Libreria
Italiano
CapitolI
Impostazioni

Capitolo 6 - Tra Ombre e Luce

Rafael

La ritrovo seduta su una panchina, il viso pallido e gli occhi tormentati.

Senza una parola, mi accovaccio davanti a lei.

— Cosa è successo? chiedo con voce dolce.

Mi guarda, e nei suoi occhi vedo la paura.

— Era lì.

Il mio cuore salta un battito.

— L'ombra?

Lei annuisce.

Stringo i pugni.

— Cosa ti ha fatto?

Ariane passa una mano tremante sul suo braccio, come se potesse ancora sentire la sua presa.

— Mi ha mostrato... qualcosa. Dei ricordi. Delle visioni. Non capisco.

Sospiro.

— Sta cominciando.

Lei aggrotta le sopracciglia.

— Cosa?

Mi alzo lentamente.

— Sta cercando di possederti.

Ariane impallidisce.

Tendo la mano verso di lei.

— Vieni. Non possiamo restare qui.

Esita, poi afferra le mie dita.

E in quel momento, faccio una promessa silenziosa.

Non importa cosa accadrà.

Non la lascerò cadere.

Ariane

Rafael non mi lascia la mano.

Mi trascina fuori dal parco, il suo sguardo scrutando l'oscurità intorno a noi come se si aspettasse che qualcosa spuntasse.

— Dove andiamo? chiedo, la mia voce appena un sussurro.

Non risponde subito.

— Un posto sicuro.

Non faccio altre domande.

Sono ancora scossa da ciò che ho appena vissuto. Quell'ombra, quel freddo insidioso che si è insinuato in me, quelle visioni strane... tutto ciò mi fa sentire intrappolata in un incubo.

E Rafael sembra sapere molto più di quanto voglia ammettere.

Avanziamo in silenzio, finché non si ferma davanti a un vecchio edificio, con muri di pietra scura. Spinge la porta e mi fa entrare.

L'interno è accogliente, lontano dall'aura inquietante della facciata. Un ampio soggiorno, un divano in pelle nera, una biblioteca imponente e un camino dove danza una fiamma rassicurante.

Mi volto verso di lui, incrociando le braccia.

— Hai intenzione di dirmi cosa sta succedendo?

Sospira e si passa una mano tra i capelli.

— Ciò che hai visto... inizia. Non era solo un'allucinazione.

— Lo so.

La mia risposta lo sorprende.

— Era reale, Rafael. E voleva qualcosa in me. Ha cercato di strappare... qualcosa.

La sua espressione si fa seria.

— È ciò che temevo.

Si allontana, accende una lampada e si appoggia alla scrivania.

— L'ombra non attacca le persone a caso. Ha bisogno di un ospite.

Aggruzzo le sopracciglia.

— Un ospite?

Annuisce.

— Non può esistere da sola. Si nutre di energia, di luce... di vita.

Un brivido mi attraversa.

— Perché io?

Rimane in silenzio per un momento.

Poi dice, con tono grave:

— Perché sei una Guaritrice.

La parola risuona nell'aria.

Sento qualcosa stringersi dentro di me.

Conosco il mio dono. Da sempre, ho questa capacità di guarire. Di sentire il dolore degli altri e di alleviarlo.

Ma Rafael parla di qualcosa di più grande.

— Spiega.

Si avvicina lentamente, il suo sguardo ancorato al mio.

— Non sei una semplice guaritrice, Ariane.

Prende un respiro profondo.

— Sei l'ultima della tua stirpe.

La stanza sembra rimpicciolirsi attorno a me.

— La mia stirpe?

Annuisce.

— Secoli fa, esisteva un ordine. Guaritori in grado di purificare le anime, di respingere le tenebre. Erano pochi... ma potenti.

Fa una pausa.

— L'ombra li ha distrutti tutti.

Un silenzio gelido si installa tra di noi.

Fisso Rafael, il mio cuore che batte forte nel petto.

— Stai dicendo che quella cosa ha sterminato un intero ordine... e che io sono l'unica rimasta?

Annuisce.

— È per questo che ti insegue. Vuole finire ciò che ha iniziato.

Tutto il mio corpo si paralizza.

— E Caino?

Rafael stringe la mascella.

— Caino... è un'altra storia.

Non mi piace il modo in cui lo dice.

— Voleva che lo raggiungessi.

— Certo che lo voleva.

La sua voce è dura.

— Caino non fa mai nulla senza motivo. Se ti ha avvicinata, è perché ha qualcosa in mente. Vuole che tu gli sia utile.

Una palla di ansia si forma nel mio stomaco.

— Utile per cosa?

— Non lo so ancora.

Mi allontano di un passo, il respiro affannoso.

— Lo sapevi tutto questo... sin dall'inizio?

Non risponde.

E questa è già una risposta di per sé.

Un'ondata di rabbia sale dentro di me.

— Mi hai lasciata nell'ignoranza mentre ero un bersaglio!

— Volevo proteggerti.

— Mentendo?

Chiude gli occhi per un secondo, poi li riapre, il suo sguardo infuocato.

— Se ti avessi detto tutto sin dall'inizio, saresti fuggita.

— E forse avrei avuto ragione.

Rafael si irrigidisce.

— No. Perché saresti stata sola. E da sola, non saresti sopravvissuta.

Un silenzio teso si installa.

Distolgo lo sguardo, il mio cuore batte troppo forte.

Poi sussurro:

— Non so se posso fidarmi di te.

I suoi tratti si irrigidiscono, e per la prima volta vedo qualcosa vacillare in lui.

Dolore.

Ma non dice nulla.

Si allontana, stringendo i pugni.

— Fai come vuoi.

Si volta e esce dalla stanza.

Resto lì, sola, in questa stanza che non mi offre alcuna risposta, solo più dubbi.

E per la prima volta da molto tempo, mi sento persa.

Davvero persa.

Scarica subito l'app per ricevere il premio
Scansiona il codice QR per scaricare l'app Hinovel.