CAPITOLO 6
Sto per perderei sensi sotto alla sua potente presa. Nei suoi occhi vedo odio e rancore. Ho scatenato tutto questo ?
All'improvviso un'attacco di adrenalina si impossessa di me e, con una forza che non avrei mai immaginato mi appartenesse, gli tiro un forte spintone facendogli attraversare l'intera stanza in aria.
Mi sbalordisco della mia stessa forza e lo guardo sbalordita. Lui è dentro il muro dove ha creato un tunnel.
-Tu.... Ringhia. -Come osi ?!- Tuona prima di balzare fuori dal buco.
Non ho nemmeno il tempo di controbattere che lo vedo estrarre un'arma benedetta dalla sua giacca.
-Lucifero...non avrai intenzione di ammazzarmi ?- Sussurro guardandolo allibita.
-Secondo te ?- Gioca con l'arma guardandomi con aria diabolica, prima di fiondarsi immediatamente su di me.
Blocco all'istante il suo braccio armato e poggio un mano sul suo petto perfetto per bloccarlo.
Punto i miei ghiacciai nei suoi iceberg. Per una frazione di secondo Lucifero si blocca, ma solo per un secondo, poi inizia nuovamente a spingere e io
sbatto nuovamente sul mnuro.
Il suo pugnale punta dritto al mio cuore. Ma ringraziando Dio gli tengo abbastanza testa.
Inizio ad innervosirmi e faccio
diventare i miei occhi neri. -Lucifero... ADESSO BASTA!- Urlo.
Ma lui non demorde e continua a premere mantenendo la sua espressione sadica.
-Tu... morirai... Ringhia.
Non ce la faccio più a sopportarlo e con le ultime forze che mi ritrovo, lo spingo via.
Io cado da una parte e lui dall'altra.
Come se poi non bastasse, cado sulla scrivania dove il tagliacarte mi lacera la mano.
-Aia !- Dico mentre sento l'acciaio affondare nel mio palmo.
Rammento all'istante tutto quello che è successo stamattina.
Giro il mio sguardo lentamente su Lucifero.
È per terra, a quattro zampe e con il capo chino. Lo vedo respirare con affanno. All'improvviso alza la testa e vedo che i suoi occhi sono neri, mentre le zanne sono pericolosamente spiegare.
Mi guarda con desiderio e rabbia.
-Lucifero... calmati, ti prego.- Sussurro spaventata.
-A me non mi preghi. Ci siamo intesi ?!- E appena finisce la frase mi salta addosso.
Combatto con tutta me stessa per impedirgli di mordermi.
Ma lui ci riesce e affonda i suoi grandi canini nel mio collo.
All'inizio provo un grande dolore, tremendo. Sento che si ciba di me con ingordigia.
Continua a tirare a se il mio sangue; io gemo di dolore.
-Fermati.- Sussurro nuovamente.
-Sei buonissima.- Dice con una voce pericolosamente roca.
Girando inizia nuovamente a bere la mia linfa, è più leggero e lo fa con trasporto.
Io mi rilasso e inizio a inebriarmi del Suo morso.
Inizio a sentire le sue mani che scivolano su tutto il mio corpo accarezzandomi e ammaliandomi.
Sento anche io il suo forte odore, e non resisto. I miei occhi diventano tutti neri e spiego anche io i miei canini.
Affondo nel suo collo e lui sussulta, lui si blocca e io non ho ancora succhiato il suo sangue.
Ma poi si rilassa e ricomincia mentre inizio anche io.
È una sensazione stupenda. Il suo caldo e denso sangue scivola giù per la mia gola. È buonissimo, una tale meraviglia.
Il suo sapore è dolce ma allo stesso tempo pungente.
Le sue mani continuano a scorrere sul mio corpo impazienti.
Io continuo a gemere, ma non più di dolore, ma di piacere.
Inizio ad accarezzarlo anche io... mio Dio.. quale perfezione.
E scolpito su marmo, un Dio greco, ma è Lucifero.
Aspetta... LUI È LUCIFERO !
Che Dio mi perdoni!
Smetto all'istante di bere e lo stacco da me con una spinta, ma stavolta molto più lieve dell'ultima.
-Cosa stiamo facendo...- Sussurro.
