CAPITOLO 2
La festa
Il vestito era molto bello, aveva uno scollo a cuore di pizzo nero su una stoffa di raso rosa. Veniva interrotto poi da una fascia di brillanti dorati e così partiva una gonna, dello stesso tessuto rosa del sopra. La gonna non arrivava nemmeno al ginocchio. Era assai provocatorio.
Lo guardo sul letto, e penso che è bellissimo ma non lo metterò, ho deciso. Non con persone malate del sesso, non per dare soddisfazione agli occhi di Ashley. Mi sentirei in imbarazzo.
Sento qualcosa strisciare sotto la porta, aspetto che la persona che ha messo quel biglietto sotto la mia porta vada via. Mi alzo e vado a leggerlo.
“Signorina Rebecca, ho saputo della sua conoscenza approfondita con Ash, mi ha parlato molto bene di lei. Da come oggi l’ho potuta conoscere, non avrei mai pensato che potesse avere piacere in questo genere di cose. Ne sono ammaliato. Per questo voglio che stasera lei metta quel vestito che le ha donato Ash, e scenda alla nostra festa. Vorrei parlarle.
Seth Dominic McCartney”
Perché diamine Ashley aveva raccontato a quel pallone gonfiato della nostra giornata???? Mi ha fatto appena infuriare. Vorrei tanto andare da lei, se non fosse che entrare lì dentro avrebbe potuto farmi commettere di nuovo lo stesso errore. Voleva parlarmi. E di cosa?
Non aveva esplicitamente detto che non avrei dovuto immischiarmi in cose che non mi riguardavano?
Bene, non mi riguardano nemmeno adesso. E lo deve sapere.
Nella valigia non ho un vestito da potermi mettere, quello di Ashley è l’unico, ma non me la sento, sono già a disagio all’idea. Cazzo!
Vado avanti e dietro davanti a quel vestito, e rifletto ai pro e ai contro. Mi dico che alla fine senza il mio volere nessuno mi toccherà, è tutto legale qui e di certo non hanno bisogno di me e della mia vagina. E poi devo parlare assolutamente con Seth, e anche con Ashley più in là.
Quindi, opto per metterlo e comincio a prepararmi.
Mi fascia molto ma fortunatamente me lo posso permettere. Non sono una grande figa, ma nemmeno una cozza.
Mi alzo i capelli in uno chignon, metto dei punti luce come orecchini e stendo solo un velo di mascara e blush sul mio viso. Aggiungo delle scarpe a tacco alto nero e un po’ di rossetto. Mi guardo.
Non sono provocatoria, ma sono vestita bene. Il vestito è sexy e molto corto, quindi non potevo osare molto sul resto, dal trucco alle scarpe, agli accessori.
Sono le 9 e sento suonare il campanello, ho paura di aprire la porta, ma lo faccio ugualmente.
Ashley: “wow Rebecca, quando ti ho messo questo vestito sulla porta non pensavo che ti stesse così bene!”
Io: “Cosa ci fai qui?”
Ashley: “Sono solo venuta a dirti che sto scendendo, e visto che conosci solo me, ho pensato di chiamarti, così se vuoi scendere possiamo farlo insieme”
Io: “hai ragione, mi sento in imbarazzo già così, lo sarei ancora di più se fossi sola. Quindi grazie del pensiero, vengo con te.”
Prendo le chiavi e chiudo la porta.
La festa è allestita al piano terra e fuori nel giardino del palazzo, ci sono vari camerieri in giro che portano da bere a tutti i partecipanti, e ci sono vari stand dove c’è il maggior numero di cibo che abbia mai visto.
Ashley conosce tutti, e mentre lei va avanti, io rimango sull’atrio e mi guardo intorno.
Ci sono tutti i condomini che ho conosciuto alla riunione e inoltre un sacco di altra gente. Con i miei occhi cerco di intravedere Seth, se riesco a parlare con lui, posso anche tornare su a casa o andare a farmi un giro. Ma di Seth non c’è nemmeno l’ombra.
Raggiungo Ashley che mi presenta una decina di persone di cui non ricorderò mai i nomi e poi decido di andare a mangiare qualcosa. Opto per delle tartine al salmone. Buone, davvero molto buone.
Un signore sulla quarantina si avvicina a me.
X: “non l’avevo mai vista signorina”
Io: “Sono qui da poco infatti”
X: “io sono James, probabilmente conoscerà mio figlio, il proprietario del palazzo”
Io: “si, ho avuto l’onore di conoscerlo proprio oggi, alla riunione. Non sapevo che questa fosse una casa del sesso signor James, perché se lo avessi saputo di certo non sarei venuta ad abitare qui. Comunque, mi chiamo Rebecca Vans ed ho solo 18 anni”
James: “mi permetta di dirle Rebecca, che una perla così rara, il mio caro Seth non l’aveva mai trovata”
Io: “in effetti, per la precisione, ho trovato io Seth, e non ne sono molto contenta”
Nello stesso momento arriva Ashley che mi lascia un bigliettino nella mano senza che James se ne accorge e mi sussurra all’orecchio che devo leggerlo da sola.
