillio, questa volta la sua richiesta mi aveva imbarazzato di più ma non fui capace di rifiutare. Mi spogliai lentamente mentre l’amica di Peggy mi guardava compiaciuta tanto da farmi pensare ad un accordo preventivo tra loro.

Ingrid, la sua cliente/amica, così si chiamava, osservava il mio corpo acerbo. Il suo sguardo era penetrante e Peggy mi chiese di girarmi su me stesso e capii che la signora voleva ammirarmi in tutta la mia nudità. Le mie natiche erano alte e sode, gli addominali scolpiti e la mia schiena tipica di un ragazzo sportivo della mia età.

La cosa mi eccitava molto e lentamente il mio membro incominciò a crescere e a inturgidirsi, aveva ormai raggiunto il massimo della sua imponenza; quando Peggy mi si avvicinò, si posizionò alle mie terga e cominciò a baciarmi il collo, la schiena, le natiche e le gambe. Sentivo scorrere la lingua sulla mia pelle e sentivo i suoi denti graffiarmi le carni. Il mio sesso palpitava sotto i colpi di lingua che mi regalava Peggy mentre sentivo esclamare Ingrid, “brava ragazzaccia..non hai deluso le mie aspettative..”

In quel momento mi ero trasformato in puttana per loro ma pensarlo mi eccitava e mi divertiva... E guardare gli occhi lucidi e avidi mi provocava spasimi violenti di lussuria: indossava un abito bianco che esaltava la sua abbronzatura tropicale e aveva mani e piedi stupendi con un elegante smalto rosa. I sandali gioiello tacco 12 adornati di Swarovski donavano alle sue gambe immensa sensualità. I miei occhi erano attratti dal suo seno morbido e prosperoso: sentivo la mano affusolata di Peggy carezzare le mie cosce e quando si chinò in ginocchio e mi sentii la sua lingua tra le natiche mi sembrò di impazzire. Le allargava leggermente e mi faceva suo. Ero tremendamente eccitato quando Peggy risalì con la lingua sino al mio collo e, dopo averlo baciato si staccò da me, prese una benda e me la legò sugli occhi. Poi prese una corda e mi legò i polsi dietro la schiena.

In quel momento eccitazione e paura si fondevano in un emozione devastante e l’essere umiliato e usato da quelle due splendide donne mi inebriava. Peggy mi ordinò di inginocchiarmi e prese la mia testa tra le sue mani con decisione e la guidò sui seni di Ingrid: profumavano come ciliegi in primavera ed erano generosi, morbidi ed i capezzoli turgidi. Iniziai a baciarli uno ad uno e la mia lingua disegnava piccoli cerchi su di essi. Li succhiavo avidamente e più sentivo ansimare Ingrid e più scendevo lungo il suo corpo; i suoi fianchi mi facevano impazzire e le davo piccoli morsetti finché Peggy non mi indirizzò, tenendomi per i capelli tra le gambe di Ingrid che si era spostata le mutandine.

Il suo sesso era molto pronunciato e la mia lingua le danzava intorno..in...tra...dentro e fuori..! Mi eccitava percepire il movimento del suo ventre mentre la mia lingua la viziava e coglievo goccia a goccia il suo piacere. Peggy mi incitava, “lecca puttanella!” esclamava. Ero completamente pervaso da quello che mi stava succedendo e, mentre davo piacere alla signora, Peggy mi carezzava tra le natiche, sublime, mi carezzava più sotto .. il sesso e i testicoli....

Impazzivo..!!!

Sentivo le unghie di Peggy penetrarmi quasi nella carne. Ora conosco il termine squirt ma a quell’età non riuscivo neanche ad immaginarlo sino a quando sentii nella mia bocca un esplosione di piacere caldo e buono che non terminava mai, che mi inondava e mi bagnava viso e petto. Ero come inebetito ma il membro mi scoppiava mentre sentii Ingrid incitare Peggy a farmi suo; si chinò ancora e mentre con la mano carezzava il mio membro sentii la punta della sua lingua insinuarsi tra le mie natiche, sempre più a fondo si muoveva dentro di me! Le sue mani allargavano le mie natiche mentre la lingua mi penetrava. Poi prese a fare la stessa cosa con le dita della sua mano mentre io con la lingua mi nutrivo del piacere di Ingrid ed il movimento della mia lingua seguiva lo stesso ritmo delle dita di Peggy dentro di me.