Lui scuote la testa e i suoi occhi diventano normali. -Non ne ho la più pallina idea.- guarda il suolo con espressine incredula.
Sentiamo bussare. E tutti e due ci scambiamo degli sguardi agitati.
-Un attimo! Mi...vesto ! Si mi vesto !- Dico di fretta e furia prima di andare in bagno e lavarmi il collo pieno di sangue insieme alla bocca.
Prendo Lucifero di peso e lo chiudo in bagno facendo segno di stare in silenzio.
Butto un'occhiata veloce alla stanza. Ci sono delle macchie di sangue a terra... Per non parlare del buco nel muro e della scrivania rotta.
Apro parzialmente la porta e faccio uscire solo la testa.
-Ciao, Paul. Ehm... dimmi.- Sorrido nervosa.
-Ti ho portato il sangue. Scusami per il ritardo ma me lo sono ricordato solo poco fa.- Fa un'espressione mortificata.
-Tranquillo tesoro.- Sorrido benevola prendendo la brocca piena di liquido rosso.
-Come scusa ?- Mi guarda allibito.
-Abituati anche a questo.- Sorrido chiudendo la porta.
Vedo Lucifero che mi guarda con disgusto.
-Tesoro ?!-
-Cosa c'è ? Sei geloso ?- Gli lancio un'occhiata in segno di sfida.
-Per carità !- Alza le mani.
Allora taci.- Gli faccio la linguaccia.
-Guarda che il mio desiderio di ucciderti non è ancora svanito.- Mi guarda serio.
Io faccio uscire i canini. -Accomodati.- lo guardo maliziosa.
Sierra ?! Sei la ?! O Lucia ti ha mangiata ?! Cosa diamine mi sta succedendo ?!
Sono qui da ventiquattro ore e ho già imprecato, bevuto sangue, tentato e mangiato. Insomma !
-Mi stai per caso tentando...?- Alza un sopracciglio.
-No, no. Figurati. Quello è compito tuo. alzo le mani in segno di resa mentre mi Scappa una leggera risata.
-Tu mi confondi.- Dice seccato.
-Abituatici.- Sorrido.
-Ah basta ! Stiamo parlando come se non fosse successo niente ! Te ne rendi conto che ci siamo scambiati il sangue ?!- Sbotta gesticolando.
-Si... e mi rendo conto anche che hai tentato di uccidermi.- Sussurro, guardandolo seria.
-Ne avevo e ho tutto il diritto di farlo.-
-Cosa ?! E spiegami, chi te lo da ?! Sentimi bene Lucifero, te lo spiego un'altra volta. Io non sono come tutti gli altri capito ? Io non mi chinerò mai al tuo cospetto ne tantomeno ti chiamerò "Sire" oppure "Mio signore" sempre ! Io non sono fatta cosi. Sono troppo orgogliosa per farlo, comprendi ?- Alzo la testa con fare autoritario.
-Ah !- Sbotta alzando le mani e fa per andarsene.
-Ehi ! Dove dormo stanotte ?!- Urlo.
Lui sbuffa e si blocca. Sembra che ci stia pensando. Poi sbuffa nuovamente e si gira verso di me con fare seccato.
-Con me.- dice secco.
-Come scusa ?!- Sbotto.
-Sentimi bene, non ti posso mettere in nessun'altra stanza. Sentirebbero il tuo odore e non ci penserebbero nemmeno due volte a prosciugarti durante il sonno. E io sono l'unico qui dentro che ha un minimo di auto controllo.- Dice serio.
-E questo me lo chiami autocontrollo ? -Indico le macchie di sangue per terra.
-Ero arrabbiato e tu sanguinavi. Se eviti di tagliarti almeno per una notte può darsi che riusciremo a dormire sereni.- Assume un tono di rimprovero.
Bene. Essere sbranata oppure dormire con il Re degli inferi? Caro padre... mi spieghi perché mi fai questo ?!
-E va bene ! Prendo le mie cose.- Sbuffo.
-Fallo dopo. Tra poco è ora di cena.- E se ne va definitivamente.
Mi cambio velocemente e noto che il mio armadio non è stato ancora cambiato.
Dovrò mettermi anche questa volta quel maledettissimo vestito nero !
