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Ricordati di me

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Patrycja995
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Riepilogo

Ogni notte mi sveglia l'incubo del passato, tornano nella mente i ricordi dell'incidente. Proprio quella notte la mia vita è cambiata, dopo essere stata incolpata dai genitori di Sergio e mandata in un altro stato senza permesso di tornare. Non mi è stato concesso di vederlo in ospedale e di essere presente al funerale. Ma io quella dannata notte gli ho detto qualcosa di importante, so che mi ha sentito.. Adesso questo è un segreto mortale che devo proteggere da sua madre. Ma se avessero imbrogliato? Se questi sogni fossero un segno? Proprio quando mi stavo innamorando di un uomo che sembrava l'ideale ed ero a un passo dal sposarlo, il destino da una parte mi pugnalò e da un'altra mi sorrise. Ma la felicità non durò a lungo, quando persi tutto una seconda volta. Passarono anni e ricevetti una lettera, chi era il mittente? Sorpresa. Il passato è tornato e bussa alla porta. [Non scorraggiatevi nei primi capitoli, la storia diventa molto più interessante capitolo dopo capitolo] :) buona lettura!

Madre SingleMiliardarioAngeliAmoreTristezzaFamigliaVero AmoreMafiaSentimentaleAdolescenza

Strano incontro

Mi ricordavo poco di quella notte, erano dei riflessi ingarbugliati che non riuscivo a mettere in un unico quadro, come un puzzle incompleto.

Sapevo solo che la sua famiglia mi odia e che farà di tutto per rovinarmi, ciò ovviamente non potevo permettere.

Ricordo l'istante in cui mi tiravano fuori dalla macchina e che lottavo per non lasciare la sua mano insanguinata, non volevo che ci separassino.

Lacrime, gridi di disperazione e poi il buio..

Dormivo, dormivo tanto che sembrava passare un'eternità.

Di tanto in tanto, sentivo le voci delle infermiere e Medici parlare del mio stato di salute, c'era però un dialogo che non scorderò mai, erano i suoi genitori.

Irene: "Devi sbarazzarti di lei! Non mi importa i mezzi che userai nè il fatto che potrebbe creare dei guai la sua provenienza.. fai in modo che sembri un incidente!"

Massimo: "Amore, so cosa provi.. Ma, sai che se ce ne sbarazziamo neanche il fatto di essere una famiglia potente ci aiuterà! Lei è intoccabile."

Irene: "Abbiamo già perso un figlio e l'altro lotta per continuare a vivere! Lei deve sparire.. Capito?"

Massimo: " Ho un'idea. Sparirà ma non la uccideremo. Fidati di me questa volta."

Hanno perso un figlio?

Sergio era al volante quella notte mente il fratello Andrea stava seduto dietro...

Ora ricordo..

Questo dovrebbe significare che l'uomo che amo, no! Non è possibile!

Bip, bip.....

Infermiera: "Dottore! dottor Amalfi presto ci sono complicazioni! La stiamo perdendo!"

Non ho avuto alcun ricordo dopo, so solo che il mio stato era abbastanza grave per questo il ricovero che è durato più di due settimane, e che fossi in coma farmacologico.

Appena dimessa, tre guardie del corpo mi hanno trascinata in macchina e portandomi in aeroporto hanno dato chiare istruzioni: Se fossi tornata mi avrebbero trovata, se avessi cercato la sua famiglia mi avrebbero uccisa. O faccio la brava e sparisco o posso già scavare la fossa.

Non potevo permettere questo, avevo un segreto che non conoscevano e dovevo proteggerlo ad ogni costo!

Arrivati sul posto mi fecero scendere dalla macchina e dirigendoci all'entrata dell'aereoporto ho ricevuto un biglietto già prenotato, un assegno di 100.000 euro e una borsa.

Sapevano che non potevo tornare dalla mia famiglia dopo aver rinunciato ad essere il Capo, toccava a me ed io ho portato disonore rinunciando.

Aprendo il biglietto ho letto chiaramente : " direzione Varsavia, Poland."

Dannazione!

Non c'era nessun altro posto al mondo? Mi mandavano li? Che bastardi!

Sapevo però che me la sarei cavata, conoscevo quella lingua e avevo li un pò di parenti poichè mia madre era per metà polacca.

Nonna materna faceva di tutto perchè io imparassi la lingua e la cultura, e le vacanze passavo spesso da lei.

Ero in vantaggio, era davvero un vantaggio che la mia famiglia nascondesse la provenienza di mia madre! haha!

In quel momento era come avessi vinto un milione al lotto!

Sebbene la mia mente non era ancora lucida sapevo che non avevo scelta.

Guardavo i tre uomini che mi accompagnavano all'entrata dell'aereo per poi sparire, ero in una trappola senza uscita. Ero a conoscenza del fatto che avessero aspettato la partenza e il decollo.

Potevo solo sedermi e trovare qualcosa da fare per non impazzire, la mia mente tornava da lui..

Anche i ricordi più belli, adesso erano una tortura triste. Era davvero così? Lui non c'era più? Ľ uomo della mia vita..

Poi tornò alla mente un ricordo di poco prima dell'incidente.

Andrea: "cognatina... ei, Sofia diglielo!" sussurrò dal sedile posteriore della macchina. Era l'unico a conoscenza del mio segreto poichè era per me come un fratello. L'unico della sua famiglia a volermi bene, apparte Sergio.

