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CAPITOLO 3

Quando mi risveglio mi trovo in una grandissima stanza in stile vittoriano. I colori predominanti sono il rosso e il nero. Trovo strano questi colori, sono abituata all'oro, all'argento e al bianco. Invece adesso sono circondata da questi forti colori che quasi mi spaventano.

Ma infondo mi piace.

Mi alzo e noto solo adesso che la tunica bianca che indossavo in paradiso è tutta rovinata e sporca, come se bruciata.

Decido di farmi una doccia e vado verso l'armadio. Davanti a me si presentano vari vestiti di vario genere : Corti, lunghi, scollati, colorati, con diamanti e senza. Ma sono in una cosa si assomigliano, sono tutti pericolosamente provocanti e indecenti.

Abbasso lo sguardo e poggiati sul suolo dell'armadio ci sono miriadi di scarpe con il tacco. E che tacco ! Sono spaventosamente alte e volgari.

Padre santissimo, perdonami.

Prendo un lungo vestito nero a maniche lunghe in modo tale da più coperta possibile e delle scarpe altrettanto nere.

Vado in bagno, caspita, è meraviglioso. Mi sento quasi una Regina.

Sierra, stai già strafando orsù.

Dopo il mio bellissimo bagno caldo è arrivato il momento di vestirmi. Dio solo sa quello che ho passato per mettermi quell'abito. Anche se semplice, mi sono impacciata.

Appena esco dal bagno mi stupisco di come sia migliorata sui tacchi alti. Infondo le lezioni non fanno poi così male.

Mi dirigo verso il letto, mi blocco però appena vedo Lucifero seduto su esso.

-Eppure credevo foste un gentiluomo Lucifero...- L'intento era sembrare garbata e suadentemente eppure è uscito un sibilo intimorito dato il mini infarto che mi ha fatto prendere.

-Ora sono il tuo Re. Quindi mi devi chiamare: Sire oppure Mio signore. Intesi ?- Mi guarda severo ma mantenendo la voce calma e pacata.

-Intesi... mio signore.- Sottolineo le ultime parole con leggera stizza.

-Bene. Ora muoviti, ti faccio fare il giro dell'inferno.- Si alza di scatto e raggiunge la porta.

Quanto. Lo. Odio.

Cammino dietro di lui come se fossi cagnolino impaurito, tanto che mi do innumerevoli volte della stupida da sola.

Nel mentre osservo la figura del Re davanti a me.

È altro, muscolo e possente, la sua sola figura basta ad incutere timore chiunque.

In tanti me lo hanno descritto, ma nessuna descrizione gli rende realmente giustizia.

Penso che un essere così non vada descritto, sarebbe solo tempo sprecato. È celestiale che tutta questa bellezza sia rinchiusa all'interno di un'uomo tanto sgarbato e antipatico. Persino la sua camminata è perfetta, è mio Dio, che spalle...

Sierra riprenditi !

-Questa è la sala del trono. Luogo di tante discussioni e riunioni. Ma sopratutto, simbolo del mio potere.- Annuncia fiero, mostrandomi la grande sala.

L'oro non manca di certo, mentre sul soffitto è pieno di affreschi che disegnano la gloria di Lucifero. Il trono che si trova infondo alla stanza veramente grande e imbandito delle pietre più preziose che ci possano essere.

-Mh, interessante.- Mormoro tentando di non far trasparire il mio completo disinteresse.

Inizia nuovamente a camminare. Caspita quanti corridoi.

-Questa è la sala da pranzo.- Indica la stanza con al centro un lungo tavolo. -Colazione e cena si effettueranno alle otto. Non ammetto ritardi. Ci siamo intesi?- Alza un sopracciglio.

Un giorno quell'intesi glielo ficco nel...mhhh.

-Si.- rispondo annoiata.