Arrivo a cena in un ritardo di...un minuto.
Sono già tutti seduti a tavola e mi guardano con delle facce mortificate.
-Buonasera.- Sorrido gentilmente a tutti.
Loro mugolano un "Buonasera" imbarazzato e io vado a sedermi all mio posto.
-Sei in ritardo.- Ringhia Lucifero.
-Chissà perché !- Lo sfido.
Lui fa un forte sospiro e punta nuovamente i suoi occhi su di me. Sono così intensi che quasi nmi toglie il fiato.
-Noto che hai messo il vestito che mi piace tanto.- Sorride trionfante.
-Giusto, forse perché nell'armadio c'è solo questo ?!- Sbotto.
-Ma oggi te ne ho fatto portare uno.- Dice tranguillo.
-Chissà dov'è.- Dico ironica facendolo sorridere.
La cena procede alla grande. Ho fatto amicizia con numerosi demoni e devo dire che... sono molto simpatici!
Hanno un senso dell'umorismo in nato. Ho conosciuto anche una ragazza, si chiama Dolores. Anche se il nome suona malissimo è una ragazza stupenda ! Credo che sia anche quella molto meno volgare di tutte le altre demoni.
Non esiste una sua perfetta descrizione... ha gli occhi color nocciola eicapelli del medesimo colore, come tutti qui all'inferno a parte me e Lucifero.
Come tra l'altro anche in paradiso. Hanno tutti i capelli biondi e gli occhi azzurri.
Che fantasia !
-Davvero ? Sei la figlia di Metadron ?!- Dice Dolores incredula.
-Purtroppo si.- Mento. Sembrando seccata. Ma invece ne vado infinitamente fiera. -Tu invece ? Quando sei caduta ?- domando sorridendo.
-Oh no, ti sbagli. Il mio bis nonno è caduto. Io sono solo una demone nobile.- Sorride anche lei mentre imbocca un pezzettino di pollo.
-Ah capisco... beh. Non ti perdi niente. Fa schifo.- Rido e lei mi segue.
-Qual è stato il motivo principale della tua caduta... se posso chiedere.- Mi guarda interessata.
-Eh... è molto difficile da spiegare. Ero stanca di tutti gli pseudonimi sui Serafini
"Siamo i più puri di tutte le gerarchie" mi dicevano. Ma io vedo che questa grande purezza non veniva giustamente premiata ! Ero stanca. Volevo di più! Volevo una vita ! E mi sono detta "basta prendi in mano le redini !" E poi... vivere tra il bene e il male non fa per me. Preferisco considerarmi neutra. Non sono più quel Serafino di una volta. La mia mente ha iniziato a sporcarsi anni fa.
Chi siamo ? Angeli ? Superiori? Serafini?E allora perché non viene apprezzato ?! Ho adorato l'Altissimo con tutta me stessa. Non ho mai perso la speranza. Ma quando è troppo è troppo ! Sono andata da Michael e l'ho sfidato in duello. Ovviamente lui ha rifiutato e io allora ho urlato "Io amo me stessa!" ai quattro venti. Lui è stato costretto a farmi cadere.- E solo ora mi accorgo,che tutte le cose che ho detto... sono tutte le cose che penso e che volevo fare.
Durante il mio racconto ho notato che tutta la sala mi stava guardando con attenzione e un silenzio tombale giace nell'enorme stanza
Guardo Lucifero, che è rimasto a guardarmi a bocca aperta e con la forchetta a mezz'aria.
I consiglieri invece mi guardano stupiti.
Dolores non è da meno.
Sono tutti a bocca aperta.
Mi guardo attorno spaesata. Ma cosa hanno tutti?
Ma nemmeno il tempo di formulare quel pensiero che tutti i demoni iniziano ad esultare. Tranne Lucifero. Lui ề apatico.
Urlano i mio nome mentre fanr grande brindisi.
Io sorrido. Che teneri!
-A Lucia !- Continuano ad urlare entusiasti mentre fanno ondeggiare i loro calici.
-Dai bevi anche tu!- Mi dice un radioso Belial.
Io guardo il bicchiere impacciata. Al diavolo !
Prendo il calice e inizio a brindare anche io.
