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La compagna maltrattata

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Yasmine
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Riepilogo

Maltrattata per tutta la vita, Samantha “Sam” Wolfe non si fida di nessuno. Quando è costretta a diventare partner di chimica con Chris, inizia a provare un’attrazione che la spaventa. Chris Wayne sta per diventare l’Alfa del Branco della Luce della Luna. Ma quando scopre che Sam è la sua Compagna, le sue priorità cambiano. Più cerca di avvicinarsi a lei, più lei si allontana. Quando scopre gli abusi, riuscirà a fermarli ? E riuscirà a mostrarle che non tutti gli uomini sono uguali ?

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PROLOGO

15 dicembre 2004

I boschi mi circondano, la notte mi avvolge come un mantello nero.

Respiro a fatica, l’aria gelida mi blocca la gola. Inciampo, cado sulle mani e sulle ginocchia.

Sento il sangue che scorre lungo le gambe, i rami appuntiti mi graffiano le mani, ma presto poca attenzione al dolore.

E continuo a correre…

E correre…

E correre !

Devo allontanarmi il più possibile da lui. Se mi prende… Scuoto la testa, non voglio nemmeno pensarci.

Le lacrime mi scendono sul viso quando sento l’ululato familiare. Si sta avvicinando.

Ma non ho dove andare.

La consapevolezza mi colpisce ancora una volta, mi fa esitare.

Dove vado ?

Non ho soldi.

Non ho parenti.

Sono solo una bambina e sono sola… così sola.

Mentre resto lì ferma, il freddo penetra attraverso i jeans e la giacca, mandando un brivido tremendo lungo il corpo.

Sento i passi avvicinarsi.

Mi blocco, poi riprendo i sensi e corro via.

Inciampo e inciampo ancora, non riesco a vedere le radici degli alberi e i rami bassi.

Alla fine, dopo quello che sembra un’eternità, non riesco più ad andare avanti.

Ho freddo, e le membra mi si intorpidiscono per il gelo di dicembre.

Cado a terra, troppo stanca per spostare il ramo che mi punge alle costole.

Chiudo gli occhi, lasciando che il sonno mi prenda.

Sento debolmente un ramo spezzarsi vicino alla testa, poi tutto diventa nero.

**10 anni dopo…**

**25 agosto 2014**

Mi sveglio al suono della sveglia.

Apro subito gli occhi e la spengo all’istante, sapendo che lui ha i postumi della sbornia e il rumore lo farebbe solo infuriare.

Mi siedo sul letto pieghevole e stiro i muscoli indolenziti.

È il primo giorno dell’ultimo anno alla Middleton High.

Non vedo l’ora ! Nessuna ironia.

Vado in bagno, faccio una doccia veloce e mi lavo i denti.

Tornata nella mia piccola stanza, infilo la prima cosa che trovo : un paio di jeans, una maglietta nera a V e una giacca di pelle nera con cappuccio. È praticamente tutto ciò che posso indossare, o al massimo una maglia a maniche lunghe.

Francamente, il cappuccio nasconde meglio le cose.

Non metto il trucco, non sono il tipo di ragazza che ama attirare l’attenzione.

Indosso i miei stivali neri, prendo lo zaino e percorro in silenzio il piccolo corridoio.

Rabbrividisco quando il pavimento scricchiola sotto il moi peso.

Me ne ero dimenticata.

Spero che non abbia sentito.

Sto quasi per raggiungere la porta d’ingresso quando la sua voce tuona.

— Samantha !

Con la mano sulla maniglia, la guardo con desiderio prima di girarmi verso la sua stanza.

Aspetto, so che non gli piace che io parli se non me lo permette.

— Dove stai andando ? — chiede, con la voce impastata per la sbornia della sera prima.

— A scuola — dico a bassa voce.

Butto un occhio nella stanza quando sento un rumore.

Indossa ancora la tuta da meccanico, il blu macchiato di olio. I capelli neri sono aggrovigliati, e sul viso ha la barba di due giorni.

— Vieni qui ! — gracchia.

