Libreria
Italiano
CapitolI
Impostazioni

05

CAPITOLO 5**

La donna mi guarda e prende il telefono dalla mia mano, lanciando uno sguardo gelido al dottore che non sembra più tanto un dottore, indossando jeans e una camicia.

« Esci dal moi negozio adesso o chiamo la polizia », avverte la donna, mettendo il telefono all’orecchio e componendo il 999.

« Sto solo cercando di aiutarla, Emily, dai », cerca di giustificarsi il dottore, guardandomi, i suoi occhi diventano più scuri di secondo in secondo.

Emily ? Conosce il moi nome, come fa a sapere come mi chiamo ? Non ho mai detto niente di simile a nessuno di queste persone inquietanti.

« Fuori adesso ! » sbotta la donna, disgustata, mentre prende un bastone che era nascosto sotto il registratore e lo solleva in aria, fissando l’uomo, senza traccia di paura.

« Sto andando, sto andando ! » esclama il dottore, indietreggiando verso la porta, alzando le mani in segno di resa mentre gli occhi si spostano sul bastone, poi si voltano verso di me.

« Ti troverà, Emily » dice con voce bassa, prima che la porta sbatta e non ci sia più traccia di lui.

Le lacrime mi scivolano sulle guance mentre comincio a tremare violentemente, voglio solo tornare a casa, non dalla nonna, ma in Inghilterra, lì non mi troverà.

**P.O.V. DI EMILY**

I miei occhi si aprono per trovarmi sotto un soffitto bianco, il che fa battere forte il moi cuore e mi costringe a sollevarmi di scatto, solo per rendermi conto che sono nel moi letto, a casa della nonna.

Prendo un respiro profondo, non posso continuare a spaventarmi ogni volta che mi sveglio e mi trovo di nuovo in quella terribile stanza d’ospedale, intrappolata.

Sono passati due giorni da quando sono tornata, due giorni interi da quando quella donna mi ha dato il telefono e ho chiamato i miei genitori, due giorni da quando l’ho visto.

Sento un brivido al pensiero, le parole del dottore mi rimbombano nella testa come hanno fatto negli ultimi due giorni : « Ti troverà, Emily », scuoto la testa come se cercassi fisicamente di liberarmi da questi pensieri, sento che è tutto ciò a cui riesco a pensare recentemente.

Sospiro e butto le gambe fuori dal letto, tenendomi il petto, la situazione è peggiorata con il passare dei giorni, appena siamo tornati in Inghilterra, mi hanno organizzato una visita medica.

E infatti, appena tornata a casa della nonna, la prima cosa che i miei genitori hanno deciso di fare è prenotare il volo più vicino per l’Inghilterra, che è domani pomeriggio. Non posso dire che non sia felice, voglio tornare in Inghilterra, ma è venuto a un prezzo, ormai faccio fatica a uscire di casa senza sentirmi paranoica, pensando che qualcuno mi stia guardando.

Gli ultimi due giorni sono stati un blur, sinceramente, mi hanno interrogato tre volte dalla polizia e ripeto sempre le stesse cose, ho detto loro dove pensavo fosse la casa, ma hanno cercato senza trovare niente, quel giorno la mia mente era annebbiata.

Apro la porta della camera e lentamente mi avvolgo le braccia attorno a me mentre scendo le scale, fermandomi accanto alla porta della cucina che è leggermente aperta, per poter sentire la conversazione tra i miei genitori e la nonna.

« Era l’Alfa, è quello che ha detto, deve essere entrata nel loro territorio, ecco perché l’hanno tenuta prigioniera, dobbiamo farla uscire da qui il prima possibile, ho sentito storie su di lui e credimi, ottiene sempre quello che vuole » spiega la voce della nonna.

Lo conosce ? Conosce l’uomo che mi ha presa, perché non ha detto nulla alla polizia ? Cosa sta nascondendo ?

« La terremo sotto stretto controllo, la piccola è spaventata anche solo all’idea di dormire la notte », sospira moi padre.

Sento un nodo in gola, stanno parlando come se conoscessero chi mi ha presa, se è così, perché non l’hanno detto alla polizia ? C’è qualcosa che mi stanno nascondendo.

Mi volto e cammino verso le scale, sedendomi e tirando le ginocchia al petto. Presto sarò di nuovo a casa e non dovrò più preoccuparmi che lui venga a prendermi, sarò lontana da qui e non tornerò mai più.

Metto la mano sul petto per cercare di calmare il dolore, prendo le pillole, ma nulla sembra farlo passare, sembra che con il passare del tempo peggiori solo.

« Em ? » mi chiede Kyle, facendomi tornare alla realtà mentre clicca le dita davanti al moi viso, mentre fissavo fuori dalla finestra del soggiorno.

« Mmh » mormoro, girando la testa per guardarlo, vedendo che ha le sopracciglia aggrottate e le rughe sulla fronte.

« Stai bene ? » mi chiede.

Annuisco, tornando a guardare la finestra, la mia mente è travolta da ciò che ho sentito stamattina tra la nonna e i miei genitori, perché la polizia non ha trovato la casa in cui ero ? Gli ho dato dei dettagli su dove sono corsa, dovrebbero averla trovata ormai.

« Ti sta diventando tutta rossa » dice Kyle, fronzolando preoccupato mentre mette il dorso della mano sulla mia testa e subito la ritira, guardandomi con occhi sbarrati, come se lo avessi avvelenato solo toccandolo.

« Sei bollente ! » esclama, alzandosi rapidamente dalla sedia e correndo fuori dal soggiorno.

Mi tocco la fronte con il dorso della mano e, infatti, sono bollente, cosa mi sta succedendo ?

La nonna entra di corsa, seguita da Kyle, mentre mia mamma e moi papà sono usciti per lasciare la nostra macchina a noleggio nel posto in cui avevamo deciso di stare per due mesi.

Ha in mano un panno bagnato, gli occhi pieni di preoccupazione mentre mi posa delicatamente una mano sulla spalla e mi fa salire le scale.

La seguo, con un Kyle preoccupato che ci segue, mentre mi sdraio sul letto, fuori dalle coperte, e il panno umido viene posato sulla mia fronte, cercando di fermare il bruciore.

Scarica subito l'app per ricevere il premio
Scansiona il codice QR per scaricare l'app Hinovel.