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CAPITOLO 5

Due anni prima del mio incontro di lavoro con Seth, avevo deciso di finire i miei studi lontano dalla città, così andai a vivere da sola; anche se i miei genitori non ne erano contenti, avevano dovuto per forza accettare la mia decisione, per loro lo studio era la cosa più importante. Fu in quei due anni, che scoprii qualcosa su mia madre che non era affatto quello che sapevo. Ero cresciuta a Toronto, in una piccola cittadina innevata e fresca, bella, piena di giovani come me, poi mi ero trasferita per un master in Italia, ed era stato lì che avevo conosciuto la maestosità delle case del sesso e della famiglia McCartney, prima dello scandalo, prima dell'arresto di James, dei suoi uomini e di una donna poco più grande di me, Sophie, sì si chiamava così.

Quella famiglia veniva dall'America ed aveva fatto i soldi lontano da quel continente, si parlava solo di loro al mio arrivo e dalla televisione credo di essermi innamorata di Seth in pochi istanti, così bello e oscuro, pieno di soldi e di donne ed io volevo essere una di quelle. Così cominciai a cercare un modo per conoscerlo, per farmi notare, ma arrivare a lui senza conoscenze era difficile; ma avevo pensato che magari lui mi avrebbe scelta per una delle sue case del sesso, ed ero disposta anche a concedermi ad altre persone pur di arrivare a lui. Ero brava ad investigare, a portare a termine i miei obiettivi, e nella ricerca sulla sua vita, tra le varie foto di famiglia, che erano comparse sui giornali, ne vidi una e rimasi paralizzata per giorni. Non sapevo come reagire a tutto quello che stavo scoprendo, così chiamai mio padre e gli raccontai ciò che avevo visto, mandai anche a lui quella foto; cominciò ad aiutarmi in segreto, avevamo lo stesso carattere, e lui aveva più possibilità di me di arrivare a quella famiglia, così fece affari con il signor James, fino a che mio padre non morì e l'altro fu arrestato. Mia madre non seppe nulla fino alla sua morte, quando in uno scatto d'ira, le sputai in faccia tutta la verità.

Rimase impassibile dinanzi alle mie parole, credo di aver visto anche una lacrima scenderle sul viso. Aveva costruito tutto, aveva cambiato nome, aveva fatto finta di essere un'altra persona, aveva nascosto la verità a mio padre per anni e nonostante la sua morte improvvisa, non voleva assolutamente raccontarmi quello che c'era da sapere. Eravamo ricche grazie a mio padre, ma nel testamento, a me aveva lasciato anche del denaro segreto per finire quello che avevamo iniziato. Tornai in Italia, dopo aver passato del tempo a Toronto per metabolizzare la sua mancanza, e ripresi le mie ricerche. Quella volta però, sapevo da dove iniziare. Mi ci volle poco per collegare le cose, mi ci volle poco per perdonare le bugie di mia madre.

Prima che mia madre sposasse mio padre, stava assieme a James McCartney, da cui ebbe anche un figlio, Seth, e mi sentii piccola davanti a quella notizia, dato che avevo scoperto che lui era mio fratello proprio perché ne ero innamorata. Ma quello che mi aveva più destabilizzato era il fatto che, da quello che raccontavano i giornali, o le notizie su internet, mia madre doveva essere morta da anni. Evidentemente qualcuno l'aveva salvata, e lei aveva voluto rinunciare a quella vita per salvaguardarsi da tutto il male, ma non mi spiegavo come avesse potuto lasciare in balia di quell'uomo, il suo stesso figlio. Lei non voleva darmi le risposte a quello che chiedevo, ma se c'era una cosa che volevo fare per sentirmi meglio, per me, per mia madre, per quello che aveva dovuto passare, era far fottere tutto quello che i McCartney avevano costruito sulle spalle di persone per bene. James era in carcere per abusi, omicidi, falsi affari, soldi sporchi, e non credevo possibile che avesse potuto fare tutto senza aiuto, e l'unico aiuto che poteva avere era quello di suo figlio, ancora padrone dell'impero di suo padre.

Loro due erano uguali come io ero uguale al mio, anche se il mio aspetto fisico era identico a quello di mia madre, caratterialmente non c'erano dubbi su da chi avessi ripreso. Molto tempo passò prima che io potessi finalmente arrivare a lui, e salire fino al suo ufficio, passando attraverso tutto quel lusso, e quasi rischiando di urlare al mondo chi fossi e perché ero lì, chissà quanti di quei dipendenti avrebbero seguito me e le mie idee. Non credevo che lui fosse così accondiscendente, non avevo neanche combattuto come mi ero prefissata per ottenere un lavoro, in più mi aveva affidato un posto di prima linea, proprio al suo fianco. Non sapeva che grande errore stava facendo. Seth era sposato, aveva trovato una donna degna di lui, e far cadere lui, significava far cadere la sua bella mogliettina, e se c'era una cosa che sapevo fare, era scovare in fondo nella vita delle persone, e avrei cacciato tutto il male che quell'uomo portava con sé, pur di far allontanare quella donna da lui e poi nella sua vulnerabilità, colpirlo e affondarlo per sempre. Suo padre stava pagando, ma ero dell'opinione che anche lui dovesse essere messo dietro delle sbarre, anche se ciò che faceva era legale, anche se era stato proprio lui a denunciare James, non facevo altro che pensare che delle donne, o degli uomini, stavano soffrendo a causa sua.

