CAPITOLO 4
Quando mi risveglio sono tra le braccia di Lucifero. Ancora una volta, il suo profumo mi scatena una grande sete.
-Mi spieghi perché mi fai svenire ?- Domando tranquilla mentre con un balzo esco dalla sua presa.
-Perché per ora non mi fido di te e non voglio farti vedere dove sono le porte dell'Inferno.- Risponde freddo.
-Io sono caduta per seguirti e tu non ti fidi di me ?!- Sbotto mentendo.
-Vedi, mia cara Lucia... tu non hai l'aria di chi mi rispetta.- Mi guarda serio.
-Forse se mi portassi tu un po' più di rispetto può darsi che mi staresti anche simpatico.- Faccio risoluta, sembrano anche offesa.
-Io devo portarti rispetto ?! Ragazzina ma ti rendi conto che sei tu che lo devi portare al tuo Re ?!- Sbotta.
-Da rispetto deriva rispetto. Non mi faccio metterei piedi in testa da nessuno. Tantomneno da te. Mio Re oppure no, ho dei diritti anche io. Per esempio quello di sapere dove diavolo stiamo andando.- Continuo camminare con disinvoltura.
-Smettila di imprecare su di me.- Ringhia minaccioso. -Stiamo andando dove gli angeli possono stare, al di fuori del mio regno.- Dice freddo.
-Cioè ?- Lo guardo curiosa.
-È una specie di spiazzale. Eccolo.- Lo indica.
Aspetta un attimo... angeli ?!
Ma nemmeno il tempo di formulare questi pensieri che insieme a Belzebú, Apollion e Belial, ci sono Michael, Raphael, Gabriel e... Metradon !
Appena arrivati resisto all'impulso di abbracciare mio padre e saluto tutti con estrema freddezza.
-Bene... spiega le ali.- Dice Lucifero.
Io obbedisco e nelle facce di tutti vedo la meraviglia. Allora capisco. Eh questa non era una cosa volutae che non faceva parte del piano.
-Ha le tue stesse ali.- Sbotta Michael scrutando le penne attentamente e con fare stupito.
-Perspicace.- Lucifero alza gli occhi al cielo scocciato.
-Eisuoi occhỉ.... Sussurra mio padre incredulo.
-Wow, non pensavo che gli angeli siano diventati più intelligenti del solito.- Fa Lucifero ironico. -No davvero, continuate a dire cose già evidenti.-
-Sire, come è possibile ?!- Sbotta Apollion.
-E quello che vorrei chiedere a questi quattro.- Fa un gesto con la mano.
-Hai visto la sua trasformazione completa ?- Domanda Raphael.
Lucifero mi scambia un occhiata di intesa ed io obbedisco.
Faccio diventare imiei occhi tutti neri e faccio anche spuntare le zanne. Sento anche un piccolo dolore alla testa.
-Buon Dio.- Sussurra mio padre.
-Non in mia presenza !- Sbotta Lucifero che ritorna a guardarmi perplesso.
-Mi spiegate cosa c'è ?!- Sbotto.
-Toccati la testa...- Sussurra Lucifero senza scomporsi.
Io lo faccio e sento due piccole cose appuntite che escono da essa.
-Cosa diamine sono ?!- Guardo tutti spaventata.
-Corna, idiota.- Sbotta il Re degli inferi. -Quale perspicacia fra tutti, non c'è che dire.- si massaggia le tempie.
-Stupida ?! Ma io ti... Faccio per andare ad attaccarlo ma un mano mi blocca.
-Raphael...- Sussurro.
-Calma..- Mi lancia un occhiata di intesa.
Io mi ricompongo. E Lucifero mi guarda malissimo.
-Bene. Quindi ? Che cosa vuol dire ?- Chiedo a tutti.
-Che molto probabilmente ora hai del sangue reale.- Metradon mi guarda malinconico.
Cosa ?! Può essere invece che... Lucifero sia mio padre ?!
-Sire... vorrei dire quattro parole agli angeli qui presenti, in privato.- Dico decisa.
-Te lo concedo. Solo perché è la prima volta che mi chiami come dovresti chiamarmi.- Dice seccato, poi dopo un cenno ai tre consiglieri, ancora visibilmente scossi, si allontanano.
