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5. I was Never there.

Elizabeth’s pov

Il progetto di Zade è andato a buon fine. Sono felice per lui. Ho sentito che parlava con suo padre di una festa. Credo vogliano fare una festa per celebrare la cosa.

Beh.. dopo tutto sono ricchi.. se lo possono permettere.

«Ciao, tu devi essere Elizabeth, piacere io sono Aaron» Aaron mi sorride. Mi porge la mano e io la stringo.

«Si, sono io. » rispondo.

«Daranno una festa, verrai?» mi chiede bevendo il suo drink. Whiskey.

«Ci penserò» dico guardandomi intorno. Cerco Zade.

«Spero che questa bellezza verrà allora» gli sorrido e lo ringrazio per il complimento. Subito dopo vado in bagno.

Mi ritocco un po' il trucco.

Sto mettendo un po' di cipria quando sento qualcuno schiarirsi la gola. Dallo specchio vedo Zade appoggiato alla porta con le mani conserte.

«Che c'è zade?» chiedo sbuffando.

«Parlavi con Aaron. Vi siete già conosciuti vedo»

«Già. Ha detto che sono proprio una bellezza e spera che io venga alla festa » Vediamo un po' se anche Zade Walker prova un po' di gelosia.

«Se verrai, piccola peste, sappi che ti vestirai esattamente come la befana. Niente scollature.» dice serio.

«Mi dispiace per te Zade, ma farò il contrario di come hai detto» mi giro e me lo ritrovo davanti in tutto il suo metro e novanta.

Mi sta bloccando al lavandino sto scellerato.

«Ma che.. lasciami!» dico guardandolo negli occhi. Il suo sguardo è gelido.

«Strapperò ogni singolo vestito scollato che ti metterai, intesi?» rimango esterrefatta per la sua esclamazione.

«Tu cosa?! Non ti permettere!» sbraito fuori controllo.

«Oh.. eccome, piccola Elizabeth.» ma sentilo.. quanto vorrei tirargli un pugno. «Non lo farai.» esclamo.

«Non sai di cosa sono capace. Questa è letteralmente la punta dell'Iceberg» la mia rabbia sta per prendere il sopravvento.

«Zade. Se lo farai, non mi vedrai più» a quel punto lui esce dal bagno come se niente fosse successo. Quest'uomo deve essere picchiato per imparare la lezione.

Zade's pov

Questa ragazzina impertinente mi sta proprio facendo uscire di testa.

«Perchè ora sei incazzato?» mi chiede Aaron guardandomi. Beh sono furioso.

«Niente. Ora credo che me ne andrò di nuovo a New York. La festa si farà li. Dillo a tutti, io torno a casa.» mi alzo dalla sedia e vado verso la mia macchina. Intanto chiamo il mio autista privato e gli dico di andare a prendere Elizabeth e portarla qui.

Aspetto 5 minuti e il mio autista non mi delude mai. Appena vedo peró cosa le sta facendo mi devo calmare per non picchiarlo.

Sta strattonando Elizabeth dalle braccia. La vista si annebbia per un secondo ma riprendo subito il controllo.

«Dimitri. Se ti azzardi di nuovo a toccarla sei un uomo morto» dico puntandogli il dito contro.

«Mi scusi signore. Non capiterà più» a quel punto se ne va.

«Lo spero per te» apro la portiera e immo metto in macchina a guidare. Elizabeth all'altro lato vicino a me.

«Il tuo amichetto lì deve stare un po' più attento a dove mette le mani» dice la mia piccola peste con la faccia arrabbiata.

«mic dăunător, sunt gelos pe tine.» confesso.

«ma che lingua parli? aramaico antico?!» ride.

«Rumeno, come tu saprai già» lei annuisce e io inizio a guidare.

arrivati al jet dovremmo sopportare altri 40 minuti.

Salgo e sale anche Elizabeth. Ci mettiamo ai posti di prima e io inizio un po' a stuzzicarla.

«Bella gonnellina, chissà chi ci ha messo le mani dentro» la mia faccia si trasforma in un ghigno e lei alza gli occhi al cielo.

«Non ricapiterà più.» che drammatica..

