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Durante l'ora di pranzo i compagni si alzano per andare a mangiare in mensa ed io ne approfitto per andare a vedere dove si trova Jason.

Mi giro per vedere dove sia finito il ragazzo accanto a me che per tutta la lezione era distratto, non ha detto una parola neanche per presentarsi.

Ignorando poi, il discorso che ha fatto il prof prima, come se non gli interessa il compito che abbiamo da fare insieme.

Ma io posso fare questo compito con un tipo del genere... che neanche si presenta?

In questa scuola ci sono persone che non capisco e non credo capirò.

Esco dall'aula di Filosofia per dirigermi in corridoio e vedo solo ragazzi andare ai loro armadietti. Di Jason non si vede nemmeno l'ombra, chissà in che guaio si starà cacciando ora.

A proposito, non ho ancora visto il mio, potrei approfittarne per lasciare lo zaino e andare a mangiare qualcosa. L'ora di pranzo non dura molto.

Devo dire che in questa scuola almeno il mangiare è accettabile, cucinano cose buone, intanto vado accanto a una ragazza dai capelli castani ricci che sta seduta da sola.

Questa mi guarda e mi sorride, appoggio il vassoio sedendomi e ricambio il sorriso, non vorrei sembrare scortese perciò decido di rivolgerle la parola.

"Ciao" dico.

"Come mai ti sei seduta qui?" chiede.

Forse non è abituata che qualcuno si sieda accanto a lei. "Ti da fastidio? Mi sposto se vuoi"

"No no, rimani, mi fa piacere. Io sono Emma"si presenta. "Io Lucy, sei da molto in questa scuola?"

"Vengo da due anni ma non sono abituata alla presenza di qualcuno vicino a me, di solito vengo scartata, i ragazzi qui come ben sai..."

Cosa dovrei sapere di questi ragazzi?

A parte il fatto che sono molto strani.

"Sono nuova qui percui non so" confesso "cosa dovrei sapere?"

"Mah nulla... sono scortesi a volte"

Si guarda intorno di tanto in tanto come se avesse paura di qualcosa o di qualcuno.

Lo leggo nei suoi occhi.

"Mmh" mormoro vedendo la sua distrazione.

"Tu di dove sei?" ritorna a guardarmi nuovamente.

"Vengo da Los Angeles ma mi sono trasferita a Miami per studiare" dico.

"Com'è Los Angeles? Le scuole sono come qui o più tranquille?" chiede.

Una domanda un po' insolita.

"In che senso più tranquille? I ragazzi non sono mai tranquilli ovunque" ridacchio non capendo.

"Lascia stare. Tu non puoi capire, sei nuova qui" scuote la testa nervosa come stesse se volesse piangere, prende il pranzo e si va a sedere da un'altra parte.

Resto allibita da questa conversazione, ma cosa le sarà successo? Sembra spaventa, molto spaventata. Credo abbia un trauma.

Finisco il pranzo e mi alzo anch'io, mi guardo intorno e vedo solo ragazzi che pranzano e parlano con i loro compagni, alcuni canticchiano, e qualcuno lancia delle carte ad un altro ma non vedo nulla di strano in tutto questo o di maligno.

Lascio che questo pensiero se ne vada ma fallisco quando qualcuno mi da una mezza spinta col vassoio. È Marina che ora non sembra molto di buon umore ma appena mi vede cerca di nasconderlo.

"Ragazzina attenta dove vai" ringhia.

"Sei tu che mi hai spinta col vassoio Marina, smettila di comportarti così davvero" l'avverto.

"Non m'interessa di quello che dici o pensi. E poi prima ho visto che parlavi con Emma, è mia sorella, lasciala in pace. Stai lontana da lei, non è una persona normale e deve stare da sola" dice con occhi vuoti, ma in gran parte sembra che portino molto rancore.

"Ma come ti permetti di parlare così di tua sorella? Non ti vergogni? È tua sorella non un'estranea e la tratti così?" chiedo incredula.