Dopo che mi sono accertata che se ne è andato definitivamente mi riferisco ai quattro Angeli.
-Sono la figlia di Lucifero ?!- Sbotto.
-Ma certo che no! Appena ti ho trovata non avevi ne corna ne ali mezze bianche e nemmeno gli occhi azzurri! Eri un demone normale. E poi.. se la vogliamno dire tutta. Se Lucifero avesse avuto un erede al trono, anche se femmina, si sarebbe saputo.- Spiega mio padre.
lo tiro un sospiro di sollievo... -E allora perché sono in questo stato ?!- Indico il mio corpo ancora trasformato.
-Non ne abbiamo idea... solo Dio lo sa.- Dice Michael.
-Ma quale brutto scherzo è mai questo.- Parlo fra me e me.
-Non lo sappiamo, e dubito che avremo presto una risposta.- Sussurra Gabriel.
- Metadron, tu sei un Serafino, dovresti essere il primo a ricevere il Pensiero Divino. Non ti è stato ancora detto niente ?- Domanda Raphael a mio padre.
-Purtroppo no.- Sussurra questo.
-Proprio niente di niente ?- Chiudo gli occhi a fessura.
-A parte che non sei sua figlia, niente.- Risponde più convinto di prima.
-Lucia ! Vieni !- Urla Lucifero lontano.
-E ora che vorrà ?- Sbuffo.
-Non lo so. Ma comungue vai.- Dice mio padre.
-Allora, arrivederci.- Sussurro.
-Ciao.- Dicono in coro.
Appena arrivata davanti a Lucifero lui fa un leggero ghigno e mi fa svenire.
Quando mi risveglio sono nella sala da pranzo.
-Mi hai rotto lo sai ?- Sbotto massaggiandomi la testa.
-Non mi interessa.- Mi porge una brocca con un liquido denso e rosso dentro.
-Cos'è ?- Domando scettica.
-Sangue. Devi berlo se non ti vuoi indebolire. Ho notato che oggi hai avuto degli attacchi di sete.- Spiega tranquillo.
Prendo la brocca e l'annuso. Il suo odore pungente mi fa bruciare la gola e senza pensarci due volte la bevo in un solo sorso.
Appena finisco mi sento nuovamente in colpa. Cavolo.
-Bene.- Dice lui con un sorriso stampato in faccia.
Quale perfezione..
-Perché mi guardi cosi ?!- Sbotta lui tornando serio e guardandomi in malo modo.
-Lucifero, non prendiamoci in giro, per quanto tu possa essere antipatico, sei davvero bello.- E mi sorprendo della mi sfacciataggine.
Lui rimane spiazzato per un secondo ma si ricompone all'istante. -Lo So.- riconosce, ed io alzo gli occhi al cielo.
-Allora, io per ora che posizione ho?- Domando non badando al suo ego che pare gonfiarsi come il petto di qualche pennuto.
-Non ne ho idea. Per darti una posizione come si deve devo prima testare i tuoi poteri e vedere se sono al mio pari oppure se li superi.- Dice seccato.
-E se li supero ?- Domando curiosa.
-Ti ucciderò.- Risponde tranquillo.
-Basta che sei convinto.- Alzo un sopracciglio.
Ma non gli do nemmeno il tempo di ribattere che mi alzo e vado verso la mia stanza.
Però, appena entro in essa, lui è sopra ad una delle poltrone al lato della stanza che sorseggia vino mentre mi fissa con il suo sguardo freddo e pungente.
-Ma come diamine.... Sussurro spaesata.
-Dimentichi chi sono. E a chi appartiene questo regno.- Ghigna fiero di se.
-Si. Ad uno stupido pallone gonfiato.- Dico mentre tolgo i miei tacchi vertiginosi.
Lui scatta dalla sedia e mi viene di fronte.
Io invece non indietreggio, ma gli tengo testa puntando i miei occhi di ghiaccio nei suoi.
-Non ti permetto di mancarmi di rispetto cosi !- Ringhia e i suoi occhi si fanno neri.
-Oh poverino. Ho per caso ferito i tuoi sentimenti ? Beh, non è un mio problema se sei abituato a vedere persone che si inchinano e tremano ai tuoi ordini. Mi dispiace. Ma con me non è cosi !- Faccio diventare anche i miei occhi neri.
