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CAPITOLO 3

Mi svegliai lentamente quella mattina, non stavo molto bene con lo stomaco da un po' di giorni, ma Elga ci stava riempiendo di cose buonissime da mangiare, che se non fosse stato per la mia costituzione, sarei diventata obesa, e non potevo esserlo di fronte a quel pezzo di uomo che avevo sposato. Ma mangiare stava diventando un bisogno, come il sesso, e questo mi provocava sensazioni a dir poco spiacevoli, avrei dovuto smetterla di essere così ingorda. Scesi al piano di sotto, dato che non trovai Seth vicino a me nel letto, e la sua parte era intatta, come se non avesse dormito con me; il pensiero mi fece rattristare, non era successo nulla tra di noi per giustificare quell'assenza, o era quello che credevo.

Elga mi disse che era già andato a lavoro, e che quella mattina lo aveva trovato nel suo ufficio a dormire su dei fogli, pensai allora che si fosse addormentato accidentalmente, che fosse quella la causa del fatto che non aveva dormito assieme a me; anche se era molto strano, il suo lavoro e la sua posizione di certo non gli facevano avere tutti quegli impegni da non poter dormire in un letto, e così mi ero promessa di aspettarlo sveglia, era da un po' di giorni che non parlavamo o che passavamo una serata tutta per noi, a pensarci stavamo più insieme quando eravamo fidanzati, ma ora che abitavamo sotto lo stesso tetto, zero, il nulla. Poi vicino la televisione del salotto trovai una scatola e una lettera, con dei petali di rosa rossa sopra e intorno, lessi la lettera e sorrisi. Dovevo andare a fare shopping con la sua carta di credito e avrei dovuto comprare qualcosa di carino per lui, di sensuale che gli avrei mostrato quella sera dopo una bella cena in uno dei più lussuosi ristoranti della città. Non ero pronta ad utilizzare i suoi soldi, ma sapevo quanto fosse immensa la sua ricchezza, e avrei dovuto farci i conti per sempre, perciò decisi di accettare quel regalo e me ne andai spensierata tra le strade di Milano a comprare tutto quello che mi rendeva sensuale e bella.

A dire la verità il fatto che lui mi avesse sposata, e amata per tutto quel tempo, mi aveva resa felice anche riguardo ai miei problemi sul mio aspetto fisico, lui amava anche quello di me e quindi potevo sentirmi libera di indossare qualsiasi cosa, ai suoi occhi sarei stata la stella più luminosa in qualsiasi caso. Era il mio uomo e dovevo crederci solo un po' di più, e come una stupida avevo pensato che ci fossero dei problemi, invece ecco che aveva rimediato al suo piccolo errore di non dormire con me, regalandomi un pomeriggio all'insegna delle compere e una serata all'insegna di lui e della sua essenza. Quella sera avrebbe dormito con me sicuramente, senza alcun dubbio. A casa Elga mi dovette aiutare a portare in stanza tutte quelle buste, e fu molto contenta quando le chiesi di vedermi con ogni cosa che avevo comprato, sentivo il bisogno di un parere esterno, da una persona che mi voleva bene e che non mi avrebbe mentito. Avrei voluto mia madre a condividere certi miei momenti, ma era troppo lontana da me. Decisi perciò che magari una bella cena in famiglia sarebbe stata apprezzata, chiesi ad Elga di organizzarla per la settimana seguente e lei subito si mise all'opera.

Erano già le 6, perciò mi feci un bagno alla vaniglia nel bagno della nostra stanza, avevo fatto la ceretta pochi giorni prima e la mia pelle era liscia come seta, lavai i miei capelli con il suo shampoo preferito, quello al cocco, e poi li lasciai asciugare senza l'utilizzo del phon, erano lunghi, sarebbero stati mossi una volta asciutti e così potei concentrarmi sulla scelta dell'intimo, che per me e Seth era più importante dell'altro, e decisi di andare sul tradizionale, nulla di più sensuale e più romantico. Un reggiseno di pizzo bianco con del merletto sotto le coppe, e tra i due solchi del seno una bel fiocco verde Tiffany, abbinate anche le culottes, lo stesso tessuto di pizzo, il fiocco però si trovava dietro. Decisi di non mettere calze e lasciare quindi le mie gambe in balia del suo sguardo, il vestito era rosso, fuoco, che arrivava più su delle ginocchia, scollato sulla schiena. Mi truccai con dell'eyeliner nella palpebra superiore, misi del rimmel nero scuro per dare risalto alle mie ciglia lunghe, poi pitturai le mie labbra con un rossetto rosso sangue, più scuro del colore del vestito giusto per contrastare. I capelli mossi erano lunghi sulla mia schiena, celavano quindi la scollatura del vestito, andava bene così mi dissi. Anche Elga quando mi vide mi disse che se fosse stato un uomo sarebbe caduto sotto il mio fascino.

