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Non chiedermi di dimenticare

Ethan ancora dormiva, quindi avevo tutto il tempo che volevo per poterlo ammirare, era davvero affascinante e nei suoi modi di fare percepivo spontaneità e un pizzico di follia.

La cosa che non capivo e che non mi dava pace, erano le sue intenzioni nei miei confronti.

《Che scopi hai facendo tutto questo per una sconosciuta?》pensai, ma a quanto pare i pensieri si transformarono in parole dette a voce alta, poichè sentì subito la risposta.

"A questa domanda non so rispondere nemmeno io, tutto dipende da come si svolgeranno le cose. Ma non ho nessuna cattiva intenzione."

Rimasi un po' perplessa ma sapevo già che non era un bastardo, per tutta la notte era rimasto abbracciato a me senza provare ad andare oltre, era lì e basta perchè ne avevo bisogno.

"Sei una donna forte guardando quel che hai passato ultimamente, ma non devi nasconderti solo perchè soffri, specialmente da me. Vorrei esserti vicino, so cosa provi." dicendo questo sembrava triste, glielo leggevo negli occhi.

Lo abbracciai di nuovo e lui ricambiò, poi prese il telecomando e accesse la televisione.

Rimanemmo vicino per l'intera mattinata, mi lasciò soltanto per andare a fare il tè caldo e portarmi dei cornetti.

Con la coda dell'occhio spiai mentre scriveva un messaggio a Anna

-Voglio prendermi cura di Sofia oggi, sta già molto meglio di prima. Ma avrei un favore da chiederti. Ci prepari qualcosa per pranzo? Domani in cambio cucino io.

ANNA- Ook ;) fate i bravi però!!

Incosciantemente mi misi a ridere.

《Che cafona ficcanaso!》

Mentre Ethan chiudeva l'applicazione dei messaggi, mi accorsi che come sfondo aveva una foto di lui e una bellissima donna, abbracciati sulla spiaggia. "Era mia moglie." disse.

Come se mi leggesse nella mente.

ERA?

"Avete divorziato?" domandai curiosa.

Guardava la foto senza rispondere, poi cominciò a passare il pollice sulla sua figura. "Sono vedovo."

Questa rivelazione mi sconvolse e non facevo altro che guardarlo, immobile.

Sentivo che siamo stati entrambi feriti dal destino, ci era stato portato via qualcosa che amavamo.

Presi la sua mano nella mia e con l'altra gli accarezzai il viso, ora capivo il significato delle sue parole《So cosa provi.》

Mi guardò con una tale tristezza che sentivo una fitta al cuore, poi piano piano si avvicinò a me e posò la fronte sulla mia, dicendo "Quando Anna raccontava dell'incidente e del bambino al dottore, ho riprovato le stesse emozioni che provai quando lei è venuta a mancare. Ho capito che era un segno, il destino mi regalava una seconda possibilità dopo che si prese mia moglie con in grembo nostra figlia."

Mentre lo diceva a entrambi scendevano le lacrime,era davvero destino?

A questa domanda nessuno poteva rispondere, sapevo solo che all'improvviso mi venne tanta voglia di baciarlo e non resistì.

Lo baciai con dolcezza, Ethan non rifiutò, altrochè. Mi attirò a sé così che finì seduta sopra di lui e il bacio si faceva più intenso, tanto da farci mancare il fiato. Mi ricordò i baci con Sergio e mi bloccai allontanandolo da me, non potevo farlo. Non era giusto..

Non sembrò sorpreso, anzi sembrava capire che non ero pronta a ricominciare, a fare spazio nella mia mente per una persona nuova e sopratutto nel mio cuore.

"Sofia, so che è presto e che ci conosciamo appena, ma non rifiutarmi. Possiamo passare il tempo insieme senza questo, conoscerci e io ti aspetterò."

Potrei mai accettare il passato abbastanza per andare avanti?

"Voglio che tu sia mia, quando ne sarai pronta."

La mia mente era piena di pensieri, questo dovrebbe significare che l'unico modo era dimenticare, ma come si fa a dimenticare una persona che ti rendeva davvero felice?

"Non chiedermi di dimenticare,non smetterò di amarlo" risposi mentre la rabbia dentro di me cresceva e prendeva il sopravvento tanto che non riuscì più a mantenere la mente lucida e aggiunsi "Saresti sempre al secondo posto, la persona che non avrebbe alcuna possibilità se Sergio fosse vivo."

Finì la frase urlando così tanto che mi accorsi che se ne stava andando quando era vicino alla porta.

Avevo detto troppo, volevo fermarlo ma lui se n'era andato senza dire una parola.

Mi vergognavo di me stessa, lui era stato così buono nei miei confronti ed io l'ho respinto in un modo che non meritava.

Ma in fin dei conti era meglio così, per lui e per me. Non volevo che si innamorasse, ero troppo persa nella mia infelicità per renderlo felice come lui si aspettava.

Era anche troppo presto per iniziare una relazione o qualsiai cosa sia poichè io non avevo ancora alcun schema di cosa vorrei dalla vita in futuro.

Prima di addormentarmi presi il telefono e cercai se tra i contatti avevo ancora il numero di Anthony, era arrivato il momento di restituire il favore che mi doveva.

"Trovato!"

- - -

La mattina seguente gli mandai un messaggio.

-Ciao, ti ricordi del favore? Ci dobbiamo incontrare in Polonia. Varsavia Old Town, domani sera. Sofia.-

Rispose subito -Che ci fai così lontano Lucciola? Dovrai darmi delle spiegazioni ;) Ma comunque ok, non c'è problema. Mandami l'indirizzo esatto!-

Sapevo che su di lui potevo contare, anche perchè gli ho salvato il sedere quando eravamo ragazzini.

I FAVORI VANNO RESTITUITI, è un codice d'onore nelle famiglie come la mia.

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