Anche io stavo soffrendo a causa di quella famiglia, e se non fossi andata in Italia, sarei rimasta nell'oscurità delle cose per tutta la mia vita; eppure per pura casualità ero arrivata alla verità, finalmente nelle mani avrei potuto avere il potere per mandare avanti generazioni e generazioni di figli, nipoti, pronipoti e ancora oltre. Non stavo pensando ai soldi, ma combattere contro chi di soldi ne aveva a bizzeffe, su un qualcosa di vero, reale, mi avrebbe inevitabilmente portato un immenso guadagno. Dovevo fare in modo di ottenere la massima fiducia da parte di Seth, così che mi aprisse le porte della sua casa e della sua famiglia, conoscere sua moglie sarebbe stata la conferma di tutto. Potevo essere la persona che stava cercando e nel mentre essere una lurida bastarda che lo stava per mandare al rogo.

Dovevo saperne di più però, dovevo scoprire ancora molto, ci sarebbe voluto molto tempo, e se fino ad allora era stato tutto facile, dopo aver ottenuto quel lavoro, le cose sarebbero state più difficili e pesanti. Il primo giorno di lavoro fu stressante, perché avevo dovuto fare tutto da me senza che nessuno mi aiutasse, era una balla anche quella, perché in un'azienda così professionale, non potevo credere che si fossero dimenticati di darmi un sostegno, anche se ero riuscita a cavarmela da sola, ero ancora troppo inesperta, così decisi di affrontare il mio capo, durante la chiusura, mentre lo avevo aspettato fuori dal suo ufficio per tre ore intere. Quando uscì il mio cuore prese a pulsare come quando, per la prima volta, lo avevo visto in televisione. Dovevo solo ricordare che nonostante io lo volessi fregare, lui era mio fratello.

Io: "Signor McCartney?"

Seth: "Serena! Cosa ci fa ancora qui?"

Io: "Le dovevo parlare, ma non volevo disturbarla"

Seth: "Ok, se ci sono problemi gravi, non importa dove io sia, o cosa stia facendo, deve subito avvisarmi, non deve preoccuparsi o farsi problemi"

Io: "Bene, allora volevo chiederle perché oggi mi sono ritrovata a fare del lavoro da sola, senza che nessuno mi stesse vicino, avrei potuto non saper fare nulla, o mandare all'aria degli appuntamenti o..."

Seth: "Signorina per favore, si è presentata nel mio ufficio come una furia in cerca disperata di un lavoro, dicendo che aveva molta esperienza e che potevo assumerla per qualsiasi tipo di lavoro, quindi non ho ritenuto importante affiancarle qualcuno, la stavo mettendo alla prova. E se la può rassicurare, ho scelto anche in base al suo curriculum. Se l'è cavata bene ed ha superato la prova, domani andrà ancora meglio, non crede?"

Mi aveva lasciata senza parole, stavo facendo male a sottovalutarlo, dai suoi occhi intravidi qualcosa di strano, come se entrambi stavamo cercando qualcosa dell'altro nei tratti fisici, e se anche lui sapeva qualcosa? No, non poteva essere, non aveva scavato nel mio passato fino a trovare mia madre, ed il segreto non era trovare lei in quegli anni, ma era vedere lei nelle foto passate, in cui io le somigliavo così tanto che non avrei potuto negare l'evidenza. Non avrebbe mai potuto ricollegarmi a lei, lui non ricordava sua madre, non poteva, era piccolo quando suo padre provò ad ucciderla, e non credo che James abbia tenuto delle sue foto in bella vista.

Ero molto sicura di me e di quello che stavo facendo, e nemmeno uno come lui mi avrebbe fermata.

Io: "Ha ragione signor McCartney, dovrei avere più fiducia in me stessa, ma non ho mai avuto incarichi così importanti e sono stata in ansia tutta la giornata. Credo anche io che domani andrà meglio"

Seth: "Vede Serena, non scelgo mai a caso i miei collaboratori, e non è di certo qui che scelgo le donne per le mie case del sesso, non così almeno, e lei non è portata per quel tipo di cose, non è un'offesa s'intende, ma ha qualcosa che può servirmi qui, del tipo l'orgoglio, la forza, lei non ha paura di dire le cose, e lo ha appena dimostrato, ma abbia a mente che so come gestire un'azienda, e di errori ne sono ammessi pochi. Le consiglierei di andare a riposare ora, io dovrei tornare a casa, da mia moglie che si starà già chiedendo dove sono".

Così andò via, lasciandomi lì, libera di poter fare ciò che volevo, anche andare nel suo studio e distruggere i suoi documenti, era come se continuasse a mettermi alla prova. Non era possibile che lui fosse così, ed io facevo sempre più fatica ad immaginarci ad una cena familiare, avevo fatto sogni su di lui così perversi che a volte facevo fatica a guardarlo negli occhi, ma avevamo due cognomi ben diversi, io ero una Lopez, e mai avrei avuto a che fare con tutto quello che c'era dietro il bel faccino e dietro tutti quei soldi. Il mio piano stava prendendo forma, giorno per giorno, e lui non ne sapeva nulla, forse era questo che rendeva il tutto così eccitante.

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