***

-Ci vediamo a cena, per ora sederai al mio fianco, voglio tenerti d'occhio.- Punta per un'attimo i suoi occhi severi nei miei, facendomi rabbrividire leggermente, quando poi fa' per andarsene quando poi all'improvviso si blocca. -Ah, e mantieni quel vestito, mi piace come sta il nero su di te.- E se ne va definitivamente.

-Ciao eh.- Sussurro per poi chiudere la porta irritata.

Ah, e mantieni quel vestito, mi piace come sta il nero su di te.

Te lo puoi anche scordare.

Mi dirigo verso l'armadio e prendo un vestito a caso e me lo provo, dopo due pose allo specchio contato che mi sta meravigliosamente.

Io non ricevo ordini da un tipo come te !

Si fanno le otto in pochissimo tempo e io intanto ho suonato il pianoforte che c'è nella mia stanza.

Appena esco dalla porta noto che ci sono solo due porte in questo corridoio. La mia e un'altra più grande. Chissà a chi appartiene.

Arrivo nella sala da pranzo appena in tempo e noto che ci sono ancora numerosi posti vuoti.

Abbasso la testa e proseguo timida verso il mio posto che si trova sul lato opposto.

Mentre cammino sento gli occhi dei pochi demoni che mi scrutano severi, cosa che mi obbliga ad aumentare il passo, sentendomi troppo al centro dell'attenzione.

Fortunatamente Lucifero non è ancora arrivato e io mi appresto ad appostarmi sul mio posto.

Il tavolo è enorme. E man mano che passa il tempo miriadi di demoni prendono posto.

Appena il tavolo è completo Lucifero si fa vivo. E appena prende posto a tavola, si sente il suono dell'orologio a pendolo che scocca le otto.

-Miei prodi, oggi si aggiunge con noi il nostro nuovo Angelo Caduto, Lucia.- Annuncia indicandomi, mandandomi in panico.

Quando finalmente alzo lo sguardo, tutti mi guardano con enorme felicità sulle facce ma appena mi inquadrano meglio, i loro occhi diventano increduli.

-Ma i suoi occhi..sono uguali a quelli del Re... che scherzo è mai questo ?!... ci vuole prendere in giro ?..- Si apprestano a bisbigliare fra loro.

-Silenzio!- Tuona il Re degli inferi. -Non voglio più sentire una sola parola al riguardo. Ci siamo intesi ?!-

Ancora con questo intesi, ma allora è un vizio!

Tutti abbassano la testa intimoriti, poi ci sono io, che non ho battuto nemmeno ciglio. Stranamente Lucifero non mi fa paura nemmeno un po'.

Iniziamo la cena e il Re degli inferi mi presenta i suoi più fidi compagni, che riconosco, in pratica sono i primi tre angeli caduti dopo di lui.

-Ti presento: Belzebú, Belial e Apollion. I miei consiglieri e più fidati amici.- Li presenta fiero.

Siedono tutti e tre davanti a me. Accanto a Lucifero si trova Belzebú poi Apollion e Belial.

-Piacere.- Stringo la mano a tutti e tre.

I tre mi stringono la mano pietrificati.

Ho la netta sensazione che nessuno si abituerà poi cosi in fretta alla

caratteristica dei miei occhi.

-E ancora dovete vedere le ali, lo faremo più tardi.- Sussurra ai tre.

I consiglieri annuiscono e iniziano a mangiare.

-Perché non mangi ?- Lucifero mi lincia con lo sguardo. -Non è di tuo gradimento ?- alza un sopracciglio.

-No, no, anzi. Devo solo metabolizzare la cosa. Lasciami stare !- Faccio un

gesto con la mano.

-Ah ! Femmina...- Borbotta.

-Sierra !- Lo sgrido a bassa voce.

-Lucia.- Ghigna.

Faccio un piccolo lamento isterico e ritorno a guardare il cibo. Il peccato della gola... Faccio un respiro profondo e impugno la forchetta. Sto per mettere il mio cibo in bocca quando Lucifero tossisce.