Mi avvicino con cautela, evitando le bottiglie marroni che suppongo contengano il suo solito liquore fatto in casa. È tutto ciò che beve.

Mi fermo davanti a lui, guardando la parete in fondo e desiderando di essere ovunque tranne che lì.

All’improvviso mi afferra la mano e mi tira verso di sé.

Mi dà un bacio forte sulla guancia, poi mi lascia andare.

— Puoi andare adesso — dice sbadigliando e tirandosi le coperte sopra la testa.

Mi pulisco furiosamente la guancia prima di uscire di casa.

Mi sveglio con il profumo più buono di sempre.

Bacon.

C’è modo migliore per iniziare l’ultimo anno di liceo ?

Dopo una doccia veloce, mi metto una maglietta nera dell’Aeropostale, dei jeans e le mie Nike alte nere, poi scendo le scale.

Quando entro in cucina, vedo moi padre che ha le braccia attorno a mia madre e si stanno baciando appassionatamente.

— Ugh, che schifo !

Alzo gli occhi al cielo.

Mia madre arrossisce, ma moi padre sorride.

— Buongiorno tesoro, sei pronto per la scuola ?

Mi mette davanti un piatto pieno di uova, bacon, salsicce e pancake.

— Oh sì, chi non ama la scuola ?

Rispondo con sarcasmo, poi mi infilo in bocca più cibo possibile.

Vedo moi padre ridere silenziosamente, poi mi dà una pacca sulla spalla.

— Io vado a lavoro. Chris, buona prima giornata. A dopo, amore.

Lo guardo mentre dà un bacio a mamma e poi esce.

Mangio in fretta, do un bacio a mamma e me ne vado.

Salgo sul regalo del moi diciassettesimo compleanno, una Bentley argento, e mi dirigo verso la Middleton High.

Sam

È passata una settimana in fretta.

Sono in ritardo per la quarta ora. Cavolo !

Non posso permettermi una punizione !

Volevo solo andare un attimo in bagno, ma il dolore allo stomaco non passa.

Adesso corro lungo il corridoio verso la classe di Pre-Calcolo del professor Garcia.

Non presto molta attenzione e vado a sbattere contro un corpo solido.

Tutti i miei appunti cadono a terra e mi scappa una maledizione silenziosa.

Che fortuna la mia !

— Scusa…

Mormoro sottovoce.

— No, scusa tu, non stavo guardando. Ti aiuto.

La voce maschile è profonda.

Sgrano gli occhi appena la riconosco. Chi, a Middleton High, non conosce Chris Wayne, il miglior giocatore di calcio della scuola ?

Siamo entrambi in ginocchio a raccogliere i fogli, quando lo sento imprecare.

Si alza con un’agilità sorprendente, considerando che sarà alto almeno un metro e ottanta e ha un fisico scolpito.

— Mi dispiace, ho un po’ di fretta.

Mi alzo anche io e cerco di sistemare i miei fogli per darmi un contegno.

Non voglio guardarlo mentre mi passa i fogli, ma mi costringo a farlo.

Le nostre dita si sfiorano e istintivamente sento il bisogno di ritirare la mano per la scossa che provo.

I miei occhi si incrociano con i suoi, azzurri come il ghiaccio, e non riesco a staccare lo sguardo.

Certo che avevo notato quanto fosse bello Chris Wayne, ma non pensavo sembrasse un dio da vicino.

Ha gli occhi più blu che io abbia mai visto, i capelli corti e scuri. Una fossetta sulla guancia sinistra che lo rende ancora più affascinante.

Le labbra sono carnose e leggermente socchiuse, come se anche lui avesse sentito quella scossa.

Cosa che non ha senso.

Sta per dire qualcosa, ma suona la campanella della sesta ora.

Il legame si spezza di colpo mentre ritiro la mano.

— Grazie…

Sussurro e praticamente corro verso l’aula del professor Garcia.

Appena entro, tutti gli occhi si girano verso di me.

— Grazie per esserti degnata di unirti a noi, signorina Wolfe.

