Cambiamenti e verità
Dopo aver scambiato i messaggi con Anthony lasciai il cellulare sul letto e mi misi a cercare qualcosa di decente da mettermi, ma avendo poche cose mi diressi nella stanza di Anna per rubacchiare un vestito che potevo indossare in banca.
Oggi dovevo finalmente cambiare l'assegno, era una cosa che non farei mai normalmente ma non avevo scelta essendo al verde.
Presi la borsa, i documenti e chiamai il taxi.
Uscì di casa senza dire nulla a nessuno, non volevo ficcanasi intorno.
Mentre aspettavo la tariffa, Ethan mi venne incontro con lo sguardo interrogativo. "Dove vai, Sofia?"
Non avevo voglia di dare spiegazioni ne di dialogare. "Affari miei Ethan!"
Lui aprì la bocca per dire qualcosa ma infine si arrese.
"Sono maggiorenne se ben ricordi, se avrò bisogno ho il vostro numero."
Il taxi arrivò ed io salì senza aggiungere altro, Ethan guardava immobile mentre mi allontanavo, gli leggevo la preoccupazione negli occhi.《Sono un'adulta, cazzo!》pensai.
Ma che hanno tutti?
Mi saltano intorno come se fossi fatta di vetro, ma so prendermi cura di me stessa!
Sin da quando ero piccola dovevo cavarmela da sola, i miei genitori erano sempre in viaggio d'affari o avevano cene importanti, mentre io restavo con babysitter che era più interessata alla mia guardia del corpo che a me.
Ricordo i racconti di mia mamma, mi diceva che per colpa di questi due sono stata persino rapita, ma in qualche modo furbetto sono scappata e ho fermato una pattuglia di Carabinieri, che mi hanno riportata a casa!
"Signorina, siamo arrivati" disse il tassista.
L'ho pregato di aspettarmi e mi sono diretta in banca.
La Signorina che mi accolse allo sportello, vedendo l'assegno mi guardò in modo strano.
"C'è qualche problema?" chiesi.
Non rispose e iniziò a digitare quslcosa sulla tastiera del computer.
"Centomila euro nella nostra valuta saranno... ah, si. Sono QuattroCentoSettantaSetteMila zł." disse quesi d'un fiato aggiungendo "Vuole che le preleviamo sul conto o preferisce i contanti?"
《Cazzo, non ricordavo che qui hanno una valuta diversa... Ma meglio per me! Più soldi mi daranno la stabilità più a lungo.》 pensai.
Le riferì di aprire un conto bancario e prelevare quasi tutto, volevo 5.000zł in contanti.
Lei fece tutto abbastanza svelta e ci salutammo.
Tornai dal tassista e lo pregai di portarmi al miglior Centro Commerciale a Varsavia, avevo bisogno di vestiti nuovi prima dell'arrivo di Anthony.
Passavo da un negozio all'altro comprando tutto quello che mi piaceva, dopotutto la figlia dei Caruso non poteva farsi vedere conciata così.
Tornai a casa con dei dolcetti comprati in pasticceria per Anna e Ethan, avevo il bisogno di ringraziarli di tutto, hanno fatto tanto per me.
Ho appoggiato tutto in cucina dove gli ho trovati a parlare.
"Mi stavate aspettando?" chiesi.
Anna mi guardò incazzata mentre Ethan alzò lo sguardo e disse "Dovevi necessariamente sparire senza dire dove andavi?".
Mi misi a ridere ma vedendo il volto di entrambi smisi.
"I tuoi genitori ti cercano Sofia, non c'è tanto da ridere" mi riferì Anna aggiungendo infine "Se ti trovano... trovano anche me."
La guardai confusa non capendo qual'era il problema.
"Siete sorelle gemelle." finì Ethan.
Non capivo nulla, che razza di scherzo stupido era questo?
Li guardai piena di lacrime e capì che non lo era. Lasciai cadere le cose a terra e mi diressi verso l'uscita, dovevo prendere aria.
Camminavo per le vie di Varsavia nel buio con un caos in sopravvento dentro la mia testa.
《Sorelle...Gemelle?》
Queste parole mi risuonavano dentro formando un terribile Eco.
Era questo il motivo della somiglianza?
Avevo tanta rabbia dentro di me e mille domande senza risposta alle quali soltanto i miei genitori potevano rispondere.
Presi il cellulare e chiamai al numero di mamma.
-Pronto?- rispose una voce tranquilla che solo lei poteva avere... una voce che potevo paragonare alla seta.
-Mamma..- riuscì a dire con la voce spezzante.
-Sofia? Dove sei tesoro?- chiese
-Come facevi a sapere che ero io e non lei?- dissi
Sentì un lungo silenzio, ma continuai la domanda. -E se fosse lei a chiamarti?-
-Sofia cosa dici?- rispose mia mamma con una voce triste da farmi stringere il cuore ancora di più.
-Mamma perchè non mi hai mai detto nulla di lei? Perchè mi avete nascosto il fatto che ho una gemella?-
Il silenzio di nuovo risuonò ma poi sentì rispondere - Tesoro, lei è scomparsa tanti anni fa. Dopo mesi di ricerche, hanno trovato il suo piccolo corpicino o almeno quello che ne è rimasto. Tu ti sei salvata.- Mi raccontò.
-Mamma, lei è viva. La conoscevo da anni senza sapere chi fosse davvero.-
ristaccai prima che potesse dire altro.
Continuava a chiamare ancora almeno una decina di volte ma non volevo più parlarne.
Cercai un posto per sedermi e pensare sulle rive del fiume Vistola.
Cosa dovevo fare?
La mia vita nelle ultime settimane è cambiata radicalmente senza che potessi far nulla. Poteva essere peggio di così?
"Se ti fa sentire meglio, neanche io lo sapevo. La nonna me l'ha detto ieri quando sono andata a trovarla. I nostri genitori l'hanno chiamata dopo tutti sti anni chiedendo se sa dove ti trovi.."
Non avevo bisogno di vedere chi fosse, conoscevo questa voce che rispecchiava la mia come un copia perfetta.
Si è seduta accanto a me, abbracciandomi. Per la prima volta nella vita ho sentito questa strana sensazione di familiarità e fraternità.
"Come fai ad essere così tranquilla dopo una notizia del genere?" chiesi guardando Anna che si immergeva nei pensieri.
"Forse perchè nel profondo lo sapevo o almeno speravo che fosse vero, sin da piccola."
Scoppiammo a piangere entrambe abbracciate, infine scoppiammo a ridere asciugandoci le lacrime.
Solo in quel momento mi accorsi che Ethan stava in disparte a guardarci sorridendo, si vedeva che era felice per noi.
"Su ragazze, torniamo a casa che fa freddo e sicuramente siete stanche."
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Tornati a casa, ognuno si sedette sul divano. Ethan portò una bottiglia di vino bianco e una cola per me, ero davvero esausta.
Anna propose di accendere un film per rilassarci, ma scelse un romanzo che a dir la verità non avevo tanta voglia di guardare. Ethan che era seduto accanto a me, mi abbracciò ed io non rifiutai, avevo bisogno di questa vicinanza dopo un temporale di emozioni.
Ci addormentammo, almeno io ed Ethan.
Ricordo l'incubi che avevo durante la notte, ci hanno svegliati entrambi ma Anna non c'era.
