02
02
Sospiro.
— Sì, Luca ?
— Ti sono mancato ?
Mi fa sedere subito dritta.
— Certo che mi sei mancato !
Sembra così triste, fermo sulla soglia.
— Allora perché non volevi tornare da noi ?
Mi sento subito in colpa quando vedo quanto è ferito. Mi alzo e mi accovaccio accanto a lui.
— Luca, non potrei mai non voler stare con la mia famiglia. È solo che…
Mi fermo, cercando le parole giuste.
— Amo Londra.
Annuisce piano.
— Quindi non ci odi, odi l’America.
— “Odiare” è una parola forte… È più che altro che l’America mi piace pochissimo.
— Bene.
Afferma Luca, dandomi un abbraccio dolce prima di andarsene.
Sbadiglio e mi butto sul letto, chiudendo gli occhi.
— Zucca ?
Gemendo, riapro gli occhi.
— Ricorda che domani hai scuola.
Urlo di frustrazione.
Dio. Odio l’America.
— Bellatrix ! Svegliati subito ! — urla mia madre.
I miei occhi si spalancano e mi alzo a fatica, dando un’occhiata all’orologio sul comodino.
Le sette e mezza… Aspetta. Non inizia alle sette e cinquanta la scuola ?
Lascio uscire uno strillo acuto e corro all’armadio, dove indosso una tutina blu navy e i miei sandali bianchi. Mi precipito in bagno, mi pettino i capelli ribelli e salto completamente il trucco.
— Mamma, mi porti tu ? — le grido mentre mi lavo i denti.
— Certo, zucca.
**15 minuti dopo**
Arriviamo nel parcheggio della scuola e troviamo un posto proprio vicino all’ingresso. Nonostante i miei continui esercizi di respirazione profonda, il cuore mi batte forte e le mani iniziano a sudare.
— Pronta, zucca ?
Non rispondo e scendo dall’auto, entrando nell’edificio e dirigendomi verso l’atrio. So che sto risultando scortese e tutto il resto, ma i nervi stanno prendendo il sopravvento, e possono essere davvero una brutta bestia.
— Ehm, ciao — saluto la segretaria.
I suoi occhi si illuminano appena mi vede.
— E tu chi sei ?
— Bellatrix Brown. Sono la nuova studentessa — dico con voce tremante.
Mi sorride calorosamente prima di aprire un cassetto e tirar fuori una cartelletta con il moi cognome sopra.
— Ecco qui, tesoro — dice. — Dentro trovi una mappa della scuola e l’orario delle lezioni.
Le sorrido nervosamente e prendo la cartelletta, dirigendomi verso quello che dev’essere il corridoio principale… il corridoio, intendevo il corridoio. Una volta lì, apro la cartelletta e do un’occhiata al moi orario.
**Orario di Bellatrix Brown** :
1ª ora : Inglese Avanzato
2ª ora : Storia degli Stati Uniti Avanzata
3ª ora : Spagnolo 4
4ª ora : Chimica Avanzata
5ª ora : Educazione Fisica
Pranzo
6ª ora : Psicologia Avanzata
7ª ora : Biologia Avanzata
8ª ora : Ora di Studio
Sì, suppongo possiate chiamarmi secchiona, ma questa scuola offre tanto, e dovevo approfittarne.
Okay… Inglese Avanzato per prima… aula 207. Tiro fuori la mappa e vedo che devo percorrere tutto il corridoio, poi girare a destra e l’aula sarà sulla sinistra.
Mmmh… sembra facile.
**10 minuti dopo**
Mappa stupida.
È completamente sbagliata, e mi tocca trovare l’aula da sola, perché davvero, sono l’unica rimasta nel corridoio.
Faccio qualche respiro profondo prima di entrare nella stanza. L’insegnante si ferma a metà frase e si gira per fulminarmi con lo sguardo — l’interruzione.
Imbarazzo totale…
— Ahhh, devi essere Bellatrix — dice, appoggiandosi alla cattedra.
Sussulto al suono del moi orribile nome.
— Ehm, puoi chiamarmi Bella — mormoro, fissando il pavimento.
La classe si riempie di sussurri, e mi sento subito l’imbarazzata di turno. Fantastico, proprio fantastico.
— Bene, Bella, vuoi presentarti alla classe ? — chiede l’insegnante.
Alzo lo sguardo verso gli altri studenti, imbarazzata per tutte le attenzioni su di me. Forza, Bella, riprenditi.
— Ciao, mi chiamo Bellatrix Brown, ma preferisco essere chiamata Bella…
Prima che possa finire, una mano si alza in aria.
— Ehm… sì ? — chiedo, guardando il ragazzo strano.
— Hai un accento.
Ding ding ding ! E il premio per l’osservazione più ovvia va a… il biondino strano in prima fila !
— Sì… lo so… — dico.
— Sei tipo… inglese ? — chiede una platinata.
— Sì — rispondo.
Qualcuno. Mi uccida adesso.