«Oh.. invece si, piccola peste.» mi avvicino un po' di più a lei e le metto un dito in bocca. Lo sta assaporando bene.

il mio amichetto lì sotto purtroppo reagisce.

«Vedo che ti piace. Dovremmo effettuare la stessa cosa, ma su un'altro arto.» sorrido compiaciuto

«Si certo. Nei tuoi sogni, paparino.» paparino?

Mo giro verso di lei e la fisso. È così innocente.. per non parlare del fatto che sia vergine…

Dopo 40 minuti atterriamo. Finalmente posso toccare la terra con i piedi.

Elizabeth appena esce dal jet, con le braccia aperte inizia a fare dei giri su se stessa. Sorrido.

«Aria dolce aria.» poetico devo dire.

«L'aria la assaporeremo dopo. Ora dobbiamo andare a casa, ti ricordo che dopo ci sarà la festa. E tu devi decidere cosa mettere, anzi... io deciderò cosa farti mettere»

«Ma non ci pensare proprio. Metto quello che voglio.»

«Vedremo, piccola Elizabeth» esclamo. So già come finirà.

Elizabeth's pov

Questo arrogante non vuole che io metta vestiti scollati.. Beh mi dispiace per lui ma stasera brillerò.

Arriviamo al castello e vado in camera mia per vedere cosa mettere.

Apro l'armadio e vedo solo felpe e pantaloni, ma anche qualche vestito. Gli dovranno andare bene per forza.

Ne metto alcuni sul letto e incrocio le braccia guardandoli per decidere quale mettere.

Uno è nero aderente. Uno rosso abbastanza aderente e un po' scollato. L'altro argentato di velluto, con un po' di scollatura e credo mi arrivi sopra le ginocchia.

qualcuno apre la porta e mi guarda

,Zade.

«Quindi? hai deciso?» mi chiede.

«Tra questi, quale metterò...» lui si mette a ridere.

«Quelli?» lo fulmino con lo sguardo.

«Certo, questi. Ho solo questi» lui si avvicina a me e prende in mano il vestito nero.

«Sai che fine faranno? questa» lo strappa. Ma.. con quale forza... strappa un vestito.

Io rimango stupita.. esterrefatta.

«Ma sei impazzito!?» Oh dio ma questo sta male. Prende in mano l'altro vestito rosso e strappa anche questo.

«Stai scherzando spero.» mi limito a dire.

«Pura verità, piccola Elizabeth. Hai giocato con il fuoco ed ecco che ti sei bruciata.»

«Io non ho parole..» fisso ormai i rimanenti pezzettini a terra dei vestiti.

«Te li ricompererò. Per adesso provati quello argento e vediamo.» almeno si degna di ricomprarmeli.

«Esci almeno» dico.

«Oh.. andiamo.. ti ho vista nuda così tante volte da piccola» spalanco gli occhi. Lui cosa?!

«Esci e non fare storie.» a quel punto lui sbuffa ed esce.

Io chiudo la porta e cerco di elaborare quello che è appena successo. Lui mi ha vista nuda? E poi cazzo... i miei vestiti a terra strappati..

Faccio un bel respiro e vado in bagno a provarmi il vestito. Mi sta davvero bene. Color argento, un po' scollato ma ci sta. Mi sta un po' stretto sulle cosce ma è perfetto.

«Puoi entrare» sperando che non strappi anche questo.

«Che diavolo è?» mi squadra da testa a piedi.

«L'unico vestito rimasto. Quindi te lo farai andare bene» sorrido vittoriosa e lui mi fissa.

«Va bene. Ma se poi ti ritrovi ragazzi con la mascella rotta non venire da me.» Che geloso.

«Certo certo.. ora vai che devo finire di prepararmi.» Zade esce dalla stanza e mi lascia sola. 

Metto dei tacchi bianchi e una borsa bianca. I capelli li lascio sciolti a boccoli.

Mi trucco. Metto un po' di mascara e rossetto rosso.

Esco dalla stanza e vedo Zade appoggiato alla porta della sua camera.

Lui mi fissa da testa a piedi e poi fissa la mia bocca. Mi vuole ma non lo ammette.

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