Il professor Garcia mi fulmina con lo sguardo.

— Vieni a parlarmi dopo la lezione.

Annuisco e vado a sedermi nell’ultimo banco. Dimentico subito quello che è successo nel corridoio.

Ho problemi più grossi.

Come farò ad arrivare a casa in tempo ?

Chris

Guardo l’angelo allontanarsi.

Ha sentito anche lei ? È per quello che non riuscivamo a distogliere lo sguardo ?

Io, Chris Wayne, per una volta sono completamente spiazzato.

— Chris, stai arrivando ?

La voce di moi padre mi risuona nella testa.

— Sì, padre.

Rispondo tramite il legame mentale.

Un vantaggio dell’essere un lupo mannaro.

Sempre che non si conti anche l’essere incredibilmente attraente.

Scrollo la testa per scacciare l’immagine dell’angelo dai capelli scuri.

Ho problemi più seri.

Un rinnegato è entrato nel nostro territorio oggi.

Salgo sulla Bentley e mi dirigo alla casa del branco, situata nel mezzo della Moonlight Woods.

È lì che vivono l’Alfa, moi padre Dwayne, e mia madre, la Luna Nicki, insieme al Beta e alla sua famiglia.

È un posto molto tranquillo, di solito… a meno che un rinnegato non invada il nostro territorio.

In quel caso, è guerra.

I lupi sono molto territoriali, e con la responsabilità di diventare il prossimo Alfa tra pochi mesi, sono ancora più protettivo verso il branco.

Moi padre mi ha contattato mentalmente durante le lezioni, e per questo ero distratto quando mi sono scontrato con… mi aggruzzo la fronte. Ha detto il suo nome ?

No, mi accorgo che non l’ha detto. E non mi sembra nemmeno familiare. È nuova ?

Era bellissima, però. Occhi strani, dorati e argentati allo stesso tempo, capelli neri e ricci, carnagione ambrata e labbra piene, fatte per essere baciate.

La mia Compagna.

La mia bellissima Compagna.

Ho sentito il legame appena le nostre dita si sono toccate.

È così che si riconosce la propria Compagna.

Contatto pelle a pelle, seguito da una scossa elettrica in tutto il corpo.

Sono sicuro che quella scossa è stata avvertita anche da tutto il branco, com’è normale quando l’Alfa o il Beta trovano la propria Compagna. Ma nessuno dirà niente, a meno che non sia io a parlare.

Sterzo bruscamente mentre rischio di schiantarmi contro una berlina blu, distratto dai miei pensieri.

Impreco e scuoto la testa per schiarirmi le idee.

La casa del branco appare all’orizzonte, insieme a un folto gruppo di uomini davanti.

Scendo di scatto e mi avvicino a moi padre.

È arrabbiato, e lo capisco.

Un rinnegato non è uno scherzo, e chissà perché ha lasciato il suo vecchio branco.

Il rinnegato davanti a noi in realtà non è un uomo adulto.

Sembra avere più o meno la mia età. Indossa una maglietta nera, jeans sporchi e stivali neri logori. I suoi capelli biondi sono tutti spettinati, e ha occhi verdi brillanti.

Forse va all’università ?

Il resto di lui non è messo meglio. Ha lunghi graffi su viso, petto e gambe, coperti di sangue secco.

Immagino che il branco lo abbia raggiunto prima.

Moi padre mi lancia uno sguardo, poi si rivolge al giovane rinnegato.

— Sai di aver messo piede sul moi territorio, vero ? E che potrei farti uccidere per questo, cucciolo ?

La sua voce da Alfa risuona forte.

Il ragazzo resta impassibile, come se non fosse affatto colpito dalla voce di comando di moi padre.

Guardo moi padre, sorpreso. È… ?

Il ragazzo annuisce, rispondendo alla mia domanda non detta.

— Mi chiamo Tyler Bay, futuro Alfa del Branco di Mezzanotte, a pochi chilometri da qui. Il moi branco è stato attaccato a sorpresa ieri notte… Sono riuscito a fuggire… ma il resto del branco è stato annientato…