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Impossibile Spiegare

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Mary
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Riepilogo

Lucia è nata a Los Angeles, quest'anno ha ricevuto una borsa di studio per andare a studiare a Miami dove c'è il suo migliore amico Jason, con cui ha un rapporto stretto. Molto presto succederanno cose inaspettate in questa scuola, conoscerà gente nuova, tra cui la sua coinquilina Jessy, che l'accompagnerà in tutto ciò che le accadrà.

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1

Scendo dal treno e aiuto una signora in difficoltà a prendere la valigia, non ci credo di essere già arrivata a Miami, pensavo ci volesse una vita essendo che arrivo da Los Angeles.

Trascino la mia valigia verso l'uscita della stazione dove so già che mi sta aspettando Jason nonché il mio migliore amico da ormai 7 anni, lo vedo arrivare con una capigliatura un po' spettinata ed il suo solito sorrisetto da ebete che fa appena mi vede, è proprio lui.

Lo riconoscerei a miglia di distanza.

"Jason!" dico andando verso di lui per abbracciarlo, appena arrivo mi accorgo che ha ancora il profumo dell'ultima volta che l'ho visto.

"Ei bellezza, com'è andato il viaggio?" sorride mentre mi stringe nell'abbraccio, felice di vedermi.

Arrossisco per ciò che ha appena detto e gli tiro un piccolo schiaffo, come si permette a farmi arrossire?

"Ma smettila, bellezza" lo imito intrecciando le braccia e lui scoppia a ridere. "Vedo che sei rimasta la solita permalosa" si mette una mano fra i capelli "Dai vieni che ti do' una mano a portare la valigia in taxi"

"In taxi? Ma non avevi la macchina con te?" domando un po' confusa.

"Beh devi sapere che l'ho rotta qualche settimana fa, ho fatto un mini incidente se si può chiamare così" quasi sussurra.

Mi giro verso di lui preoccupata e lui fa per nascondersi sapendo la mia reazione.

"Come un incidente? E non mi hai avvertito?" chiedo insistente "Ti sei fatto male?"

"Tranquilla Lucy, è tutto okay, lo sai che sono resistente a tutto" scherza ma sono ancora preoccupata, sono molto protettiva nei suoi confronti se non si fosse notato, diciamo che lo vedo come un fratello minore, quello che non ho mai avuto. Non ho mai sentito la mancanza di una figura fraterna in tutta la mia esistenza, i miei non hanno mai voluto fare un'altro bambino oltre a me, e sono sempre stata bene da sola, ma con Jason è tutto diverso, nonostante il sangue diverso mi sento come a casa quando sono con lui, notando anche che il colore dei nostri occhi è verde scuro, mentre lui ha i capelli scuri, i miei sono leggermente più chiari, sul biondo, alcune volte ci hanno scambiato davvero per fratelli, la nostra reazione è stata tipo "wow" non lo siamo ma lo sembriamo, fantastico.

Vedo Jason comporre un numero di telefono e chiamare qualcuno.

"Pronto, sono Jason Heels e sono con una mia amica, avremmo bisogno di un taxi, siamo in stazione, dovremmo andare alla scuola superiore..." e dice il nome che non ho ancora capito.

"Si certo, va bene, la aspettiamo allora" conclude la telefonata e si gira verso di me "Sta arrivando un taxi tra cinque minuti, ci porterà a scuola"

Annuisco e mi vado a sedere da qualche parte seguita da lui con la mia valigia in mano, sono molto stanca dopo questo viaggio.

"Ah quasi mi dimenticavo" prende un qualcosa dalla tasca "Queste sono le chiavi della tua nuova stanza, è la numero 124, so che è presto per dartele ma volevo farti sentire a casa ancor prima di arrivarci" afferma.

Gli sorrido e le afferro, finalmente ho le chiavi della mia stanza, sono così contenta "Grazie" non so cos'altro dire ma sono felice di aver avuto quest'opportunità. Le guardo tutto il tempo finché vengo riportata nella realtà dal suono di un clacson davanti a noi.

L'autista che ci sta accompagnando è davvero gentile e Jason ci sta scambiando qualche parola nel frattempo, io nel mentre vedo dal finestrino che ci avviciniamo al centro di Miami, non ci venivo da molto tempo ma è rimasta sempre la stessa, forse più bella.

Arriviamo difronte a una struttura che immagino sia la mia nuova scuola, il taxi si ferma e Jason gli porge i soldi, apre la mia portiera e mi aiuta a scendere mentre con l'altra mano porta ancora la mia valigia, che gentiluomo, non è mai cambiato.

"Grazie mille, arrivederci" diciamo io e Jason salutando il tassista.

Guardo la scuola ed è tutto nuovo per me, Jason invece va da quattro anni, infatti fa il quarto superiore quest'anno.

Come me quest'anno.

Questo trasferimento da una scuola all'altra mi farà un po' confondere con gli argomenti ma su questo non ho problemi, sono sicura di saper gestire tutto ciò.

Entriamo dentro e la prima cosa che noto sono i ragazzi che camminano nei corridoi, impegnati a cambiare classe al cambio dell'ora, è tutto così diverso dalla mia vecchia scuola, anche le classi.

Camminiamo verso la direzione e una signora con gli occhiali e dei capelli legati ci fa entrare, penso che sia una bidella.

"Buongiorno" dice la preside "Sei nuova qui?" si rivolge a me.

"Sí, sono arrivata solo poco fa da Los Angeles, ho compilato l'iscrizione per email" affermo.

"Controllo subito sul mio computer, il suo nome...?" chiede poi.

"Lucia Stark"

La vedo scrivere il mio nome sul pc, mettendosi gli occhiali per vedere meglio, poi dopo un po' rivolge nuovamente lo sguardo su di me "Benvenuta allora signorina Stark, vuoi andare in classe o vuoi prima lasciare la valigia?"

"Vado a lasciare la valigia"

"Bene, allora inizierà domani mattina, le farò ricevere un foglio con scritto tutte le materie e gli orari" dice lei infine prima di lasciarmi andare ma poi si volta verso Jason "Jason Heels, cosa ci fai con la signorina Stark? Non dovresti essere in classe in questo momento?"