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Once Again

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Martina Ambrosini
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Riepilogo

Katherine O'Connell, una ragazza di 18 anni rimasta orfana quando ne aveva solo 9, presto verrà adottata dalla famiglia più importante e benestante di Los Angeles, la famiglia West. Kate avrà una nuova vita, nuovi ostacoli da superare, nella sua vita cambierà tutto cercando di lasciarsi il passato alle spalle. Ma proprio durante una semplice serata di festa, Kate incontrerà qualcuno, e quel qualcuno le cambierà la vita. [Dal libro] «Quando hai sofferto tanto,la felicità ti fa paura» «Forse quelli come me non si possono amare»

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Prologo

Steacliff è sempre stato un orfanotrofio molto severo. Quando ti portano qui non sai mai cosa aspettarti, non sai cosa la vita ti riserverà, e io posso confermarlo: posso confermarvi quella strana sensazione che ti prende, una specie di malinconia che nessuno, e dico nessuno, potrà mai toglierti. È una di quelle sensazioni che ti restano dentro tutta la vita, ti restano nell'anima.

Mi trovo qui da 9 anni e come ogni cosa sulla faccia della terra, questo posto ha i suoi lati positivi e negativi.

Vi starete chiedendo perché sono qui e da ben 9 anni...

Mi chiamo Katherine O'Connell, per gli amici Kate: ho 18 anni e sono orfana da quando ne avevo 9. I miei genitori sono morti in un incidente d’auto mentre venivano a vedere il mio primo saggio di danza, e tutt'ora mi reputo colpevole, insistetti molto quel giorno per farli venire. Volevo che vedessero quanto la danza stesse acquisendo tanta importanza nella mia vita. Quando venni a conoscenza della loro morte, mi portarono qui a Steacliff e finora nessuna famiglia mi ha mai adottata.

Non è un bel posto per trascorrervi la vita: qui alle dieci di sera devi già stare a letto, e guai se ti beccano sveglia a girovagare per i corridoi.

Ma questa è solo una piccola parte.

Dopo anni trascorsi tra queste quattro mura della mia stanza, oggi una nuova famiglia verrà a prendermi. Non ho mai sentito parlare di questa famiglia solo Abbey, la Direttrice, mi ha raccontato un po' di loro, e mi ha detto che sono stata davvero fortunata dato che è una delle famiglie più importanti e prestigiose di tutta Los Angeles.

Cercare di presentarmi nei migliori dei modi a loro è nei miei primissimi obiettivi giornalieri.

Mi reco verso lo studio della direttrice; in questo preciso momento mi trovo davanti alla porta dell’ufficio. Una sola porta che separa il mio passato dal mio futuro. E’ così strano!

Non appena varco la porta ben sei occhi mi scrutano per bene, e la situazione non fa che intimorirmi ancora di più. Una donna dagli occhi azzurri e dai capelli rame si alza e mi sorride. Sembra molto gentile dall’espressione che mostra.

«Ciao tesoro io sono Clarissa West, mentre lui è Christopher West. Benvenuta in famiglia!» accenno ad un sorriso, non voglio mostrarmi troppo nervosa già al primo incontro.

«Bene Kate, noi ci salutiamo qui allora: se hai bisogno chiama pure» dice Abbey, abbracciandomi. Probabilmente questo posto mi mancherà, nonostante i suoi difetti e tutti gli aspetti negativi, ho trascorso tutta la mia infanzia qui. Ed ora che devo andarmene e lasciare quelle quattro piccole mura della mia stanza grigiastra, un po’ di malinconia mi sale.

Tiro un respiro profondo, prima di varcare la porta d’uscita di Steacliff. Il profumo dei campi fioriti mi avvolge le narici. Il rumore del ruscello vicino, il sole sempre più alto che sorge tra le colline verdi. Mi mancherà tutto questo: un po’ mi rassicura però il pensiero di avere nuovi amici, andare in una vera e propria scuola. Vivere finalmente la vita senza le restrizioni dell’orfanotrofio.