Capitolo 03
Andrea
Il giorno dopo ho finito per sistemare tutto in fondo alla casa, visto che il nostro viaggio è stato posticipato al lunedì della prossima settimana essendo oggi sabato ho deciso di anticipare bene le cose così alla fine non mi sono dovuto preoccupare di commenti provenienti dai miei. genitori, stavamo partendo all'inizio della settimana per la nostra nuova destinazione che sarebbe stata letteralmente la mia nuova vita.
Oggi i miei genitori sono partiti e torneranno solo il giorno in cui prenderemo l'aereo, devo fare le valigie e spedire le cose, e Ana è arrivata per darmi qualche notizia, spero che vada bene almeno è quello che mi merito questi giorni che posso dire sono stati come un incubo dal vivo e a colori sono contento che se ne siano andati.
Ana - Fammi parlare, poi puoi dirmi il resto del tuo sogno. - Dice irritata che io l'abbia interrotta tante volte da quando si è alzata in piedi e ha dimostrato la sua illustre presenza davanti a me.
- Ok, parla. - Smetto di alzare le braccia in segno di resa.
Ana - VENGO CON TE IN CALIFORNIA! - Urla saltandomi addosso.
- WOW… - dico sorridendo - È questa la notizia fantastica? Ma dove vivrai? - chiedo ricordando che vive sola dopo la morte dei suoi genitori adottivi.
Ana - E non è una ragione sufficiente per essere felice? Mia madre mi ha lasciato una casa lì. - Dice guardando in basso dal mio e l'atmosfera si fa pesante.
- Oh amico, scusa, va bene, le piacerebbe vederti assumere l'atteggiamento di andarci, sarà bene che tu sia più distratto. - dico rallegrandola.
Ana - Penso anche che sarà molto buono. - D'accordo facendomi un sorriso. - Ora sei fastidioso, dimmi com'era il sogno questa volta. - Ho dimenticato.
- Ero di nuovo in quel lago e mi sono sdraiato ero quasi addormentato, quando all'improvviso lo stesso lupo che avevo visto da lontano si avvicina e si sdraia intorno a me, poiché rispetto a lui sono piccolissimo, mi ha annusato, mi ha leccato faccia e abbiamo dormito così, quando mi sveglio mi sento così felice, ma ricordo che era solo un sogno e una stretta al petto mi invade in quel momento insieme alle lacrime che mi invadono gli occhi. - dico mettendomi una mano sul petto.
Ana - Calmati, amico... - Tienimi le mani. - So che questi sogni sono qualcosa di molto buono che ti aspetta. - Dice e si siede di fronte a me visto che era in piedi a destra, guardandomi finire di riordinare l'ultima scatola nella stanza dei miei genitori.
- Mia madre ha detto che morirò servendoli. - Ricordo la settimana scorsa.
Ana - Questa è una bugia, e l'era della schiavitù è finita molto tempo fa, piccola, se avessi potuto, ti avrei portato via di qui prima, ma aspetta che andiamo in California, vivrai con me. - Reclamo determinato.
- Lo sai che non è così! - La guardo e le faccio un leggero sorriso.
Ana - Adesso è così e non discutere con me, lo sai che quando mi metto qualcosa in testa nessuno me la toglie. - Mi guarda con aria di sfida.
- Va bene, qual è il tuo meraviglioso piano? - chiedo curioso, finendo tutto in casa e andando a fare le valigie.
Ana mi dice come ci comporteremo quando atterreremo lì. Stava per portare le mie cose a casa sua insieme alle sue e quando arriverò al branco di Blood Moon, che è il supremo, distrarrò i miei genitori e andrò a casa sua. È da pazzi? Molti! Ma per uscire da questa schiavitù vale lo sforzo e forse la morte, giusto. Forse. Non la penso così. Non avrei problemi con la distrazione, Ana mi ha insegnato a combattere e difendermi visto che a scuola non potevo prendere lezioni del genere.
Tutto era pronto, ora posso solo aspettare che arrivi il giorno tanto sognato della mia libertà e prego che tutto si risolva.