Si staccò un attimo e sentii dei rumori alle mie terga e subito dopo sentii la saliva scivolarmi tra le natiche: di colpo sentii le mani di Peggy cingermi i fianchi e sotto l’incitamento di Ingrid che con voce roca diceva, “prendilo.” Qualcosa di estraneo spingeva sul mio sfintere, sempre più a fondo. In quel momento capii che mi stava penetrando con un dildo, un mix tra bruciore e piacere e mentre lo faceva con una mano agitava il mio sesso sempre più turgido. Attonito iniziavo a godere e sentivo che mi stava scivolando dentro interamente..sino in fondo. Peggy ansimava forte e così Ingrid e mi sodomizzò per un tempo quasi infinito.

Poi sentii la donna svizzera che, rivolgendosi a Peggy, urlò “lo voglio!” In quel momento palpitavo dal piacere e mi sentii togliere la benda e slegare i polsi. Le due donne si alzarono e mi dissero, “vieni con noi”, le seguii sino ad arrivare nella camera di Ingrid.

Peggy si sedette su una poltrona, indossava solo calze, reggicalze e delle scarpe in vernice tacco 15 in vernice nera. Quella sera portava i capelli indietro con una treccia. Sublime!

Ingrid, pur con i suoi 66 anni, era eccitante. Le sue mani scure, un po’ rugose, con quello smalto rosa, mi infiammavano mente e corpo. Ho sempre amato, sin da ragazzo, il particolare. Peggy intanto aveva allargato le gambe: con una mano si carezzava il sesso e con l’altra si toccava il seno.

Ingrid era lasciva, distesa sul letto, e mi disse subito di prenderla! Mi avvicinai in silenzio, carezzai le sue gambe, le allargai ed entrai dentro di lei, lentamente, mi incitava con voce roca e io mi muovevo lentamente, poi mi fermavo, ricominciavo.

I suoi occhi erano languidi e la baciavo sul collo. Le leccavo le labbra aumentando il ritmo.Vedevo Peggy riflessa in uno specchio mentre si toccava avidamente e continuavo a prendere Ingrid con foga. Ogni tanto toglievo il mio sesso e accoglievo i suoi schizzi di caldo piacere; le sue mani mi graffiavano schiena e natiche e sentirla urlare mi faceva impazzire. Sentivo la voce di Peggy, “prendila”, “sbattila” mentre gli orgasmi ripetuti della donna continuavano ad invadermi. L’ultimo fu violentissimo e chinandomi lo ricevetti sul viso. Allora Peggy si alzò e mi si inginocchiò davanti: Ingrid fece lo stesso ed insieme mi supplicarono di regalarle il mio piacere. La mia mano scorreva sul mio sesso grosso e turgido mentre i miei occhi si deliziavano con i loro corpi..cominciai ad accelerare, a contrarre i muscoli delle natiche e degli addominali, e..aumentavo ancora e iniziò a sgorgare il mio caldo piacere sulle lingue avide delle due donne e sui loro corpi. Un orgasmo che non voleva terminare!

Continuai ancora e ancora regalando loro altri tre orgasmi.

La notte terminò e tornai nella mia camera esausto e confuso. Mi addormentai e mi svegliò il rumore dell’auto di Ingrid che lasciava la villa. Guardai verso la scrivania e notai una rosa nera con un biglietto e un pacchettino.

Mi avvicinai con curiosità e aprii la busta immediatamente. All’interno c’era un biglietto con su scritto, - grazie Randy...troverai qui il tuo compenso per il lavoro svolto e un pensierino di Ingrid..ci vediamo stasera. - La busta conteneva mille sterline! Aprii il pacchetto e trovai un orologio Rolex in acciaio con i diamanti sulla ghiera e rimasi estasiato.

Forse ero stato vittima di una violenza ma in quel momento ammetto di non avere avuto turbamenti.

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