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Che diamine c’è che non va in me ? Come diavolo sono riuscita a fare sesso perverso e sconvolgente con il moi professore ? Non che potessi saperlo — quando aveva parlato di corsi, avevo pensato intendesse quelli che frequentava, non quelli che insegnava !
Non è poi così grave, Liz, riprenditi, penso. È comunque uno studente, sta solo facendo un master. Non è una cosa così fuori dal comune. Probabilmente succede continuamente.
Sì. A giudicare da quei sorrisi maliziosi che riceve, sono sicura che succede in continuazione.
— Il primo giorno sarà abbastanza semplice, — dice, andando verso la sua ventiquattrore e tirando fuori un pacco di fogli. — Passeremo in rassegna il programma, alcune aspettative su quello che tratteremo, e speriamo di farvi uscire da qui in anticipo. Quindi tirate fuori il programma, spero lo abbiate stampato.
Ovviamente io non ho stampato nulla. Lui se ne accorge.
— Se non l’avete fatto, condividetelo con il vostro vicino.
Oh Dio, ogni sguardo che mi rivolge mi riporta alla mente dei flash. Quella bocca era stata su di me, dentro di me. Stringo le gambe, cercando di ignorare quei pensieri. Come posso riuscire a dire il suo nome senza ricordare come l’ho urlato mentre venivo ? Non riesco nemmeno a guardarlo ! Sta indossando la stessa cintura che ha usato per legarmi le mani mentre lui—
Gesù Cristo, Liz, concentrati !
Non mi concentro neanche per un secondo. La lezione passa in un lampo. Mi sembra che io e Kahlan ci scambiamo sguardi imbarazzanti ogni due minuti. Finalmente, dice che abbiamo finito per oggi e che ci vedremo mercoledì. Inizio subito a infilare il quaderno nella borsa quando la sua ombra cade su di me.
— Ti dispiace aspettare un momento dopo la lezione ? — dice, con voce dolce.
Annuisco, stordita, e resto seduta mentre risponde alle domande degli studenti in lista d’attesa e a quelli troppo entusiasti. Quando l’aula si svuota, mi avvicino alla sua cattedra.
— Sei… un professore ? — sbotto, incapace di trattenere lo shock.
Lui fa una smorfia.
— Non sono esattamente un professore, — dice. Sembra nervoso quanto me, e realizzo che per lui la situazione è ancora peggiore. Gli insegnanti vengono licenziati per cose del genere.
— Ascolta, — dice. — Mi dispiace davvero. Se avessi saputo… non importa. Farò tutto il possibile per aiutarti a trovare un altro corso.
— Io… questo è davvero l’unico corso che si adatta al moi orario, — rispondo. Restiamo in silenzio per un momento, senza sapere che dire. Faccio spallucce. — Starò bene. Non mi dà fastidio, davvero. Sarà come se la scorsa notte non fosse mai esistita.
I suoi occhi scuri mi scrutano con attenzione.
— Sei sicura di stare bene ?
— Sicurissima ! — rispondo, con un entusiasmo forse un po’ troppo forzato. Voglio disperatamente rompere la tensione, e voglio solo andarmene dalla sua presenza così posso smettere di immaginarlo mentre mi piega sul banco.
Non sembra convinto mentre chiude lentamente la sua ventiquattrore.
— Va bene. Se sei sicura. Ci vediamo mercoledì, Lizbeth. Per favore, non dimenticare le letture.
Oppure cosa ? è quello che vorrei dire, ma soffoco l’impulso. Cattiva, Liz ! Basta.
— Le letture, giusto, ricevuto, — cerco di uscire con eleganza ma quasi inciampo sul primo gradino. Sento i suoi occhi piantati sulla mia schiena per tutto il tempo che ci metto a salire le scale. Solo una volta fuori dall’aula riesco finalmente a respirare di nuovo.
Quindi, il moi professore è un dio del sesso pazzescamente sexy e perverso. E allora ? Nessun problema. Posso gestirla. Sarà come se non fosse mai successo.
Ah ! Sì, certo. Le tue mutandine sono già bagnate.
In qualche modo riesco a superare il resto della giornata senza sembrare una completa svampita nelle altre lezioni. Gli altri professori sono persone perfettamente normali, medie, per niente distraenti. A un certo punto Sarah mi scrive un messaggio chiedendomi tutti i « dettagli succosi » della sera prima. Non so nemmeno da dove cominciare. E non sono sicura di volerle raccontare tutto.
Cosa potrei raccontarle esattamente ? La parte in cui ho lasciato che un tipo a caso del bar mi legasse e mi toccasse ? La parte in cui sono diventata una massa tremante e in preda all’orgasmo tra le sue mani ? O la parte in cui scopro che quel tipo a caso era il moi professore ?
Decido di fare la vaga.
Ahah, non c’è molto da dire. Mi ha chiamato un Uber e basta.
Sono proprio stupida a pensare che questo la farà smettere.
Oh dai Liiiiiiiizzy ! Non puoi dirmi che non è successo niente ??
So già che non mollerà. Sbuffo e infilo il telefono nella borsa. Mentre lo faccio, la mano tocca il biglietto di Kahlan. Vedere la sua calligrafia ordinata mi fa battere forte il cuore. Che tipo di uomo può essere così assolutamente dominante e pronto al sesso con una sconosciuta, e poi anche così gentile da mettermi a letto ubriaca e lasciarmi dell’acqua per il mattino ? Mi tornano in mente le sue parole : « La prossima volta farò qualcosa per tutti questi calci. »
Mi si stringe lo stomaco, ma sento anche la delusione farsi largo. Ora non ci sarà una “prossima volta”. Dovrò solo fissare quest’uomo ogni lunedì e mercoledì per tutto il semestre finché non riuscirò a cancellarlo dalla mente.
E come se non bastasse, devo stare in quell’aula sapendo che Jay e la sua nuova ragazza sono seduti dietro di me, a guardarmi dall’alto in basso. Ovviamente, il primo giorno che Jay mi rivede dopo la rottura io sembro allo sfascio : niente trucco, capelli arruffati, mezza morta per la sbornia. La prossima volta gli mostrerò cosa si sta perdendo. Pensa che io sia debole ? Oh, lo farò diventare debole io.
La mattina dopo io e Sarah andiamo al centro commerciale con i caffè in mano. Sono riuscita a non dirle nulla su quello che è successo con Kahlan, ma le ho raccontato che Jay e Heather sono nel moi corso. Ha reagito esattamente come speravo, alla maniera di Sarah.
— Che. Stronzo ! — ha urlato. — Oh moi Dio. È il più grande bastardo dell’universo.
— Ed è per questo che ho bisogno di qualcosa di nuovo, — dico. — Sai, per fargli vedere cosa si perde.
— Ooooh, nuova Liz spaccacuori, — dice Sarah, agitandosi tutta. — Mi piace !
