Libreria
Italiano
CapitolI
Impostazioni

Capitolo 3

Era un uomo molto esile, chiaro di capelli e con due baffi incredibili.

Non era più tanto giovane e lo si notava maggiormente vedendolo camminare accompagnato da un bastone da passeggio “Mi scusi se non le vengo incontro ma a causa di questa mia piccola “infermità” non sono più tanto agile” continuò.

“Non si disturbi, sono contenta che mi abbia ricevuto così presto direttore. E’un grande piacere conoscerla” i due si strinsero la mano poi si accomodarono nel piccolo salottino.

Dopo qualche minuto di convenevoli Davide Smith andò subito al sodo.

“La Commissione di Giustizia Penitenziaria mi ha avvertito del suo incarico, ma io sinceramente devo dirle che reputo quel programma una vera e propria idiozia; tuttavia, sono certo che vorrà rendermi edotto delle motivazioni che la spingono ad accettare Miss Winkler.”

La domanda era diretta, così diretta che Helena per un istante vacillò, ma solo per un istante “E perché mai dovrei dire a lei il motivo per cui desidero questo lavoro? È una questione privata e comunque mi sarei aspettata un’altra domanda Mister Smith, una domanda attinente al programma.” La risposta piccata portò David Smith ad irrigidirsi, avrebbe dovuto cambiare tattica con quella giovane donna, perché le era sembrata proprio decisa, sarebbe stato impossibile, al momento, farla retrocedere dai suoi propositi.

Quindi giocò d’astuzia “Mi scusi Miss Winkler per la mia poca delicatezza, piuttosto mi spieghi cosa è venuta a fare qui al St. Jonas Circondarial Home, la prego.”

Helena spiegò esattamente in cosa consisteva il suo lavoro e quale beneficio si poteva ricavare da una politica di recupero così mirata.

Disse anche che la reputazione del penitenziario ne avrebbe giovato, sopratutto in riguardo alle nuove misure di recupero promosse dal Governo.

Questa nuova legge, appena emanata, avrebbe introdotto una novità senza precedenti, ossia un programma di riabilitazione fondato sulla promozione del lavoro “esterno” in regime di vigilanza.

“È chiaro che i detenuti dovranno essere censiti e giudicati secondo la loro condotta. Farò le dovute selezioni e predisporrò i programmi e gli orientamenti da seguire” Helena continuò a parlare a raffica lasciando Smith frastornato, incredulo e disorientato.

Ad un tratto perse la pazienza, alzò la mano e la interruppe bruscamente,

“Mi faccia capire bene! Se un recluso, condannato per omicidio, fosse scelto per seguire il suo programma di recupero e malauguratamente riuscisse a superarlo, potrebbe tranquillamente uscire in regime di vigilanza e lavorare presso una qualsiasi struttura?”

Helena scrutò a fondo l’espressione sbigottita del direttore e prima di rispondere si calmò.

“Si, potrebbe farlo” rispose.

“E in uno stato in cui vige ancora la pena di morte, si può promuovere questo?”

Helena spiegò che era stato proprio il Governo ad incoraggiare il piano di recupero, dato che lo Utah era il solo tra i 35 stati americani ad avere ancora in vigore l’iniezione letale.

Naturalmente i reati gravi compresi nella politica avrebbero escluso gli omicidi in primo grado, poiché erano suscettibili di sentenza di morte, ma per tutti gli altri il programma sarebbe stato applicato.

Ci fu sbigottimento e preoccupazione negli occhi di David Smith, mormone praticante da ben vent’anni, ligio e coerente con le scritture del Libro dei Mormon, cui la disciplina e la giustizia erano verità chiare e limpide sulle quali fondare i principi del Saint Jonas.

“E’ davvero una follia” s’infiammò senza rendersi conto che il suo volto era diventato paonazzo.

Helena tacque, si limitò a scartabellare i suoi fascicoli e a scuotere il capo.

L’atmosfera mutò improvvisamente, divenendo quasi solida, palpabile, Helena cercò di prendere tempo e quando s’accorse che il direttore si era quasi calmato decise di continuare.

“Mi rendo perfettamente conto del suo smarrimento, ma si tratta di un programma nuovo e se non dovesse funzionare per uno solo dei detenuti selezionati, non avrà vita in futuro. Sono personalmente responsabile dei risultati che potrei ottenere e lei non si deve preoccupare di nulla riguardo alle conseguenze che ne potrebbero derivare, soprattutto nel caso di un totale fallimento dell’iniziativa. Volevo dirle solo questo!”

Smith parve quasi rasserenarsi, il suo volto, infatti, assunse il pallore di sempre.

“Capisco, ma vede Miss Winkler io conosco personalmente ogni singolo recluso in questo penitenziario e le garantisco che il suo programma è solo una favolosa utopia. La realtà è ben diversa. Purtroppo, lei non ha mai provato un’esperienza simile, si tratta di criminali e come tali vanno trattati. Penso che si scandalizzerà dei metodi adottati qui dentro, ma mi creda c’è solo un modo per trattare con loro, ed è la disciplina, la punizione corporale e l’isolamento.”

“Correrò il rischio Mister Smith” replicò asciutta.

Lasciò l’ufficio con l’amaro in bocca, ma in lei nacque una consapevolezza che, gradatamente, iniziava a farsi spazio nel suo cervello; non si sarebbe arresa, avrebbe iniziato il Programma e se fosse riuscita a trovare almeno un profilo utile ad essere inserito, si sarebbe battuta come una leonessa.

Il giorno successivo ottenne un ufficio adiacente alla torretta di controllo numero 3.

Avrebbe dovuto organizzare la selezione, consultare tutti gli schedari che il segretario del Direttore le aveva prontamente consegnato; in seguito, si sarebbe spinta fino a prenotare delle visite nel parlatorio, che saltuariamente veniva utilizzato dai parenti dei detenuti, che venivano a far loro visita.

Scarica subito l'app per ricevere il premio
Scansiona il codice QR per scaricare l'app Hinovel.