Scarpe alte, louboutin nere lucide con la parte posteriore di un rosso uguale al mio rossetto, ed ero perfettamente pronta per il mio uomo. Scesi al piano terra e chiesi ad Elga di preparare due martini con oliva per l'aperitivo, poi saremmo andati al ristorante, quindi niente cena. Seth sarebbe dovuto arrivare in pochi istanti, dato che erano già le 8, avevo impiegato molto tempo per prepararmi, cosa che non mi era mai successa, forse perché non avevo mai avuto un uomo e mai tutta quella roba da mettermi. Parlai del più e del meno con la domestica a cui tanto tenevo, ma la vedevo molto agitata, molto più di quanto lo fossi io per il ritardo di mio marito.

Io: "Elga che cosa succede? Sai perché Seth sta facendo tardi?"

Elga: "No, ma comincio a preoccuparmi perché non è mai capitato che facesse così tardi, sarebbe meglio se lo chiamassi"

Nulla al telefono non rispose per ben due ore intere, stavo per chiamare tutti gli ospedali della città per vedere se magari aveva avuto un incidente, e se magari stava male, ma prima che potessi schiacciare le prime cifre eccolo che rientra, con gli sguardi sbigottiti di me e di Elga, che invece che andare a dormire, era rimasta accanto a me per tutta la sera. D'istinto guardai l'orologio posto sopra il televisore e mi accorsi di quanto tardi fosse.

Seth: "Mi dispiace"

Elga: "Cosa è successo??"

Seth: "Sono stato bloccato in ufficio per una questione molto importante"

Io: "Elga..."

Elga: "Sì, ora vado a dormire, buonanotte ad entrambi"

Quando ormai Elga era lontana anche solo per sentire, rivolsi il mio sguardo a terra, non volevo guardarlo, non volevo sapere esattamente se mi stava mentendo o no, dato che guardandolo lo avrei capito immediatamente scelsi di posare gli occhi su dell'altro. Lui si avvicinò, lasciando il cappotto sulla poltrona, e con l'indice alzò il mio mento.

Seth: "Perché non mi guardi?"

Io: "Avresti potuto avvertire, o rispondere"

Seth: "Lo so, non mi sono accorto dell'ora, amore mio devi fidarti di me, ero con Valerio, mi stava informando di qualcosa molto importante e..."

Io: "Cosa molto più importante di me e della nostra cena, a quanto pare"

Seth: "Sai che non avrei mai rinunciato a passare una serata con te se non avessi avuto qualcosa di grande tra le mani"

Io: "Basta! Non ne voglio discutere con te stasera, sono stanca e non ho nemmeno fame, non voglio sentirti, non voglio starti vicino, sono arrabbiata e visto che ormai non hai problemi a dormire lontano da me, prendi le tue cose e fallo anche stasera, se ti resta difficile allora dormirò in un'altra stanza io stessa. Buonanotte Seth"

Rimase a fissarmi quando con il mio vestito ormai sgualcito, salivo le scale per andare in camera. Mentre ero in bagno a struccarmi, lo sentii entrare per prendere le sue cose, poi lo sentii avvicinarsi alla porta del bagno, ma dentro di me lo stavo pregando perché non entrasse; avevo sperato che quella sera la passassimo insieme ad amarci come sempre, ed invece erano sere in cui non dormiva con me, giorni in cui non riuscivo neanche a vederlo la mattina prima che lui andasse a lavoro, avevamo promesso di dirci tutto e lui invece continuava a nascondermi le cose, doveva fidarsi di sua moglie, confidarsi con me, volevo questo perché anche se mi fidavo, la mia insicurezza si faceva sentire ogni volta che lo guardavo, ogni volta che non mi capacitavo come fosse possibile che lui amasse proprio me. Doveva capire che così il nostro matrimonio stava cominciando con il piede sbagliato, era stato proprio questo ad allontanarci, quando lui non mi aveva rivelato il suo piano facendomi stare molto tempo male perché lui era tornato con la sua ex, e stavo anche per innamorarmi di un mio professore. Ora eravamo sposati, era fondamentale che lui non mi mentisse, che lui si comportasse bene nei miei confronti, e anche se sapevo che la nostra storia non sarebbe stata facile, avrei messo l'anima pur di farla almeno diventare sopportabile.

Intanto, dopo tutto questo, vomitai ancora, pensai che fosse l'ansia per quello che era successo e con grande dispiacere mi misi a letto, non riuscii a dormire neanche pochi minuti.

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