-Piccola ingrata !- Tuona.
Lui fa per sferrarmi uno schiaffo ma io, spinta da non so quali riflessi e forza, blocco il suo braccio a pochi centimetri dalla mia faccia.
-Non ci provare.- Sussurro per poi fargli l'occhiolino.
Lui rimane interdetto. E io mollo la presa facendo ritornate i miei occhi normali.
-Domani gradirei veramente che il mio armadio tornasse alla normalità.- Dico mentre prendo l'asciugamano e una camicia da notte bianca.
Rimane in silenzio e mi lincia con lo sguardo mentre io sorrido fiera e vado nel bagno per farmi la doccia.
Appena esco lui è ancora li. -Mi spieghi cosa vuoi ?-
-Voglio che tu te ne vada dall'inferno.- Sussurra.
-Cosa ?! Solo perché non mi sono lasciata picchiare ? Ma per favore Lucifero.- Sbotto.
Lui fa un respiro profondoe mi guarda serio.
-Lucifero ascoltami. Potremmo essere alleati perfetti ! Sentimi bene. Non perché ho il tuo stesso sangue oppure perché appaio nella forma reale. Ma so che insieme, potremmo costituire un grande potere ! Che si fottano gli Angeli e il paradiso ! Noi vinceremo.- Sorrido malefica avvicinandomi a lui.
La mia prima parolaccia ! Oh mio dio.
-Non hai tutti i torti.... Riflette.
Buon Dio! Sto tentando il Principe Della Tentazione.
-Dammi una notte per rifletterci.- E si congeda senza nemmeno salutare.
Tiro un forte sospiro di sollievo. Ma tutta questa sfacciataggine da dove viene ?! Non sono mai stata una tipa cosi. Forse la mia natura demoniaca sta avendo la meglio su certi punti di vista.
Mi siedo sul pianoforte e inizio a suonare delle melodie dolci e travolgenti. Ah che bello ! Amo suonare, è il mio modo per sfogarmi e pensare.
Sto iniziando a sentirmi come un'umana. Divisa tra il bene e il male. Tento disperatamente di non cadere nel malee di seguire il più possibile il bene.
È difficile ! Mi domando come loro ci riescano per una vita intera. Divisi, ecco cosa sono, semplicemente divisi.
Invece noi no ! O sei bravo da paura oppure sei cattivo da fare schifo.
Io invece ho la fortuna, se cosi vogliamo chiamarla, di essere tutte e due.
Però c'è una brutta cosa. A me piace essere un demone... e mi piace anche stare in compagnia di Lucifero. Sto peccando ? Da un lato, cioè la coscienza, mi interessa. Ma da un'altro, cioè il mio animo, non mi interessa.
Che sorte. Che maledetta sorte !
Sto suonando ad occhi chiusi quando all'improvviso sento delle note non identificate.
Apro gli occhi, e noto che quel maledetto demone che occupa i miei pensieri è accanto a me e ha iniziato a suonare anche lui.
Sorrido, e lascio che la musica ci trasporti.
Sembra una piccola battaglia a chi gioca a fare le note migliori. Ma capisco solo dopo un po' che stiamo creando una musica perfetta. O almeno per me..
Quando la smettiamo io gli regalo un'altro sorriso radioso.
-Sei brava.... Sussurra, sorridendo appena anche lui.
-Anche tu.- Continuo a mantenere il buon umore.
-Mi sono unito senza preavviso, non dovevo, ma è stato più forte di me...- Tenta di evitare il mio sguardo.
-Non ti preoccupare.... Sussurro imbarazzata. Perché poi dovrei essere imbarazzata ?
-Buonanotte Lucia.- Sussurra alzandosi e andando verso la porta con disinvoltura.
-Buonanotte Lucifero.- Sussurro a mia volta.
Lui mi fa un'ultimo sorriso e senza alcun preavviso pizzica leggermente il mento, spingendomi a guardarlo. Il suo tocco genera in ne tutta una serie di brividi travolgenti mai sentiti prima, mentre il respiro accelera. Una folata suo odore mi investe, così forte che vorrei azzannarlo.
Noto che anche lui ha aumentato il suo respiro, ma si ricompone subito e se ne va.
Dannazione Lucia, ma cosa vai a pensare. Lui è Lucifero.
