Capitolo 3
Scendo al piano inferiore dopo essermi data una sistemata prima di fare colazione. Trovo Clarissa in lacrime e Chris che le dà conforto; non capisco perché Jason sia così duro con loro: non lo conosco e non voglio giudicarlo da questa vicenda accaduta ma a me non sembra che a Clarissa o Christopher freghi poco di lui.
«Ehi, va tutto bene?» chiedo; lei si asciuga le lacrime, si alza in piedi e mi tocca il viso sistemandomi una ciocca di capelli fuori posto: «Sì tesoro, va tutto bene!» mi sorride. «Ora noi dobbiamo andare a lavoro, Isobel arriverà a breve: è uscita a fare la spesa».
«Certo, andate non preoccupatevi» li rassicuro pensando che devo rimanere da sola con Jason in casa.
Andiamo ma lo hai visto, chiunque pagherebbe per restare un po' di tempo con lui.
Zitta coscienza.
Mi zittisci sempre solo perché sai che ho ragione.
Basta!
«Ci vediamo stasera, Jason è in casa, se hai bisogno chiedi a lui: per oggi deve restare a casa. » Mi avverte Chris prima di posare un bacio sulla mia fronte e uscire di casa con Clarissa. Chiudo la porta alle loro spalle per poi dirigermi al piano di sopra dove sento il rumore di una porta chiudersi: Jason sta uscendo dalla sua camera.
«Dove vai?» dico oltrepassandolo, forse con troppa confidenza; lui mi guarda: «Esco», si limita a rispondere.
«Non puoi Clarissa ha detto che non puoi uscire. »
«Io faccio quello che cazzo mi pare, okay? E poi tu chi sei per dirmi ciò che devo o non devo fare». Mette le braccia conserte e non riesco a rispondergli «Tu sei la mia sorellastra, no? La nuova figlia modello dei miei genitori, è ovvio… » non lo lascio finire «Non sono una figlia modello» specifico «ha detto tua madre che devi restare a casa, nel caso abbia bisogno di qualcosa.» In realtà a me non serve aiuto, soprattutto suo, ma non voglio che Clarissa pianga di nuovo non trovandolo in casa «tu non mi ordini di fare un bel niente, ora spostati forza!» mi spinge per una spalla «va' pure, esci divertiti e fai soffrire ancora tua madre… »: non so perché gli parlo in questo modo, non lo conosco neanche molto bene per giudicarlo, ma voglio aiutare Clarissa come lei ha aiutato me, facendomi uscire da Steacliff: «A loro non frega un cazzo di me okay? Tu non sai niente, né della mia famiglia, né della nostra vita e soprattutto non sai niente di me… quindi spostati e lasciami vivere». Scende le scale, raccoglie il casco da terra, il quale mi sembra familiare, sembra quello del mio "eroe", ma è impossibile: uno come lui non può mai salvare una ragazza, al massimo ci va a letto con lei e la lascia subito dopo. Sbatte la porta di casa e questo mi fa sussultare.
Wow! Ti fai tenere testa, vedo.
Parli ancora?
Ammettilo: è troppo bello, ho visto come lo hai guardato...
Non l'ho guardato in nessuno dei modi che intendi tu.
Le ore passano, sono le 18.30 e Isobel è come al solito in cucina intenta a preparare la cena, così decido di aiutarla: magari la conosco anche meglio.
«Ciao Isobel, che fai?» chiedo sedendomi al bancone in cucina «Ciao tesoro, preparo una torta che ho trovato in questo vecchio libro che mi diede mia madre.» Mi porge un vecchio libro dalla copertina rovinata e giallastra, con dei piccoli girasoli disegnati e scambiati.
«Kate?» mi chiama «Si?» le sorrido alzando lo sguardo dal libro di ricette.
«Ho visto le registrazioni delle ultime ore riprese dalle videocamere di sorveglianza, c'era un video in cui c'eravate tu e il signorino Jason... »
Oddio! Chissà se avrà sentito il mio tono invadente e autoritario nella discussione avvenuta prima.
«Hai visto le registrazioni?» chiedo sperando in un "No", ma so che li ha visti, è ovvio e credo sia anche suo dovere... «Sì, è mio compito controllare i video ripresi dalle videocamere di sorveglianza quando i signori West non ci sono… Voi vi conoscevate già?» me lo chiede come se avesse quasi la certezza di ciò che dice ma come posso conoscerlo già, se finora, sono stata solo ad una festa e ho fatto solo un giorno di scuola... «No, perché?» chiedo perplessa «Perché lui… non so, era strano, forse sarà stata una mia impressione, ma sembrava meno scorbutico del solito… lo conosco da quando aveva 3 anni e mai prima d’ora aveva parlato a persone in quel modo, con aria quasi di sfida.» Dice continuando a sciogliere la cioccolata per la torta. Se è questo il suo modo migliore per interagire con le persone, figuriamoci qual è il peggiore.
«Perché si è comportato in quel modo stamattina con Clarissa, ho sentito urlare...» chiedo per saperne di più: probabilmente sono cose che non mi riguardano affatto, ma vorrei sapere di più «Beh vedi Kate, Jason… ecco lui non ha un buon passato, sua madre è in galera per spaccio di droghe e il signor West ha conosciuto Clarissa ad una conferenza di lavoro, per questo lavorano insieme. Da quando ha scoperto la verità, Jason è cambiato radicalmente; aveva solo dieci anni quando ha scoperto che sua madre si trova in un carcere di massima sicurezza. Ora il suo unico scopo è terminare al più presto il suo ultimo anno alla Venice, andarsene via da qui e frequentare un college del New Jersey; l'anno scorso ha vinto una borsa di studio e anche se solo per due anni ha deciso di allontanarsi un po' da qui: troppi ricordi per lui e troppe delusioni in questa città» conclude, rimettendosi poi a terminare la torta.
Non posso ancora crederci, non so cosa o come rispondere; non voglio essere troppo invadente eppure la curiosità di conoscere più cose riguardo Jason quasi mi uccide. Clarissa è solo la fidanzata di Christopher; ora capisco il suo modo di comportarsi, ha vissuto a lungo nelle menzogne. Nonostante ciò non possa giustificare il suo comportamento verso gli altri, un pò lo capisco.
