CAPITOLO 6
Io: "Vuoi rimanere a pranzo?"
Valerio: "No Rebecca, devo partire tra poco"
Io: "Ah, per lavoro?"
Valerio: "Non serve davvero che cerchi di fare conversazione, il nostro passato ti permette anche di decidere di stare zitta, ma se proprio devi...sì parto per lavoro"
Io: "Credevo che la tua rabbia nei miei confronti fosse sparita con il tempo"
Valerio: "Si può cancellare un amore secondo te? Si può dimenticare qualcuno se quel qualcuno farà parte della tua vita per sempre? Ho accettato la tua storia d'amore con mio cugino, davvero, ma scusami se cerco di stare il più lontano possibile da te. Ora devo andare, sono sicuro che ci rivedremo, stammi bene Rebecca"
Valerio era stato sempre gentile e premuroso con me, era stato l'unico, quando anni prima mi ero trasferita qui alla villa, a darmi supporto e affetto, e mi dispiaceva un sacco non avergli potuto dare quello che meritava. Aveva lasciato la sua ragazza per me, aveva deciso di prendersi cura del mio bambino, bambino che era stato concepito dopo un abuso, avrebbe vissuto con me senza ricevere amore, ma avrebbe fatto comunque finta di essere il mio compagno davanti ai miei genitori. Dovevo tanto a quell'uomo, e non potevo biasimarlo se portava ancora del rancore. Io avevo sempre avuto occhi solo per un uomo, e quello era Seth, Valerio l'aveva sempre saputo in realtà, è che a volte la mente gioca brutti scherzi, e lui pensava di potermi conquistare dandomi quello che Seth non mi riusciva a dare. Eppure la vita mi aveva condotta sempre e solo a lui, a mio marito, ogni volta che ci allontanavamo, che ci perdevamo, o che discutevamo, noi avevamo la forza di ritrovarci sempre.
Ero in veranda, stavo pensando che io avevo sofferto molto, ma non c'è peggior sofferenza di perdere l'amore della propria vita e doverlo vedere nella casa della tua famiglia, di sapere che a Natale rivedrai quell'amore baciare tuo cugino, per Valerio doveva essere veramente difficile sopportare tutto questo, ma lui era forte, forte a tal punto da guardare in silenzio, da mettere da parte l'orgoglio. Poche volte dopo che ero tornata nel mio paese lo avevo visto, solo in qualche occasione ufficiale dove Seth mi portava con sé, ma ora che ero a Milano, nella villa, le volte che ci saremmo visti sarebbe triplicata, e soffrivo per lui, anche se lui non ci credeva, io gli volevo veramente bene, non come amico, neanche come fidanzato, ma mai gli avrei fatto del male. Ricordo che non aveva riflettuto un secondo in più per aiutare Seth quando James mi aveva rapita, se mio marito aveva fatto milione di cose per dimostrarmi il suo amore, Valerio ne aveva fatte altrettante senza saperlo.
Raggiunsi Seth in cucina, stava mangiando una mela quando mi vide attraversare la porta e raggiungerlo, gli lasciai un bacio sulla guancia perché stava masticando, poi mi sedetti sopra il bancone e con aria di sfida cominciai a fissarlo, quando terminò di mangiare quel pezzo di mela mise il suo naso contro il mio e d'istinto entrambi chiudemmo gli occhi.
Io: "Che cosa sta succedendo? Perché Valerio deve partire?"
Seth: "Non sta accadendo nulla di pericoloso amore mio, ma oggi vorrei chiederti se ti va di venire in azienda con me"
Io: "Credevo che oggi ti saresti preso un giorno per stare con me"
Seth: "Sì, era questa l'idea. Ma vuoi sapere cosa sta accadendo no? E sto seriamente pensando che se non te ne parlo, andrà a finire molto male tra noi due, perciò risolviamo questa cosa prima che sia troppo tardi. Farò di tutto per non perderti, e oggi, guardando gli occhi di Valerio, ho capito cosa mi succederebbe se tu non restassi affianco a me"
Io: "Sai che non ti lascerei mai, per nulla al mondo. Ma hai ragione, devo sapere tutto, o questa cosa che mi nascondi mi ucciderà l'anima e non perderò l'occasione di capire, perciò vado a prepararmi così possiamo subito andare in azienda"
Eravamo lì fuori, e Seth era particolarmente agitato, lo vedevo dai suoi occhi e da come mi stringeva la mano destra, tant'è che il sangue si stava coagulando; sorrisi all'idea di dovermi tagliare la mano solo per la sua forza, poi mi incupii a ripensare che dovevo sapere bene quanta forza avesse nelle sue mani, dato che l'avevo sperimentata per prima. Entrammo con qualche esitazione, io non stavo capendo tutta quell'ansia, ma doveva essere qualcosa di grosso per farlo stare così, non avrei mai indovinato cosa stesse succedendo, se non mi avesse portata con lui.
