Capitolo 4
Jason non ha uno dei passati migliori della storia, ma dopo che ho ascoltato le parole di Isobel, mi convinco che in un modo o nell'altro voglio aiutarlo.
Vuoi aiutarlo, così dopo te ne innamorerai.
Non mi innamoro di nessuno, è mio fratello...
E quindi? Non c'è nessun legame di sangue.
Giusto.
Ho sempre ragione, dì la verità.
Sì, certo… come no.
Io e Isobel finiamo di preparare la torta, sembra squisita: la riponiamo su un vassoio.
Sono le 21.00, il tempo è volato e sentiamo la porta d’ingresso aprirsi: credo che siano Clarissa e Chris, ma le mie aspettative crollano non appena in cucina irrompe Jason, deposita il casco sul pavimento accanto al frigo e viene a sedersi accanto a me. E’ imbarazzante come situazione; io e Isobel ci scambiamo uno sguardo: le ho detto che voglio aiutare Jason e lei crede che io ci riesca perfettamente.
«Vado al piano di sopra» dice Isobel, questo non era nei piani: non dovevo restare da sola con lui.
Che peccato vero?
«Perché?» chiede d'un tratto Jason. «Devo andare a sistemare alcune cose nella mia stanza»; «Ma la tua stanza non è al piano superiore… » Isobel quasi presa alla sprovvista dalla sua risposta sorride e dice «oh che sbadata, ho detto mia? intendevo quella della signorina Kate» per poi avviarsi fuori dalla cucina lasciandoci soli; nel frattempo continuo a sorseggiare il tè che mi aveva preparato Isobel prima; intanto nella cucina c'è un silenzio tombale: vorrei tanto che lui iniziasse un discorso… E’ molto imbarazzante, più di quanto mi aspettassi. Ma nel frattempo sento solo il rumore delle chiavi con le quali ci sta giocherellando Jason, che finalmente spezza il silenzio.
«Kate… » mi richiama e quasi sussulto «quindi è questo il tuo nome» ottimo approccio per iniziare la conversazione… «Jason deve essere il tuo.» dico in modo ovvio
«Spiritosa la ragazza!» controbatte quasi infastidito e sento il suo sgabello girarsi verso di me,
«davvero molto spiritosa» ripete per infastidirmi notevolmente, mi giro cercando di non temere i suoi occhi azzurri « davvero molto egocentrico il ragazzo», sghignazza «Clarissa e mio padre ti hanno scelta bene a dirla tutta.» Dice in modo ironico «Hai qualche problema?» chiedo infastidita dalle arie che si dà «No! Senti ti va di ricominciare, dobbiamo convivere nella stessa casa per un altro anno; tanto vale farlo bene.» Quasi mi sorprende la sua voglia di creare un rapporto pacifico con me.
«Va bene… ma perchè dici solo per un anno?» chiedo fingendo di non sapere che lui in realtà voglia andare nel New Jersey; è l’unico modo che ho per iniziare una conversazione e aiutarlo. Abbassa la testa e rivolge gli occhi alle chiavi, con cui sta giocherellando.
«Finito l’ultimo anno alla Venice, partirò per il New Jersey.» Torna a guardarmi e i suoi occhi creano un contatto con i miei che quasi dimentico di cosa stessimo parlando; mi alzo in modo da evitare il contatto tra noi due. «Capisco. Non ti piace molto Los Angeles» ci scherzo sopra anche se lui sembra rabbuiarsi
Che stupida che sei Kate!
«Scusa ho detto qualcosa che non dovevo dire?» chiedo sapendo già di aver sbagliato. Ha troppi brutti ricordi in questa città, ovvio che voglia andarsene.«Senti Miss figlia modello, basta farmi domande e tanto meno quelle che riguardano me; non provare a fare la santarellina so tutto io, che con me non riesce affatto.» Si limita a rispondere, per poi alzarsi «devo andare adesso, ho cose più importanti da fare. Non appena vedi Isobel dille che tra un pò arriveranno Mike e Josh.» Esce dalla cucina e si avvia verso il piano superiore. Ci risiamo, il ragazzo strafottente ed egoista è ritornato; mi sono goduta questi pochi secondi di tranquillità. Prima vuole creare un rapporto pacifico e poi si comporta così; mi fa imbestialire!
Certo così tanto da non riuscire a mantenere un contatto visivo durante una conversazione.
Non è vero, mi sono alzata per sgranchirmi le gambe
Andiamo… sappiamo entrambi come lo hai guardato.
Non l'ho guardato.
