CAPITOLO SEI
Mi avvicino all’entrata della discoteca per fumarmi una sigaretta in santa pace quando sento una pacca sulla spalla, mi volto e incrocio lo sguardo serio di Eddy.
«Ehi…» Mi guarda e tira fuori un pacchetto di sigarette, ne afferra una e l’accende, aspirando.
Lo guardo, con quel ciuffo ribelle che gli cade costantemente sugli occhi e poi lo saluto con un cenno della testa.
«Dove sei sparito?» chiede scrutandomi.
«Sono uscito a fare due passi» mento. Non mi va di raccontare con chi faccio sesso, sono cose mie e poi Hanna è una del gruppo, anche se un pompino lo ha fatto a quasi tutti noi, ma non sono come gli altri che si vantano di aver fatto sesso con questa o quell'altra o chi ha fatto loro cosa, quando e perché. Penso che alcune cose dovrebbero restare segrete, essere amici non equivale a raccontarsi ogni singolo momento della giornata, ci sono momenti che vanno custoditi.
«Per Jennifer?» chiede ancora.
Annuisco e prendo un altro tiro, sputando fuori il fumo dalle narici.
«Dovresti andare avanti e dimenticarti di lei, oppure dirle cosa provi, magari ricambia i tuoi sentimenti» butta lì e a me sembra una presa per il culo.
«Mi prendi per il culo Eddy?»
«Perché?»
«Come perché?» domando infastidito. Eddy mi guarda, non capendo.
«Se fosse interessata a me di certo non avrebbe slinguazzato con un altro, non credi?»
«Beh, anche tu ti sei fatto fare un pompino da Hanna ma continui a volere Jennifer.»
«È diverso!» E vorrei anche aggiungere che con Hanna c’è stato di più di un pompino.
«Cos’è diverso?» Sembra stia pure perdendo la pazienza.
«Lascia perdere, Eddy» gli dico e lascio cadere il mozzicone di sigaretta a terra per poi schiacciarlo con la punta della scarpa.
Eddy mi segue a ruota e alla fine entriamo insieme in discoteca.
Appena metto piede in pista, Caroline viene verso di me.
«Dov’è Hanna?» domanda, squadrandomi.
Non le sono mai andato a genio, anche se lei finge il contrario. Purtroppo, certe cose si sentono a pelle e lei non sa nascondere le sue emozioni. La noto la faccia che fa ogni volta che mi vede, sente la mia voce oppure mi incontra per caso a Sutton on Sea.
«L’ho vista andare in macchina» le rispondo, non le dico però che dentro la sua macchina ci sono stato anche io.
Mi lancia un’occhiataccia ed esce dal locale seguita da Tania.
Eddy mi fissa, forse ha capito che c’è qualcosa che non va, io faccio finta di niente e mi metto a ballare come se non fosse mai successo niente.
John si avvicina e mi passa un drink.
«Cos’è?» gli chiedo indicando con un cenno della testa il bicchiere pieno di un liquido verdino che fa passare la voglia di bere, mentre lui si muove a ritmo di musica e beve il suo cocktail.
«Si chiama: bevi e stai zitto! Offro io!» E solleva il suo bicchiere in segno di brindisi.
Facciamo sbattere i bicchieri di plastica e poi mandiamo giù, all’unisono, un sorso della bevanda alcolica, forse anche un po’ troppo perché l’alcol mi brucia in gola.
John si avvicina ancora di più a me, mi guarda negli occhi, non è ancora ubriaco e non potrebbe nemmeno bere perché lui dovrebbe riportarci a casa sani e salvi.
«Ho visto Jennifer prima, con quel tipo.»
Il mio sguardo cambia e smetto di ballare mentre tutti intorno a me continuano a dimenarsi come matti.
«Già, anch’io l’ho vista.»
«Sei uscito prima, dove sei stato?»
«Perché vi interessa così tanto sapere dove sono stato?» rispondo infastidito.
Questa cosa di essere controllato a vista come se stessi per commettere un reato gravissimo, sta iniziando a darmi sui nervi.
John solleva le sopracciglia e mi guarda stupito: «Beh, ti ho visto sparire…»
«Sono uscito fuori a prendere una boccata d’aria, okay?» Lo fisso e lui scrolla le spalle.
«Okay, stai tranquillo.» Solleva una mano in segno di resa poi sorride. «Vado a farmi un tiro, vieni?»
Annuisco e lo seguo. Non appena rimetto piede fuori, Caroline ci viene incontro e si piazza di fronte a me tirandomi uno schiaffo così forte che la guancia inizia a dolermi subito.
John la guarda sorpreso prima di avvicinarsi a lei e allontanarla da me.
«Che cazzo fai?» le chiede mentre lei continua a dimenarsi e mi guarda male. «Sei impazzita?»
Continua e cerca di spingerlo via senza rispondere alle sue domande.
«Sei un pezzo di merda, Ben!» esclama puntandomi un dito contro, intanto si libera di John e ritorna verso di me spingendomi con tutta la forza che possiede.
Indietreggio, non le dico nulla, mi limito a guardarla. Sta difendendo la sua amica e ha tutte le ragioni del mondo.
«Ben?» John mi guarda e poi guarda anche Caroline cercando di capire cosa cavolo sta succedendo, fino a quando dei singhiozzi arrivano alle nostre orecchie.
Guardiamo tutti nella stessa direzione, dove Hanna piange tra le braccia di Tania che cerca di consolarla e anche lei mi scocca un’occhiata truce.
John si volta verso di me e mi viene vicino, ma io lo blocco con la mano e scuoto la testa per fargli capire che non voglio parlarne ora.