"Non sai niente di niente e parli come se sapessi tutto. Non mi piaci proprio Lucia Stark" continua lei.

"A me non piaci tu Marina, tratti tua sorella come se fosse un mostro, e accogli le persone in questa maniera, vergognati!" mi avvicino mettendomi davanti a lei.

"Smettetela" Jason si mette fra di noi per separarci "Marina cosa stai combinando?"

"Jason questa ragazza non mi piace" urla Marina guardandomi fissa negli occhi senza mai distogliere lo sguardo come se volesse una rissa contro di me in questo momento.

"Ma che ti ho fatto, posso sapere?!"

"Lascia stare Lucy, non la conosci" dice Jason innervosendosi "Hai capito?"

"Perché la difendi sempre? Sei il suo fidanzato per caso?" chiede lei.

"Marina basta, non sono il ragazzo, ma è molto importante per me. È come una sorella e chiunque si mettesse contro di lei, beh in quel caso è anche contro di me."  quasi grida.

"Jason..." gli prendo la mano "tranquillo è tutto okay, non c'è bisogno che mi difendi ci penso io"

Marina vedendo la mia mano su quella di Jason inizia a diventare bordeaux.

Ma che ha?

"Lucia, io ti amo" si gira di scatto verso di me, mi stringe la mano forte con degli occhi che brillano. 

C-cosa..?

Jason...

Io...

Mi ama?

Rimango ferma senza dire nulla, neanche Marina riesce a dire qualcosa, credo sia più scioccata di me.

Mi ama? Da quando? E perché non me l'ha mai detto?

Nella mia testa si formano tante di quelle domande a cui non so se avrò mai una risposta. Jason mi ama ed io non so cosa dire in questo momento.

Che scema che sono.

Dovrei dire qualcosa e invece..

"Lo sapevo. È per questo che non te l'ho detto." toglie la mano dalla mia e abbassa lo sguardo.

"Jason... io.... non credevo che..." balbetto "ti prego ascoltami"

Ma la verità è che non so proprio cosa dire o fare.

"È per questo che mi hai lasciata, vero?"

Sono stati insieme? Per questo non mi sopporta? Per il rapporto che abbiamo io e lui... ora capisco tutto.

"No, lei non c'entra, ho capito di provare qualcosa per Lucia quando già era finita da un po' con te Marina" spiega lui con una voce spezzata "non provo più niente per te da un bel po' di tempo, dovresti andare avanti anche tu"

I suoi occhi si riempiono di lacrime, si copre il viso con i capelli e scoppia a piangere, si gira e se ne va senza dire nulla.

Che situazione.

Nessuno dice nulla in mensa, ma tutti hanno visto la scena, credo che domani apparirà sul giornale scolastico se c'è n'è uno. A Los Angeles ogni cosa veniva aggiunta sul giornale.

Jason torna a guardarmi e le persone continuano a fare quello che stavano facendo prima.

Tutto è confuso ora.

I suoi occhi non trasmettono nulla in questo momento, solo dispiacere per la ragazza che ha appena fatto piangere.

Non immagino cosa stia passando lei.

"Scusami" dice lui.

"Di cosa Jason? Perché non me l'hai detto prima? Dicevi che mi avresti detto tutto e la cosa più importante me l'hai nascosta"

Non sono arrabbiata, voglio solo sapere la verità, so quanto sia stato difficile dirlo.

"La verità è che non è vero, l'ho detto solo perché volevo che Marina capisse che non la amo più. Finché non mi avrebbe visto con un'altra non avrebbe capito" sbotta lui.

Ma è scemo?

Mi ha fatto prendere un colpo!

Ora lo ammazzo.

"Preparati a farmi i compiti per un mese Jason Heels, non la passi liscia questa" dico andando addosso a lui per dargli un piccolo pugno. Lui scoppia a ridere e mi abbraccia.

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