-Ora che ci faccio caso... hai cambiato il vestito ?!- Alza il sopracciglio, veramente irritato.

-Si. Mi ero appisolata un'attimo e si era tutto sgualcito.- Assumo un'espressione finta-mortificata, e lui alza ancora di più il sopracciglio.

-Ah si?- Ghigna malefico. -Guardia !-

Appare un uomo da volto serio, troppo serio, Lucifero gli sussurra qualcosa all'orecchio e non mi stacca gli occhi di dosso.

Cosa vuole fare ?! Mi vuole esiliare solo perché non mi sono messa il vestito che voleva lui ?

Ma la guardia si congeda deci

Io non faccio domande, ritorno al mio cibo, prendo un boccone e lo assaggio.

-Buono !- Esclamo sbalordita.

-Lo so..- Sorride Lucifero.

No ! Ho apprezzato un peccato ! Sento tremendamente in colpa.

Appena finiamo la lunga e noiosissima cena, almeno per me, faccio per andare in camera mia.

Quando mi alzo, si alza anche Lucifero e mi segue.

Io guardo dietro nervosa. Ma perché mi pedina ?! Appena entro nel piccolo corridoio mi giro infastidita.

-Mi spieghi perché mi segui ?!- Sbotto.

Lui continua a camminare. -Guarda che questa è la mia stanza.- Risponde freddo mentre si ferma davanti alla porta.

-E perché io mi trovo qui ?!- Indico la mia porta.

-Devo tenerti d'occhio finché non scopro chi sei.- Il suo sguardo è a dir

poco spaventoso.

-Buonanotte.- Mi congedo infastidita.

-No, fra dieci minuti ti vengo a bussare, dobbiamo fare quella cosa, tu intanto cambiati d'abito.- Mi guarda con un sorrisetto beffardo.

-Perché dovrei ?!- Sbotto.

Lui si avvicina a me con movenze feline e ammalianti, guardandomi cosi intensamente negli occhi che pare ipnotizzarmi.

Si avvicina pericolosamente al mio viso, io non voglio, ma al contempo non riesco a impedirlo, troppo presa da lui e la sua vicinanza, che solo a pochi centimetri emana calore. Ecco che la sete si fa sentire e io rimango ammaliata dalla sua bellezza. Con la testa si avvicina al mio collo e inizia a baciarmelo.

Sono tocchi leggeri, delicati, ma che mi fanno scatenare una forte sete forte desiderio. Quello di essere morsa.

Ma tutto finisce quando oltre al suo odore, ne sentì anche un'altro, bruciato ?

-Ma cosa diamine.. LUCIFERO !- Urlo istericamente, colpendomi il vestito ripetutamente per spegnere una piccola fiamma che si era accesa.

-Ops... ora devi proprio cambiarti !- Sorride per poi andare verso la sua stanza e fermarsi sull'uscio della porta. -La prossima volta ci pensi due volte prima di esitare ad un mio ordine.- mi lincia con lo sguardo, entrando definitivamente in camera.

Io entro in camera furiosa, ma chi si crede di essere ?!

Vado verso l'armadio e prendo un vestito a caso. No ma... è quello nero di

oggi.

Ne prendo un'altro, ed è tale e quale.

Poi guardo l'armadio. No ! Sono tutti uguali ! Uguali al vestito che portavo oggi pomeriggio !

Me la pagherà. Eccome se me la pagherà.

Prendo quel vestito e me lo metto. E ora che dovrei fare ? Per tutto il soggiorno qui all'inferno dovrò mettermi sempre la stessa cosa ?

Appena sono pronta, bussano alla porta.

Vado ad aprire e un bellissimo Lucifero tutto in tiro è appoggiato al lago di essa.

-Mi spieghi cosa dobbiamo fare ?- Dico acida.

-Dobbiamo far vedere le tue ali a Belzebú, Apollion e Belial. E anche ad altre persone.... Ghigna.

Ma nemmeno il tempo di ribattere che svengo di nuovo.

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