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mummia

54·Chantipa

Il flash della fotocamera lampeggiava contemporaneamente. Hanno offuscato i loro occhi per un momento. Se solo potesse sbarazzarsi di questi fotografi...

DemoneCompletato

il canto della luna

2.0K·amour

Tenebris. È il soprannome che mi hanno dato. Hanno sentito parlare di una donna che uccideva di notte e come un supereroe o meglio un supercattivo, è nata una persona. Alla fine, sono piuttosto resuscitato a dire la verità. La vendetta ha guidato i miei omicidi e poi è stata la volta dei soldi. Anche se in realtà il sangue, i morti, i veleni mi attraggono più di ogni altra cosa, mi fanno vivere. Ci sono momenti in cui ripenso a quello che ero. Mi permetto persino di pensare a mio fratello tra due vittime. Ho cercato invano di capire perché un lupo mannaro ha distrutto tutto ciò che conoscevo e allo stesso tempo mi ha condannato a questa vita di merda, ma ho rinunciato. Credo che in tutto questo marcio quotidiano, l'unica cosa positiva sia stata la mia più vecchia amica: la solitudine. Solo la parola mi fa venire voglia di sorridere. Inoltre, al momento sono raggiante a pensarci. Dopo tradimenti che sono venuti dal nulla, morti inspiegabili, questa parola mi dà più gioia di qualsiasi amico su questa terra. Allora perché ho accettato di aiutare il branco Alpha Supreme? Tanto più che, come potevo sapere che una specie di grosso lupo malamente leccato era la mia anima gemella?! Ho avuto una possibilità su un milione di trovarlo un giorno e una possibilità su un miliardo di rimanere sotto il suo tetto e ho vinto il jackpot. Sono un lupo odiato e temuto, conosciuto in tutto il paese, ho attraversato cose che nessuno dovrebbe sapere, sono sopravvissuto dove altri sarebbero morti cento volte, eppure sono come un bambino spaventato dall'Alfa Supremo. Non da lui. No, ho paura dei suoi occhi. Dei suoi occhi azzurri. Così sublime. Così penetrante. Così inaccessibile. In breve, sono Tenebris. Sono le cinque del mattino e non riesco a dormire perché in tutto questo universo incasinato, oggi dovevo incontrare la mia anima gemella.

LunaCompletato

Il peccato della contessa di Malibrán.

154·Yurik Vázquez

Nei primi anni '80, quando non esistevano né il cellulare né Internet, il sistema di comunicazione più veloce ed efficace era il telefono e la posta ordinaria era la più lenta ma la più funzionale, oltre al telegrafo, che veniva utilizzato quando il destinatario non aveva il telefono, e quando le statistiche demografiche indicavano che c'erano 7 donne per ogni uomo del mondo, si snoda questa storia ricca di miti e antiche leggende popolari, tutte dalla zona circostante lo storico porto di Veracruz in Messico, la storia finge di essere horror paranormale, ma ha un tocco di commedia, dove 3 studenti delle scuole superiori che vivevano in una pensione per giovani donne, liberano accidentalmente lo spirito malvagio della contessa di Malibrán, una delle più antiche leggende popolari di Veracruz, che , piena di furore, si sforza di portarli all'inferno da dove l'avevano svegliata, per riaddormentarsi e cessare di soffrire per il perdono che nessuno sa in cosa consiste. Ma la potente Contessa ha un punto debole, un acerrimo nemico, che non può sconfiggere e con cui non può nemmeno combattere, il Conte di Malibrán, che torna per lei ogni volta che viene chiamato ad assassinarla, come l'ha uccisa da vivo, e Fra le grida disperate di perdono della malvagia Contessa che fugge per sfuggire al suo aguzzino, e le grida di vendetta del Conte di Malibrán, si svolge questa storia che rischia di finire in un'apocalisse, ma non un'apocalisse zombie, né nucleare, né a causa della caduta di un corpo celeste, né biblica, né dovuta a una pandemia o a una guerra batteriologica, ma piuttosto a un'apocalisse causata dal peccato della contessa di Malibrán, che alla fine di tutta la storia ci mostra che tutto va bene come lo è, in perfetto equilibrio, perché se mancasse solo uno dei peccati più comuni, sarebbe la fine dell'umanità e della società così come la conosciamo.

FantasmiIn corso

Un giorno lento - Sembrava una normale fine, ma forse era solo l'inizio

195·erofaalbivio

Alphonse - detto Al - tormentato protagonista franco-italiano del racconto, si ritrova improvvisamente catapultato nel vecchio West, tra misteri, amori e colpi di scena. Un viaggio fisico e introspettivo, breve e intenso... "Possiamo davvero scegliere o le poche opzioni da vagliare sono preventivamente già state scremate, per far sì che il cammino sia quello stabilito? È, quindi, fattibile credere che il nostro destino sia segnato?"

FantasmiCompletato