Così entro nel palazzo.
“signorina Rebecca, la prego di salire in terrazza, così avremmo modo di parlare in tranquillità senza che nessuno ci disturbi.
Seth Dominic McCartney”
Che cazzo di problema aveva se qualcuno ci avesse visto parlare? Che cosa ho che non va? Anzi che cosa ha lui che non va!!!!
Comunque salgo in terrazza, sopra la sala riunioni, e lo trovo che sta passeggiando su e giù, come un’anima in pena. Appena mi vede si ferma e mi sorride, e senza neanche salutarmi comincia a parlare.
Seth: “ Rebecca, dopo quello che mi ha raccontato Ash, sarei felice di accoglierla nel mondo del lavoro della mia società, se lei vuole. In caso contrario adesso che Ash ha avuto un rapporto con te, mette a rischio tutti gli altri, quindi deve fare un controllo anche lei Rebecca. In più se non accetta di lavorare per me, dovrà firmare un foglio di riservatezza.”
Io: “Seth, perché mi ha fatta salire qui sopra per dirmi queste cose? Avrei potuto salire in pigiama, senza aver avuto come l’obbligo da parte sua di vestirmi in maniera….elegante… se la vogliamo mettere così. Non avevo per niente voglia di partecipare alla festa, ma lei mi ha detto che doveva parlarmi e ha accennato alla questione di Ashley nel biglietto di oggi. Così volevo incontrarla per dirle che non farò mai parte del suo sporco mondo, o del mondo delle puttane, e troverò un lavoro che a parer mio, sarà più onesto di questo. Firmerò il suo stupido foglio di riservatezza, ma per quanto i controlli, farò a modo mio e non ammetto obiezioni. Non mi farò fare dei controlli da persone maniache del sesso come voi.”
Seth: “ mi dispiace ma non posso accettare, i controlli sono al di fuori del sesso, sono fatti dai medici più bravi e rinomati di mia conoscenza, sono medici Rebecca, e lei non se ne può permettere nessuno, neanche uno di quelli. Quindi li farà da loro. Posso darle i numeri e i nomi, così farà delle ricerche e sceglierà il medico che più le piace, non me lo dovrà neanche dire, andrà in ospedale e farà i controlli da lui. Basta che dice il mio nome e saranno tutti a sua disposizione. Per il resto, come vuole, l’ho fatta salire su perché non mi va che ci vedano e stasera c’è molta più gente di quanta mi aspettassi. Parlo solo con i miei dipendenti, e con chi fa parte della mia vita. Avrei cominciato a parlare con lei se avesse detto di si per la mia offerta.”
Io: “bene, allora mi faccia avere i numeri, i nomi e quello che vuole. Farò questo diamine di controllo se è quello che vuole e se così non dovrò più avere a che fare con lei. Le pagherò l’affitto e non farò più sesso dentro questa casa. Ora vorrei andare a riposare, è stata una giornata pesante per me. Ed è strano che io non voglia andare via da qui. Buonanotte signor McCartney. Ah, per la cronaca, suo padre è molto più gentile di lei.”
Non aspetto nemmeno che mi risponde, e scendo giù a casa mia, sono molto stanca sul serio.
La festa continua e io non riesco a dormire, così provo ad affacciarmi dal balcone e sento bussare alla mia porta. Vado ad aprire, cosa mi poteva succedere di peggio oggi?
E con mia grande sorpresa è James. Sono tentata di chiudere la porta, ma è stato gentile con me, quindi sarò anche io gentile con lui.
Lo faccio entrare.
James: “fai entrare tutti così?”
Io: “mi dà del tu a differenza di suo figlio. Comunque se vuoi ti faccio uscire senza problemi”
James: “sei sempre così scontrosa con le persone che cercano di metterti a tuo agio?”
Io: “mi dispiace, in effetti lei è stato l’unico che ha cercato di farmi stare bene, è stato gentile con me senza doppi fini. Per questo l’ho fatta entrare”
James: “si però mi devi dare del tu”
Io: “si scusami, è che sono abituata così. Vuoi qualcosa?”
James: “No sono passato solo per vedere il perché della tua assenza, e volevo riportarti giù con me, non puoi startene a casa, così hai modo anche per fare conoscenza”
Io: “conoscenza di persone che fanno dei palazzi delle case del sesso e tutti sono gigolò e tutte delle puttane?”
