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4. Smell of jealousy

elizabeth's pov

Mi sistemo la gonna sperando che il conduttore non ci abbia sentiti.

«Spera che il conduttore non abbia sentito i tuoi gemiti, piccola peste» mi avverte Zade autoritario.

«Sta zitto e goditi il viaggio» dico sbuffando.

«Vorrei godere per altro in realtà.» che porco, davvero.

Gli lancio un occhiataccia e lui mi fissa le labbra. Distolgo subito lo sguardo.

Prendo il telefono e scrivo alla mia migliore amica Judith. Deve assolutamente sapere la situazione.

Judith, non puoi immaginare!!

Oh dio.. mi fai paura quando fai così Lizzie.

Lizzie è il diminutivo di "Elizabeth".

Sono da sola con Zade in un jet privato. Stiamo andando ad una sua runione di lavoro.

Oh lizzie, buona fortuna allora! 

Spengo il telefono e noto Zade che legge dei fogli in una cartellina.

«Il Boss controlla le cartelline eh, deve essere preparato» lo stuzzico un po'.

«A volte quella tua bocca che ti ritrovi potresti usarla per altro che invece di sparare cazzate» che mascalzone!

«Sei un vero e proprio arrogante, Zade Walker!» qualcosa mi fa scattare in avanti. Credo che l'aereo abbia subìto delle complicazioni.

Zade mi mette un braccio all'altezza della pancia per non farmi cadere.

«Ma che cazzo!» si alza furioso e và dal comandante.

Io mi alzo e vado in bagno. Ho bisogno di sciacquarmi la faccia. Questo aereo e così stretto.. e io soffro di claustrofobia.

le pareti piano piano si ristringono.. No..no..

Respiro affannosamente portandomi le mani tra i capelli. Mi accascio in un angolo ormai priva di ossigeno.

Qualcuno entra in bagno e mi vede a terra.

«Elizabeth, che hai?» Zade si inginocchia e mi prende la faccia con le mani.

«Gli spazi stretti..»mi sforzo di dire. Deglutisco gli ultimi granelli di saliva rimasti.

«Ora dovrai seguire me, sei pronta a farlo?»Zade mi scuote un po' e io annuisco.

«Immagina di essere su una bellissima spiaggia, ti stai divertendo molto, stai facendo un bagno e stai respirando la buonissima ebrezza di mare, inspira... espira, piano così» io seguo la sua rappresentazione e l'aria torna piano piano.

«Brava, così ancora. Insipira... espira..» respiro e lui mi prende in braccio portandomi in uno spazio più grande. Il bagno era... troppo stretto

Mi fa sedere sul sedile e mi guarda.

Riprendo a respirare regolarmente e lui mi guarda preoccupato.

«Non sapevo soffrissi di Claustrofobia» dice zade deglutendo.

«Zade.. ci sono molte cose che non sai di me» sorrido. Crede davvero di conoscermi?

«E io voglio scoprirle...» si avvicina lentamente a me e sulla mia bocca respira dicendo «tutte.»

«Vedremo.»Se ne ritorna al suo posto e attendiamo di atterrare per la nostra riunione di lavoro.

Dopo circa 30 minuti atterriamo.

«Arrivati, miraccomando, fai la brava piccola peste » Zade mi passa un dito davanti alla bocca e con un ghigno si incammina fuori.

Rimango di stucco per quel gesto ma mi affretto a seguirlo.

Zade's pov

Quei dannati 40 minuti in aereo senza poterla toccare sono stati strazianti.

Io e suo padre avevamo un patto. Solo uno. Non poterla toccare, ma io l'ho già violato.

Mi metto in macchina e lei accanto a me. Siamo diretti al centro di Londra. Dove mi aspetta Aaron Blackford, mio socio in affari nonché anche il mio migliore amico.

Dopo 10 minuti arriviamo davanti alla maestosa cittadina.

«Segui me, stai sempre dietro di me e non parlare se non interpellata, capito?» la avverto prima di scendere dalla macchina. Ci Incontro viene Aaron.

«Ciao Zade, pronto?» mi chiede aaron con il sorriso sulla bocca.

«Nato pronto.» sarò anche narcisista, ma mi importa di poche persone.

Elizabeth esce dalla macchina in tutto il suo splendore, e Aaron la fissa.

«Non fissare troppo» dico prima di incamminarmi.

«Gelosino?» ride Aaron.

«È solo una serva per me.» Aaron annuisce.

«Certo certo.. solo una serva» non so cosa ci sia da non capire.

«Si.» dico chiaramente.

«Zade, tieni la cartella che ho portato. C'è tutto il materiale che mi hai chiesto» Elizabeth mi sorride e mi porge la cartella. Io la prendo e avanzo in ascensore.

Guardo subito Elizabeth. Le fanno paura anche gli ascensori?

«Entra, posso superarlo» mi sussurra Elizabeth. Io mi metto affianco a lei in ascensore.

Le porte si chiudono e aaron clicca sul piano "3".

La Sento respirare affannosamente. A quel punto intreccio la mia mano alla sua. Lei mi fissa incredula.

«È per farti distrarre, piccola peste» le faccio l'occhiolino e sorrido.

«Il solito cretino» impreca sotto voce.

Le porte si aprono e Elizabeth toglie subito la mano dalla mia.

Mi incammino e arrivo davanti alla porta per la riunione.

«Buongiorno, Signor Walker, prego si sieda.»

«Buongiorno.» mi siedo su una sedia e Elizabeth si siede accanto a me. Aaron dall'altra.

«Vi ho convocato per farci vedere il progetto che ho in mente di fare su un'edificio.» i miei colleghi annuiscono e io apro la lim per esporre.

Dopo minuti e minuti che espongo mio padre decide di promuovere il mio progetto. Sorrido vittorioso e guardo Elizabeth che applaude e sorride. Incrocia il mio sguardo e mi guarda negli occhi.

I suoi occhi color ghiaccio sono bellissimi. Ogni volta vado in estasi a vederli.

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