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Capitolo 2

Atto II........

Ora provate ad immaginare un adolescente come ero io seduto accanto ad una donna dalla sensualità che solo una cinquantenne può suscitare.. la morbidezza dell'immagine, l'accuratezza del particolare..

Mi sentivo estasiato, incapace totalmente di frenare le emozioni che mi pervadevano anima e corpo.

A quell’età ci si innamora in primis dell'amore fine a se stesso.

Non avevo mai visto una donna fasciata da calze velatissime sorrette da un elegante reggicalze di pizzo nero...

Peggy si avvicinò con una sospetta dolcezza e il suo sguardo iniziò a percorrere il mio corpo da capo a piedi e iniziai a sentire brividi lungo tutta la schiena...

Mi disse di alzarmi dal divano con un tono tutt’altro che amorevole.. marziale.! Mi fece spogliare davanti a lei, poi mi ordinò di sedermi accanto e io lo feci obbediente come un cagnolino!

Sentire i suoi occhi addosso mi turbava ma mi eccitava, stavo conoscendo una parte di me sino ad allora sconosciuta. Peggy mi bendò con una sciarpa di seta nera e io sentivo il suo respiro a pochi cm da me: ero in estasi ... l’odore dolce delle sue labbra mi torna ancora in mente. Le sue labbra sulle mie e la punta della sua lingua attorno alle mie labbra.

Le lingue si cercavano, s’intrecciavano come serpenti in amore.... Improvvisamente Peggy si staccò e mi ordinò di versarle da bere e mi sfilò la benda.. Pur nella mia inesperienza di adolescente capii che non si trattava di un semplice atto d’amore ma bensì un gioco di ruolo!

Non ho mai capito se fossi una sua vittima o semplicemente carnefice di me stesso ma Peggy mi aveva oscurato la mente. Le portai una coppa di champagne e mentre il suo sguardo era sul mio sesso ebbi un erezione impressionante, guardavo la sua lingua sul rosso delle sue labbra ... poi frame di caldo buio mentre la bocca avvolgeva il mio membro che lo conteneva a stento..., mentre la lingua scorreva attorno al mio glande...... La sua mano, curata e sfilata, lo carezzava mentre l’altra mano mi cingeva i capezzoli.

Versò dal calice dello champagne versandolo sul mio sesso duro e palpitante; a quel punto mi fece sdraiare sul divano e, si sedette sul mio viso spostando il perizoma nero a lato ordinandomi di baciarla ovunque.

Il profumo del suo sesso era inebriante e Peggy si muoveva sul mio viso avanti e indietro,verso destra, verso sinistra.

Dal suo monte di venere sgorgava un nettare dolce e profumato ed il suo respiro era affannoso e accelerato mentre la sua mano carezzava con avidità il mio sesso.

Il suo nettare si faceva sempre più copioso e lo sentivo scivolare nella mia bocca ...

Era la prima volta che godevo del piacere di una donna....

Mi sembrava di impazzire quando Peggy scese lungo il mio corpo e si sedette sul mio sesso turgido: sembrava una danza tribale quando ero dentro di lei e aumentava il ritmo.

Il suo caldo piacere bagnava il mio sesso palpitante e la donna mi invitava a non smettere urlando di piacere.. SUBLIME...!

La sua schiena nuda sembrava marmo, liscia e tornita, il movimento delle sue natiche stupende che sbattevano prepotentemente sul mio pube mi lasciavano senza fiato. Le mie mani la carezzavano ovunque mentre i suoi lunghi capelli odoravano di fiori.

Sentivo l’onda del piacere avvicinarsi e Peggy se ne accorse, scese da sopra di me e d’inginocchiò ai piedi del divano, avvicinò il suo viso al mio sesso portandosi i capelli a lato. Vidi la sua bocca avvolgerlo completamente percorrendolo in tutta la sua lunghezza e chiusi gli occhi gemendo. Mi portò almeno dieci volte vicino all’orgasmo smettendo e ricominciando. Sentivo la sua lingua avida sui testicoli gonfi e quando si fermava il mio sesso palpitava. Peggy accelerò il ritmo sino a che il mio piacere non cominciò a sgorgare abbondante inondandole le labbra e la mano che lo sosteneva..Un idillio di voluttà e di piacere guardarla leccare il mio seme caldo.

Dopo pochi minuti il mio membro sotto le sapienti carezze della sua mano raggiungeva nuovamente la sua massima turgidità e Peggy mi prese per mano conducendomi nella sua camera coniugale. Mi sdraiai sul letto mentre la osservavo in tutta la sua bellezza. La stanza era illuminata con candele che sapevano di vaniglia e la donna, il mio miraggio, si era soffermata davanti ad una specchiera del 700’, dal quale potevo osservare il suo riflesso.

Peggy era statuaria e morbida e i suoi magnifici seni danzavano ad ogni suo movimento. Mi chiese di avvicinarmi e mi posizionai alle sue terga, adoravo il suo profumo di donna e iniziai a baciarla sul collo spostandole i capelli. La mia lingua scivolava sui suoi fianchi..sulle natiche..sulle gambe percorrendo ogni centimetro della sua pelle e scorreva lungo le sue calze di seta sino ad entrambi i piedi: ero in disibilio!

Risalendo con la punta della lingua mi soffermato nell’interno delle sue cosce mentre Peggy divaricava leggermente le gambe. Dopo pochi istanti mi disse, “prendimi”..... Prese tra le mani il mio sesso duro e lo diresse verso il suo monte di venere. Ero di nuovo dentro di lei e la guardavo riflessa in quella specchiera antica.

Dal suo viso trasudava piacere mentre il mio ritmo aumentava. La baciavo avidamente sul collo mentre la prendevo con passione.

“Ancora tesoro” ripeteva Peggy...“non fermarti! Il tuo membro è possente..meraviglioso” ripeteva.

Il mio ritmo aumentava a ritmo forsennato e sentivo il mio corpo colmo di vigore.

Il suo respiro aumentava ancora e per la prima volta sentivo il suo turpiloquio che mi faceva impazzire. “Riempimi con il tuo seme caldo” urlò Peggy... “inondami di piacere Randy...lo voglio..!” Il mio sesso palpitava mentre lei urlava e aumentando il ritmo sentii colare il suo caldo piacere e l’orgasmo mi pervase ancora. Fiotti di piacere riempivano il suo sesso bollente e guardarla godere riflessa in quello specchio mi faceva sentire indemoniato... i suoi occhi languidi non li ho mai dimenticati. Forse ero vittima di una violenza ma volevo non finisse mai.

Ci infilammo nel letto,tra lenzuola di seta, e mentre lei appoggiava le sue stupende labbra a quella coppa di champagne il mio sesso era di nuovo turgido. Mi ordinò di baciare la sua pelle mentre lei beveva e io obbedivo come inebetito.

Peggy era tremendamente bella e perversa e quella notte facemmo l’amore per ben altre otto volte e ci addormentammo nel suo talamo coniugale quando iniziava a fare giorno.

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