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Non Posso Amarti

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Alexandra Steel
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CapitolI
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Riepilogo

Come si può resistere all'istinto primordiale che ci spinge verso una direzione pericolosa ma straordinariamente eccitante? Non si può, anche se a volte esistono delle eccezioni. Quando Helena Winkler, grazie al suo lavoro, incontra Eddy, il suo formidabile controllo si spezza di fronte al fascino esotico di quell'uomo. Nessuno è mai riuscito a farla vacillare, nessuno ha mai perforato il suo cuore, ma Eddy sembra un dio, un dio selvaggio e statuario pronto a possederla e a farla sua, ma c'è un ostacolo insormontabile fra loro, un ostacolo che sembra impossibile da superare. Eddy è un detenuto con una pena da scontare lunga e terribile. Eppure, il destino sa muovere le fila come un burattinaio e talvolta plasma le vite senza nessun preavviso, lasciando chiunque disarmato. Potrà l'amore e la passione superare ogni ostacolo senza lasciare lividi nel cuore?

MiliardarioCoppiaCrimineRomanticoSessoPoteriVero AmoreSentimentale

Capitolo 1

La pioggia iniziò a scosciare impetuosa sollevando polvere dalla strada principale.

Nonostante fosse crepuscolo inoltrato i due uomini non si erano alzati dalla loro postazione di lavoro, era in corso un blackout senza precedenti e i server informatici stavano rischiando di spegnersi definitivamente.

Stephen Logan, responsabile del CED spinse la sedia in direzione di Edward fino a quando non gli fu di fianco “Cosa ne pensi?” chiese allarmato osservando la moltitudine di stringhe di programmazione che uscivano dalle mani di quel fottuto meticcio, genio dell’informatica.

“Non sono tranquillo, devo fare il back-up e se i miei conti sono giusti credo che ci vorrà tutta la notte” Logan sospirò, si alzò dalla sedia e andò a guardare fuori dalla finestra.

Passò un istante, qualcosa là fuori inaspettatamente si mosse; quindi, incollò il viso alla finestra e disse in tono ironico “Darai buca alla tua amichetta, Eddy” l’altro smise di lavorare, alzò la testa e lo fissò incredulo “Non dirmi che è là fuori con questo tempaccio!” “Già è proprio andata fuori di testa per te.” Eddy si alzò e lo raggiunse.

La ragazza pareva un pulcino bagnato, stretta in quello straccio di impermeabile che non riusciva nemmeno a coprirle le gambe.

La frequentava da qualche mese ma era in dubbio se continuare quella strana relazione, era troppo giovane per i suoi gusti e lo faceva sentire in gabbia.

“Cristo, le avevo detto di non venire stasera!” l’amico gli strizzò l’occhio, quindi, aggiunse “Te la scopi, vero Eddy? beh in effetti anch’io me la porterei a letto.” lo sguardo di Edward lo trafisse come un pugnale affilato, ma l’amico nonché collega di lunga data continuò imperterrito “Se sta lì con quel tempaccio è segno che è completamente cotta” continuò provocandolo “Piantala Logan, sai che per me non è così facile.”

“La solita vecchia storia, quella ti sbava dietro, come ti sbavano la maggior parte delle ragazze della zona e tu cosa fai? Un cazzo! Se avessi il tuo corpo e la tua faccia me le scoperei tutte!” in quello stesso istante un suono simile ad uno stridulo mise in allarme i due.

Distolsero lo sguardo dalla ragazza e si fiondarono sui computer.

“Il sistema del circuito si sta riscaldando, devo accelerare il salvataggio, altrimenti perderemo la banca dati” sentenziò Eddy.

“Okay sono d’accordo, il tempo non migliorerà e i generatori non dureranno ancora a lungo” disse Logan preoccupato “Cosa suggerisci Eddy?” il mezzosangue alto un metro e ottantacinque lo guardò serio “Facciamo a modo mio, ma tu non dovrai fare domande, è chiaro?” “Chiaro” replicò il collega convinto.

Sembrò un miracolo ma i due riuscirono nell’intento, la banca dati venne protetta, e i computer risposero perfettamente ai comandi impartiti dai due.

All’alba delle quattro di notte lasciarono l’ufficio assieme.

Logan sfrecciò con la sua macchina ad una velocità sostenuta, mentre Eddy si mosse cauto in direzione della statale 297.

Giunto al crocevia si accorse di aver dimenticato la sua borsa nell’ufficio, imprecò e fece retromarcia per tornare a riprendersela.

Di corsa salì in ufficio, prese la sacca col portatile, quindi ridiscese immediatamente.

Salì in macchina, il fiatone dovuto alla scalinata lo lasciò quasi senza fiato, mise in moto e schiacciò il pedale dell’acceleratore mandando su di giri il motore.

Partì come un razzo e imboccò la curva troppo velocemente, il sonno lo stava uccidendo da diverse ore e la sua lucidità stava diventando un serio problema.

Lui e Logan si erano fatti un goccio per festeggiare, ma l’alcol aveva intorpidito i suoi sensi, rendendolo lento nelle reazioni.

D’un tratto un’ombra comparve sul ciglio, si sporse allargando le braccia e in un soffio di alito sbatté duramente contro l’auto.

L’impatto costrinse Eddy a sbandare, la frenata improvvisa gli fece perdere ulteriore aderenza fino ad evitare per miracolo di capottarsi.

Quando la macchina finalmente si arrestò Eddy scese di prepotenza per capire cosa avesse urtato.

Distesa sull’asfalto c’era un’ombra immobile, Eddy avvertì un brivido trapassargli il cuore, uno strano presentimento cominciò a dilaniarlo fino a quando non raggiunse quel corpo che giaceva esanime sulla strada bagnata.

“Nooooooo! “urlò disperato, accasciandosi sopra la ragazza e non smise fino a quando la sua voce si spense in quella notte buia che avrebbe trasformato la sua vita in un agghiacciante incubo.