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capitolo3

la mia vita in quegli anni si era assestata bene non potevo immagginare che da li a poco sarebbe stata sconvolta ancora una volta .

ero stata chiamata che la bambina si era fatta male e mi voleva ...

un capriccio piu che altro ma ero andata lo stesso e una volta li avevo preso due caffe ,ma quando salgo sento delle voci provenire dall ufficio di antonio e per un attimo ebbi i brividi .

io quella voce la conoscevo ...

ero sotto choc ...

no non poteva essere...

"ma chi ce? " chiedo cercando di controllarmi a maria la nostra segretaria lei controlla e dice "adam stevens e qui per un colloquio di lavoro ...ed e un figo pazzesco" aggiunge con le guance rosse

la guardo e anche se era una signora sopra della cinquantina era una bella donna e non era sposata viveva solo per il lavoro e che si emozionasse cosi per un uomo mi sembrava strano li cerano un mare di uomini tutti i giorni e non li aveva mai calcolati cosa aveva di speciale questo adam stevens non lo capivo ...

vado nel mio ufficio non volevo disturbare cosi inizio a tradurre dei documenti in quegli anni "l impero " economico di antonio si era aspanso ancora di piu e ora arrivavano continuamente documenti da tradurre e video conferenze a volte li facevo da sola altre volte con lui e altre erano richieste con tutto lo staf oggi per fortuna era un giorno calmo o almeno cosi pensavo invece poco dopo mi suona il telefono

"sei libera?" gli sento dire al telefono

" si ...diciamo di si ho solo da fare una trduzione"

"vieni un attimo che ti presento una persona "

"ok" dico riagganciando vado in bagno e dopo in ritocco al rossetto esco e vado nel suo ufficio non uso la porticina comunicante che abbiamo ma busso dalla porta esterna

"entra" gli sento dire

spingo la porta e per una frazione di secondo rimango paralizzata ...

no ...non poteva essere...

era un miraggio

la mia testa non funzionava piu bene ...

come poco prima quando avevo sentito una voce impossibile da sentire..

poi si gira e ...

con un sospiro mi faccio avanti sfoderando un sorriso sperando che non si siano accorti del mio stato d animo

"adam lei e anna mia moglie si occupa delle publiche relazioni e traduzioni in genere

anna lui e adam stevens sara' un nostro collaboratore"

mi spiega

"piacere " dico stringendogli la mano ma come lo tocco una scarica elettrica mi attraversa

"piacere mio anna "

aveva una voce che metteva i brividi ...

mi rimbombava nella testa era come il sovrapporsi di un altra voce ...

e poi quando lo guardo negli occhi ...

oddio ...

aveva gli stessi occhi di roberto ...

era diverso si ...

era tutto diverso eppure ..

quegli occhi grigio perla che cambiavano colore a seconda degli stati d animo ..

e propio come allora mi fissavano scurendosi sempre piu .

quando faceva cosi cera solo una spiegazione mi voleva ...

mi desiderava ...

era lo sguardo che aveva un attimo prima di baciarmi ...

dovetti fare uno sforzo per ricordare che non era lui

era ADAM STEVENS

non era ROBERTO D' ANGELO

"ben venuto in squadra in cosa e specializzato?" chiedo per riprendermi dallo choc

"be un po di tutto diciamo che da quando mi sono laureato ho fatto un po di pratica in giro ho curato da aste fallimentari a divorzi anche se quello che mi piace di piu sono indagini di mercato"

"ed e di questo che si occupera?" chiedo ad antonio

"si terra sotto controllo alcune aziende monitorandole costantemente in modo che non ci siano cali considerosi di vendite e nel frattempo fara' delle ricerche per scoprire prodotti nuovi"risponde mio marito guardandomi

"o perche no inventarne di nuovi " commenta adam facendomi venire i brividi dinuovo

"vieni ti faccio vedere la tua postazione " dice rivolto al nuovo assunto poi guardandomi "ci accompagni?"

"no ho quella traduzione da finite e se non la faccio ora ...poi domani come facciamo per la conferenza ? "

"va bene allora mi avvisi appena finisci !"

"si buon lavoro"gli dico uscendo dalla porta e andando nel mio ufficio

una volta dentro prendo una bottiglietta d acqua bevo un paio di sorsi per riprendermi un po mentre mi metto al computer.

avevo quasi finito mi mancavano gli ultimi due fogli quando lo sento massaggiarmi le spalle

" siamo tesi oggi"mi dice

"un po " ammetto

"e come mai?"

"non lo so ...dai fammi finire " gli dico vedendo che stava scendendo sempre piu giu con le mani

"finisci dopo"

"no prima il dovere e poi il piacere " ribatto io ma mi fa alzare e stringendomi a lui dice "ti sei dimenticata che comando io "

"si ma.."

"sono il tuo capo si o no!"

"eri il mio capo "

"lo sono sempre... e il tuo capo ti dice che lo finirai a casa "

"no ti prego !" sospiro

"oh si "i dice guandandomi

ancora un attimo prima di baciarmi e sollevarmi il vestito,

il sesso in ufficio era diventata un abitudine , una piacevole abitudine anche se ogni tanto era rischioso,ma per fortuna non era mai successo nulla.

stavamo ancora sistemamdoci i Vestiti quando

mi suona il telefono dell ufficio

" anna ce il signor stevens che vuole vederti "

"si fallo entrare "

gli dico con il cuore in gola

"ti aspetto di la!" mi dice lui

"no aspetta tanto e ora di andare via non credo ci metta molto "

sento bussare e la porta che si apre e dopo aver guardato prima me poi Antonio lo vedo irriggidirsi quasi come se sapesse...

no cosa andavo pensando ..

come faceva a saperlo!

"mi dica " gli dico con un sorriso incoraggiante

"mi servirebbero questi documenti tradotti sono in arabo e io non lo so fossero stati qualche antra lingua avrei fatto da solo ma.." all improvviso sembrava insicuro

"ok. faccio io per quando le servono ?" chiedo disbrigativa

il suo imbarazzo mi metteva a disagio .

era quasi come se sapesse cosa avevo appena fatto ...

ma no non poteva essere ...

anche se fose

cosa cera di male non lo sapevo ,maa.

evitando di guardarmi disse

" era possibile per domani? "

guardo i fogli non erano molti per cui risposi

"in mattinata li avra'"

"ok grazie! buonaserata"

"buona serata " rispondo poi guardo Antonio e noto che mi guardava anche lui

"cosa ce?" gli chiedo

"nulla e che sei ancora piu bella dopo che.."

lo bacio interrompendolo

"andiamo a casa e meglio"

"va bene" e vedendo che mettevo anche i documenti che mi avevano appena portato nella borsa commenta"porti anche quelli?"

"per forza se li devo fare per domani , ma non ci metto molto in un paio d ore dovrei averli fatti"

lo vidi un po seccato ,ma non ci potevo fare niente era lavoro ...

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