James: “non sono tutti così, mio figlio sta mandando avanti questo quartiere e molti altri perché alla mia età ho deciso di dedicarmi ad altro anche se ne gestisco ancora un po’ anche io, ma non è così malato di sesso come pensi. Per fare questo lavoro lo si deve amare sicuramente il sesso, ma Seth era un’altra persona prima di diventare l’uomo che è oggi. Era giovane, molto giovane quando ha conosciuto questo mondo, purtroppo non ha mai avuto una madre e dovevo portarlo con me. Ha combinato molti guai, soprattutto quando si è trattato di Ashley. Poi si è innamorato, e questa è un’altra storia che non ti racconterò, ma non essere troppo dura con lui. Ora ti prego, scendiamo giù alla festa, ti aspettano”
Giù alla festa conosco Marco e Stefano, sono gay, e amano solo i maschi, non c’è pericolo. Abitano sopra di me, ognuno dei due in due appartamenti differenti, forse per questo non avevo mai sentito nessuno sopra di me. Abito al terzo piano, sotto di me ci sono Kelly e Anna, che non mi sono molto simpatiche. Al primo piano c’è solo un appartamento, è il più grande di tutti e non è abitato, James mi ha detto che è il suo e che lo usa quando deve venire nella zona. Al quinto piano invece ci sono Francesco e Giulia, una coppia aperta che abita insieme, e Savino e Giulia, non sono una coppia ma avevano chiesto a Seth di poter abitare comunque insieme per dividersi l’affitto. Al sesto piano, come al settimo, ci sono Davide, Stella e Carlo, Beatrice, Noemi e Lorenzo, gli appartamenti sono tre e sono più piccoli. Mancano 5 persone all’appello, sono tutte in casa a sfogare i propri ormoni, quindi non li ho presenti.
Chiedo a James se suo figlio abita in questo quartiere, James fa cenno di si mentre osserva Ashley parlare all’orecchio di Seth. I suoi occhi cominciano a diventare rosso fuoco.
Allora provo a toccargli la spalla, ma lui mi scansa e lo fermo prima che si avvicini a Seth e che suo figlio si accorga di lui.
Mi blocco davanti a lui.
Io: “James che cosa ti sta succedendo?”
James: “non voglio che mio figlio si scopi di nuovo quell’insegnante di merda!”
Io: “è di lei che si era innamorato?”
James: “no, ma è per lei che ha deciso di lasciare la scuola e intraprendere questa vita. Solo un anno fa ha preso il diploma e la laurea perché ha pagato qualcuno. Non mi piace lei, ha sempre fatto un certo effetto a mio figlio e spero sul serio che si stufi di questo mondo e che provi a trovare una ragazza di cui si possa fidare, e con cui possa avere una famiglia. Non credo che facendo questo lavoro la troverà mai. Anche sua madre è scappata, ed ha avuto anche il coraggio si scappare da suo figlio. Prima di poterlo rivedere, è morta in un incidente stradale. Voglio che la smetta di lavorare per fare questo”
Io: “ è grande abbastanza per prendere le decisioni che vuole, mi sembra sicuro di volere questo lavoro James. Devi lasciarlo libero di sbagliare purtroppo. Ashley sembra innocua, ho avuto modo di conoscerla solo oggi. Ora ti devi calmare, se tuo figlio ti vedesse adesso si arrabbierebbe a morte. Mi guardi? Ha capito?”
James: “non ce la faccio a sopportare questa situazione, sono anni che penso che deve andare via da tutto questo, ma lui non mi ascolta e devo assolutamente bloccarlo, non voglio che si vada ad appartare con Ashley ancora una volta”
Io: “ è come se sapesse di più, è come se mi stessi nascondendo il vero motivo per cui ce l’hai così tanto con Ashley. James, cosa pensi di fare?”
James: “ è vero ci sono delle cose sotto a questa mia rabbia che Seth non sa, ma deve sapere al più presto che quella zoccola vuole farsi mettere incinta da lui per avere dei soldi”
Io: “ non voglio immaginare come fai a sapere queste cose, ma se non hai delle prove concrete, lui non ti crederà se è così legato a lei.”
James: “guarda se lo sta portando mano nella mano nella sua stanza…..”
Non so che cosa sto pensando, ma se non fermo James, ho paura che sfoghi la sua rabbia nel peggio dei modi, ed è l’unico che può farmi stare bene qui. Quindi quando Seth e Ashley ci passano accanto, faccio cadere i bicchieri di un cameriere per attirare l’attenzione e poi bacio James.
Pensavo che lui mi respingesse e invece continua a baciarmi, a lungo e io sono persa in quello stupido bacio. Poi qualcosa mi costringe a staccare le mie labbra e la mia lingua da lui. È Seth.
Mi guarda storto e poi prende le chiavi della macchina e va via. James mi guarda confuso ed io sono troppo imbarazzata per parlare. Tutti gli occhi sono fissi su di noi. Decido che stavolta è ora di andare a dormire e di lasciarsi alle spalle questa giornata.