Sempre a contraddirmi, poi arriverà quel fatidico giorno che dirò: "te l'avevo detto".
Sono le 23.00 e a breve arriveranno gli amici di Jason, spero siano almeno più simpatici di lui. Decido di fare una doccia e rilassarmi un po'; Chris e Clarissa non sono ancora tornati. Esco dalla mia stanza dopo essermi sistemata i capelli e messa qualcosa di comodo; sento suonare il campanello.
«Vado io.»Borbotta Jason uscendo dalla sua stanza, è sempre chiuso nella sua stanza non è possibile!
«Ciao Jason come va, conosciuta la nuova sorellina?» urla una voce maschile al piano inferiore; scendo le scale e noto che Jason fa segno di stare zitto al ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi verdi,
«Wow! vedo che è stato un bell'impatto quando l'hai vista» sussurra poi all'orecchio l'altro ragazzo mentre accenna ad una piccola risata che sembra infastidire parecchio Jason.
«Smetti di guardarla Josh!»impone Jason «Va bene, anche se è un po' impossibile» dice e si gira verso di me. «Piacere io sono Josh, un amico di tuo fratello» si presenta uno dei ragazzi. «Piacere, sono Katherine ma puoi chiamarmi Kate» mi presento: almeno lui sembra simpatico.
Non è bello quanto Jason però.
Ancora che parli, basta!
«Io sono Mike, piacere mio bellezza» si presenta l'altro; «Piacere» rido e noto nello sguardo di Jason un fascio di odio.
Quel ragazzo è strano.
Già!
Non che tu non lo sia,io intendo che è strano che si comporti in questo modo.
Dici cose che non pensi sul serio.
Avanti, sono la tua coscienza: le cose che penso le pensi anche tu.
Lascia stare.
«Bene le presentazioni sono finite, guardiamo un film» interrompe Jason irritato dalla situazione mentre si dirige in soggiorno.
«Ti va di guardarlo con noi?» chiede Josh «non può lei… lei deve studiare.» Questa volta non gliela darò vinta: «in realtà sei l’unico a poter pensare che io possa studiare nel fine settimana e per di più alle 23.00 di sera.» Ribatto mentre mi accomodo sul divano accanto ai due amici di Jason, Lui dice che non sono nessuno per comandare la sua vita, altrettanto lui non è nessuno per comandare la mia. «Benissimo, allora vieni.» Mike mi libera un posto a sedere accanto a lui e intanto sento lo sguardo infuriato di Jason alle mie spalle ma lo evito.
Il film inizia e Isobel ci ha preparato dei pop corn da sgranocchiare durante tutta la durata del film per poi salire in camera. «Perché non vuole dirglielo, andiamo… tanto la verità verrà a galla, tanto vale dirle che la ama.» Commenta Mike, mangiando dei pop corn. Jason è seduto accanto a me e non ha ancora aperto bocca, mi volto verso di lui: lo sorprendo a fissare il vuoto, c'è qualcosa che lo turba?
Menomale che ti fregava poco di lui.
Non mi importa, voglio solo sapere perchè mi tratta in questo modo.
Quindi ti importa del suo atteggiamento nei tuoi confronti e non perché fissa il vuoto ad ogni scena romantica che compare.
Non è il tipo da film romantico forse.
O semplicemente...
Zitta!
Il film è a metà: i miei occhi si stanno chiudendo e non ho né la voglia né la forza di alzarmi per andare nella mia camera..La mia testa senza volerlo si posa pian piano sulla spalla di Jason, che stranamente non allontana; ma ciò non mi porterà sulla strada allusiva che lui possa mai cambiare atteggiamento nei miei confronti. «Jason noi andiamo» sento dire, ma sono troppo esausta per riuscire a muovermi.
«D'accordo ragazzi, vi accompagno alla porta» sento che sta per alzarsi ma Josh lo ferma «Non preoccuparti, finirai per svegliarla.»
«Va bene; ciao ragazzi a domani.» Saluta Jason e la porta poco dopo si chiude; sento coprirmi da qualcosa: è una coperta.
Jason si posiziona sul divano sotto di me e facendomi stendere su di lui con la testa sul suo petto: sento il suo battito ed il suo profumo di colonia. Mi accarezza i capelli e sento sussurrare delle parole: «perdonami, spero che un giorno potrai farlo.» Cosa significa? Cosa dovrei perdonargli?
Pochi attimi dopo, allunga il braccio per spegnere il lume accanto al divano e con le sue braccia muscolose mi abbraccia; sembrerà strano e magari fossi stata più lucida mi sarei spostata subito dalle sue braccia, eppure sto così bene.
