Capitolo 3
-Ehi, posso darti un passaggio?” mi chiese, alzando un sopracciglio mentre si appoggiava al braccio della sua auto, io risi dolcemente e negai, Lucas era estremamente divertente e gentile e anche se volevo farmi credere che non fosse interessato, sapevo che se lo fosse stato, perché avrebbe dovuto perdere tempo con una ragazza che non attirava la sua attenzione?
-Oh, mi hai preso ieri, non posso permetterti di farlo oggi", rifiutai categoricamente.
-Non è un favore, prendila come vuoi, io posso essere un taxi e tu puoi pagarmi, un dollaro va bene", mi prese in giro, io sgranai gli occhi e incrociai le braccia.
-Non ho intenzione di accettare", dissi e alzai la mano per chiedere un taxi.
-Dai, mi è piaciuto molto parlare con te ieri, non farmi andare da sola", fece il broncio e anche se sapevo che avrei dovuto dire di no, accettai, Lucas mi piaceva davvero.
-Va bene, ma non è bene che io mi approfitti di te, capito? Gli puntai il dito contro e mi misi la cintura.
-Parlammo come ieri, del lavoro, delle nostre carriere e cose del genere, non aveva toccato nessun argomento intimo fino ad ora e la sua conversazione non sembrava portare a quell'argomento, così rimasi a chiacchierare tranquillamente con lui.
Finché non arrivammo a casa mia.
-Ehi, ti dispiacerebbe lasciarmi usare il tuo bagno, ti prometto che farò solo pipì", disse, sembrava un liceale quando lo disse, io risi come una matta e annuii, lui lasciò la macchina parcheggiata e mi accompagnò all'appartamento, aprii la porta e lo guidai al bagno degli ospiti.
La casa sembrava essere sola, così mi diressi verso la camera da letto per lasciare lì le mie cose, a quanto pare Rafael era in casa perché c'erano delle voci all'interno della stanza, sospirai e quando aprii la porta trovai Rafael e una donna sopra di lui.
Sembrarono accorgersi di me e guardarono nella mia direzione, sentii una strana sensazione come se non riuscissi a respirare, ero infastidita ma allo stesso tempo il dolore era più forte...
-Gabriela", mi voltai con gli occhi sbarrati, Lucas sembrò accorgersene e si voltò verso di me e dopo qualche secondo mi fissò, ‘vuoi che ti porti da qualche parte, sai che posso farlo’.
-Sapevo più di chiunque altro che Rafael mi aveva tradito nel corso degli anni, ma non aveva mai portato una donna a casa, aveva sempre rispettato il “nostro spazio” e pensavo che avesse ancora il coraggio di nascondermelo.
-Andiamo", mi afferrò il braccio e mi allontanò, le lacrime avevano iniziato a scendere sulle mie guance e il dolore aveva provocato un buco dentro di me.
Lucas mi abbracciò per qualche secondo e mi aiutò a salire in macchina, la mise in moto velocemente e partimmo. Ero lontana da casa, avevamo camminato a lungo, mi ero calmata e avevo smesso di piangere, ma il dolore era sempre lo stesso, perché mi stava facendo questo, perché non poteva lasciarmi, non posso lasciarlo!
-Stai meglio?” mi chiese preoccupato.
-Sì, grazie Lucas, non avrei saputo cosa fare se non fosse stato per te", sospirai tristemente, ‘mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto questo’.
-È il tuo ragazzo?", chiese disinteressato mentre si fermava nel traffico.
-Mio marito", abbassai lo sguardo sulle mie mani giunte, che ancora tremavano, ci fu un grande silenzio e mi sentii molto imbarazzata, ”Io....
-È un imbecille Gabriela, non ti merita, perché stai con lui?” sembrava frustrato, mi aveva fatto tante volte quelle stesse domande che ora dalla bocca di altri avevano persino un peso per me -Sei una donna molto bella.
-Non puoi capire... - Lasciai cadere la testa sul sedile - Sono innamorata di Lucas, lo sono da anni e non so perché sto ancora con lui, non so perché mi sto facendo soffrire.
-Non te lo meriti, sei una donna molto bella e speciale", mi assicurò, prendendomi la mano mentre guidava, ”e se sei innamorata di quel ragazzo da così tanto tempo, non ti valorizzerà mai, devi farlo tu per prima.
-Forse", sospirai, versando qualche lacrima, mi faceva male che avesse ragione, ”credo che possa cambiare.
-Non lo farà, Gabriela, quegli uomini non cambiano mai e lui non ti ama", mi assicurò duramente, ma con una certa dolcezza nella sua voce, e io iniziai a piangere silenziosamente, rendendomi conto che Lucas aveva più che ragione.
Mi stava solo dicendo la verità. E questo faceva più male dei miei pensieri.
Non ero riuscita a dormire tutta la notte, il mio cuore non smetteva di stringersi ogni secondo che pensavo a Rafael, mi faceva male aver visto quella scena, ma nonostante tutto ero gelosa.
Perché non riuscivo a farmi desiderare da Rafael in quel modo, non riuscivo nemmeno a fargli parlare con me.
Mi sentivo come una stupida adolescente, innamorata del ragazzo popolare della scuola, mentre per lui ero invisibile.
