05
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— Cosa vuoi dire ?
Aggrotto la fronte e lo guardo rapidamente.
— Quando tu…
Si schiarisce la gola.
— L’hai toccata e lei… sai…
Lo fisso per un po’.
— Quindi adesso mi tieni d’occhio ?
— Ehi !
Alza le mani in segno di resa.
— L’ho notato solo perché ho sentito alcune ragazze sussurrarne.
Sospiro stanca.
— Non è niente.
Don alza gli occhi al cielo, ma non fa altre domande.
Di questo gli sono grato.
Raggiungiamo le nostre auto, e io rimango lì fermo.
Don aspetta pazientemente, come fa sempre.
— Trovi qualcosa di strano in lei ?
— Chi ?
Chiede confuso, come se si fosse dimenticato di chi stiamo parlando.
— Sam.
Dico esasperato.
— Tipo il fatto che è fottutamente bella e timida da morire ?
Si appoggia alla sua Corvette nera.
Il moi lupo ringhia a quella parola volgare, ma lo tengo a bada.
— No… cioè… non so come dirlo…
Don mi sorride con aria maliziosa.
— Per una volta sei senza parole davanti a una ragazza, per di più umana. Penserei fosse la tua Compagna, ma è raro.
— Umana ?
La parola mi fa voltare bruscamente verso di lui, il collo mi scrocchia.
— Sì.
La sua faccia si contrae in un’espressione confusa. Lo vedo dallo sguardo : pensa che sto dando di matto.
— Perché ?
— Uhm…
Apro la portiera.
— Ne parliamo dopo.
Salgo in macchina e parto, non ho voglia di parlarne ancora.
Perché ha detto “umana” quando è chiaramente una lupa ?
C’è qualcosa che non quadra, e ho intenzione di scoprirlo.
Sam :
Per quanto mi senta attratta da Chris, so che non posso abbassare la guardia.
Quindi, quando entriamo in classe, cerco di tenermi a distanza.
Non che serva molto : sento ogni suo movimento come se fosse a pochi centimetri da me.
Quando le nostre dita si sfiorano e sento di nuovo quella scossa, mi ci vuole tutta la forza di volontà per lasciargli la mano.
Non ci sarà mai possibilità tra me e lui.
Non che lui sembri volere qualcosa con me, comunque.
Non ha fatto nulla che lasci intendere che gli piaccio in quel senso.
Vedo un lampo di tristezza quando mi ritraggo al suo tocco, ma lo faccio solo d’istinto.
Non mi piace che la gente mi tocchi, ed è difficile voler e non voler toccare Chris allo stesso tempo.
I miei sentimenti sono un caos, e tutto è iniziato quando l’ho incontrato.
La mia vita sta diventando sempre più complicata, e non mi piace !
Chris :
Mi assicuro che non ci sia nessuno nello studio di moi padre, poi mi avvicino alla sua libreria.
Scorro con lo sguardo i dorsi dei libri finché non trovo quello che cerco : uno vecchio in pelle.
Lo apro a metà e prendo la chiave di bronzo.
Mi inginocchio davanti alla scrivania di moi padre e apro la scatola nello scomparto segreto.
Dentro ci sono tutti i documenti importanti, incluso il libro con le informazioni sui 536 membri del Branco di Moonlight.
Contiene tutto : stato del Compagno, debolezze e punti di forza.
Lo infilo nello zaino, poi rimetto a posto la scatola.
Apro la porta e la richiudo dietro di me.
E sbatto dritto contro moi padre.
— Chris, mi stavi cercando ?
Indossa uno dei suoi completi costosi, il meglio che un avvocato famoso possa permettersi.
Anche se siamo ricchi, moi padre ama ancora lavorare.
— Uh, no, stavo prendendo un libro da leggere.
Mi mordo dentro per la scusa ridicola.
— Va bene, tua madre ha detto che la cena sarà pronta fra quindici minuti.
È troppo distratto dai documenti che sta leggendo per accorgersi della mia bugia. In fondo, non leggo quasi mai.
— Ok, papà.
Corro su per le scale, chiudo a chiave la porta e tiro fuori il libro dallo zaino, gettandolo sul letto.
Mi siedo alla scrivania e apro il grande volume rilegato in pelle.
Vado alla sezione con la “S” e aggrottando la fronte non trovo il suo nome.
Neanche quello di un genitore.
Com’è possibile che sia rimasta inosservata così a lungo ?
E chi sta nascondendo ? O da cosa ?
Sam :
È il fine settimana, quindi so che berrà molto.
Appena arrivo a casa preparo il suo piatto preferito, lasagne, per cercare di alleggerire l’atmosfera.
Lo metto sul tavolo con una delle sue bottiglie di liquore, o almeno penso sia liquore.
Non lo so davvero, visto che sono contraria all’alcol.
Vado in camera, metto le cuffie e al massimo volume faccio partire “Il moi lieto fine” di Avril Lavigne sul moi iPod Touch.
Dopo un po’ sento la porta d’ingresso aprirsi e sospiro di sollievo quando i passi vanno verso la sua stanza.
Mi sdraio a letto e la mente mi va subito a Chris.
È bello, devo ammetterlo.
Ma il modo in cui ha guardato John mi ha spaventata.
Se una cosa così piccola lo fa arrabbiare, quanto può diventare pericoloso per qualcosa di più serio ?
John ha ceduto subito, senza nemmeno provare a reagire.
Il che significa che sa bene di cosa è capace Chris.