Arrivammo all'ufficio, e Seth rivolse un piccolo saluto e un grande sorriso ad una donna, che mi squadrò da capo a piedi come se non mi avesse mai vista, cosa impossibile dato che ero su tutti i giornali e canali televisivi dal giorno del mio matrimonio, e guardandola tutto ebbe un senso per me; Seth mi conosceva talmente tanto bene, che ricordava che io avevo una grande memoria, memoria che includeva anche i piccoli dettagli, come quel giorno che mi aveva mostrato una foto della sua mamma, giovane e bella, e se i miei cassettini nella testa non si sbagliavano, c'era una sua gemella in giro a distanza di anni. Quando vidi Seth con le mani tra i capelli dietro la sua scrivania, capii il perché di tutti i suoi silenzi, e capii in un certo senso anche la partenza improvvisa di Valerio per lavoro. Non sapevo che dire, o cosa fare, ero rimasta scioccata anche io da quella ancora celata notizia.
Io: "Seth, dimmi qualcosa"
Seth: "Ora capisci?"
Io: "Sì, ho visto quella donna, deve avere quasi i miei stessi anni, ma una cosa è certa, le somiglia troppo per non avere niente a che fare con..."
Seth: "Mia madre, puoi dirlo Rebecca, lei è identica a mia madre, Valerio è andato in America per scoprire qualcosa su di lei, suo padre aveva fatto affari con il mio prima di morire e abitava in Canada, è da lì che lei viene."
Io: "E cosa stai pensando? Tua madre è morta Seth, tuo padre l'ha uccisa"
Seth: "E allora perché è uguale a lei, perché? E se invece fosse riuscita a salvarsi?"
Io: "Ok, Seth, hai ragione, deve esserci un legame tra lei e tua madre, ma stai attento, il suo viso pullula di furbizia, non fidarti ancora, le hai dato un posto di lavoro troppo importante, starà con te sempre, e se vorrà farti qualcosa di... non lo so Seth, aspetta Valerio, aspetta sue notizie, so per certo che lui troverà tutto ciò che c'è da sapere, ma fino ad allora prendi le distanze da quella donna"
Seth: "Sapevo che mi avresti creduto, sapevo che avresti capito e mi avresti supportato, è uno dei motivi per cui ti amo così tanto"
Io: "Dovresti dirmelo un po' più spesso, perché sai che ti amo anche io, ma devi dirmi tutto, sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa io non ti lascerò in balia del nulla, siamo sposati proprio per questo. Inizia a fidarti di più della tua donna"
Seth: "Oh, sì, puoi scommetterci!"
Ci baciammo per molto tempo, e poi io andai via, passando di nuovo davanti a quella donna. Ma avvertii la stessa sensazione di quando la vidi poco prima, aveva un volto familiare data la sua somiglianza con la madre di Seth, ma non ispirava di certo gentilezza ed ingenuità. Avevo un sesto senso magico se si trattava di Seth, e i miei dubbi cominciavano a farsi strada dentro di me, stavano diventando certezze, lo avrei perso per quella donna se non avessi fatto nulla per mandarla via, e insomma...dovevo pur avere qualche vantaggio da moglie del signor McCartney junior no? Così decisi di utilizzare la mia personale carta di credito, per assumere un detective che la seguisse, che controllasse i suoi spostamenti, le sue chiamate, i suoi soldi, tutto, e se non aveva nulla da nascondere allora sarei stata contenta per Seth che avrebbe conosciuto un'altra sua sorella.
Quella sera non riuscii a dormire, dovevo parlarne con Seth, dovevo dirgli che l'avevo messa sotto controllo, ma dirglielo avrebbe significato fare mosse programmate e Seth non doveva frenarsi davanti a lei, o avrebbe capito ogni cosa. Serena, il suo nome era Serena, e mai le avrei permesso di rovinare me e la mia famiglia; dovevo diventare una vera combattente anche io, basta con l'ingenuità, basta con il rilassarsi sul divano, non potevo lavorare? Allora avrei usato il mio tempo per mettere in sicurezza le persone a me care, con o senza la loro approvazione. Chiamai Valerio, gli dissi che Seth mi aveva raccontato ogni cosa, gli dissi che qualsiasi cosa fosse venuto a sapere avrebbe dovuto dirla anche a me, senza farne parola con Seth, e sapevo che Valerio avrebbe fatto tutto ciò che gli avessi chiesto. Me ne stavo approfittando?? Ebbene sì, ma la cosa più rilevante era fottere Serena, e da quel giorno cominciò una lotta all'ultimo sangue.