Ci pensai un attimo e mi presi coraggio..

"Amore, ti ricordi quando ieri ho accennato al fatto di doverti dire qualcosa?"

Sergio annuì e sorrise, allora continuai il discorso "so che magari non è un momento opportuno, ma non voglio più aspettare..."

"diventerai papà!" gridai dalla felicità!

La sua faccia mostrò all'inizio mille emozioni diverse, dalla paura all'eccitazione e poi fece un sorriso enorme dicendo "Questa è la notizia più bella che avessi ricevuto in vita mia, ti amo davvero. Lo sai?"

In quel mometo si girò a guardarmi e non si accorse che delle luci abbaglianti venivano contro di noi.

Andrea, che era felice quanto noi se ne accorse e gridò "Fratello! Una macchina!"

Dopo si sentì solo un enorme botta e frantumi cadere.. prima che la mente rimettesse in sesto cosa era successo vedevo solo sangue, luci delle macchine dei soccorsi e i corpi dei vigili come Angeli custodi portarmi fuori.

Tenevo con forza la sua mano, non avrei dovuto lasciarla mai, avrei preferito morire con lui.

Instintivamente tornai in sè, smisi di pensare e mi guardai le mani, cercavo traccia di quell'accaduto ma invano, era l'ultima volta che l'ho toccato.

Mi mancava tanto e con il passare del tempo mi sarebbe mancato da morire.

Ero in frantumi, il mio cuore non voleva accettare il fatto che fosse finità così, in sospeso. Che ho perso tutto troppo in fretta e non ci è stata data la possibilità di invecchiare insieme.

Pensavo a come avrei dovuto crescere il bambino senza di lui, quante cose si sarebbe perso.

Guardai l'orologio, sembrava che il tempo non passasse, che cavolo!!

Provai a chiudere gli occhi e dopo un'eternità mi addormentai..

All'improvviso sentì qualcuno chiamare "singnorina, si svegli siamo atterrati!"

Era una hostess, guardandomi sorrideva come le avessi offerto caramelle per poi dire "Sofia? Sei davvero tu?"

All'inizio la mia mente offuscata dal sonno non la riconobbe, ma poi mi resi conto che il suo viso fosse familiare "Anna! Che ci fai qui? Fai la hostess? Non volevi essere una modella?" sorrisi.

Era davvero così, sin da piccola quando la trovavo venendo in Polonia e passando con lei le vacanze mi maltrattava con le sue convinzioni di essere perfetta. Che cosa le avrà fatto cambiare idea? Magari la invito a prendere un caffè al bar, così potrò chiederle di più.

"Anna tesoro, ti va di prenderci un caffè al bar? È da tanto che non ci vediamo e mi mancano i nostri pettegolezzi." Le lanciai un'occhiolino e sorrisi come una persona davanti alla vetrina di pasticceria.

Anna "Ma si andiamo! Mi sei mancata anche tu!"

Ci dirigemmo verso un bar al piano inferiore, si vedeva che lei conoscesse l'aeroporto a memoria.

Doveva lavorare qui già da un po', poichè anch'io frequentavo in precedenza molte volte questo posto ancora mi perdevo tra un passaggio all'altro.

Arrivate al bar prenotammo un caffè espresso con panna e gelato. Era la cosa più buona che avessi bevuto nelle ultime settimane!

Anna "Amo questo caffè, lo ordino ogni volta che atterro qui" disse pensierosa.

"È davvero ottimo, ma posso chiederti una cosa?" pensai che sia il momento di chiederle come mai lavora qui.

"Si, certamente" sorrise.

"Come mai hai deciso di lavorare qui? da piccola avevi ben altre aspirazioni" chiesi.

Anna pensò un po' e disse, "sai, crescendo ho cambiato modo di pensare e sono cambiati anche i miei sogni, volevo un lavoro che si intrecciasse aI viaggiare in paesi lontani, da poter visitare ed il continuo incontrare nuove persone".

"Un cambiamento enorme." dissi.

Poi Anna sorrise e mi guardò dalla testa ai piedi, come se si stesse memorizzando i dettagli.

Anna pensierosa disse "Ora più ti guardo e più mi sembra di vedermi allo specchio! La somiglianza tra noi due è spaventosa."

Si era davvero così, anch'io avevo la sensazione sin da piccola di vedermi allo specchio.

L'unica differenza tra di noi era il colore di un occhio poichè io avevo uno azzurro e l'altro verde mente i suoi erano entrambi azzurri.

Mentre pensavo lei aggiunse "Ma se non ti offendi che chiedo, posso sapere come mai dopo tanti anni vieni in Polonia?"

"Non mi offendo figurati, mi ci hanno mandato con forza i genitori del mio ragazzo, bhè a dir la verità ex ragazzo dopo l'incidente".

Mi guardò come se non capisse e chiese "ex ragazzo? e quale incidente?"

Non ebbi scelta le dissi tutto dall'inizio alla fine.

Stava li come impalata, con occhi pieni di lacrime e all'improvviso mi abbracciò.

"Mi dispiace davvero, ho visto al telegiornale ma non sapevo foste voi. Questo deve essere un momento doloroso per te e vorrei aiutarti. Vuoi fermarti da me? Tra una partenza e l'altra ti farei compagnia e quando parto invece ho casa vuota. Starei più tranquilla se tu fossi li, che ne dici?"

Che potevo dire? Accettai.