capitolo 2

La donna un po' preoccupata si accomodò alla scrivania appoggiando le braccia su di esse e portando la testa tra le mani, la sua mente cercava di elaborare ciò che era appena successo così da cercare uno spiraglio di speranza perché tutto andasse per il meglio. Stava massaggiando le tempie quando sentì qualcuno bussare alla sua porta.

TOC TOC

La donna si ridestò si ricompose e disse di entrare.

La porta si aprì appena e sbucarono degli occhi color nocciola così profondi e penetranti e un paio di labbra sottili, era il direttore generale il signor Marco oltre la sua bellezza emanava un’aria altezzosa e spavalda. Con un sorriso sornione si apprestò a dire

Anna si può?! -

La donna con la mano fece un cenno di assenso e l’uomo entrò chiudendo la porta alle sue spalle. La donna con un cenno della mano indicò la sedia e l’uomo si accomodò.

Marco buongiorno a cosa devo l’onore di questa tua visita a quest’ora? -

Anna guardò l’orologio che indicava appena le 8:30 del mattino e sapeva che era una cosa insolita vedere quell’uomo a quell’ora, non impossibile certo ma era una circostanza molto rara, doveva avere dei motivi molto seri di cui lei non era a conoscenza oppure dovevano riguardare qualcuno dello staff e lei forse aveva intuito anche chi. Guardava l’uomo difronte a lei in cerca di qualche indizio ma nulla, l’uomo aveva un'aria composta e impassibile, notò però il tamburellare delle sue dita sulla scrivania e un sorriso alquanto beffardo che non le faceva presagire nulla di buono, lo conosce da anni e sapeva capirlo al volo. Cercò di mantenere un’aria alquanto neutrale.

L'uomo dal canto suo fissava la donna con aria un po' curiosa, aveva un sorriso alquanto ambiguo stampato sul viso. Sentendo la pressione dello sguardo della donna su di lui così si affrettò ad alzarsi e andò alla finestra, ma la donna non lo perse di vista un secondo girando con la sedia verso la direzione dell’uomo incrociò le gambe ed accigliò il labbro in modo giudizioso.

Anna volevo informarti solo che l’ospite della suite presidenziale è un mio carissimo amico mi aspetto il massimo del trattamento da parte di tutto lo staff dell'Albergo -

Si non preoccuparti ho già informato le mie ragazze e in più ho affidato la cura della stanza ad una persona di mia fiducia-

A sentire queste parole lo sguardo dell’uomo si accese all’improvviso divenne molto euforico così chiese chi fosse la ragazza incaricata sperava in cuor suo che fosse colei che tanto ambiva.

Ho affidato il compito ad Imma, sai che ho molta stima di lei e del suo lavoro -

Appena sentì quel nome, l’uomo avvertì un senso di eccitamento pervadergli il corpo, pur non voltandosi mai il riflesso dei vetri della finestra evidenziò l'espressione maliziosa e accattivante del suo viso. Compiaciuto da ciò che aveva udito si voltò stava per congedarsi quando sentì una mano stringergli il polso e bloccarlo. La donna appena capì ciò che balenava nella testa dell’uomo istintivamente lo afferrò per il polso costringendo l’uomo a guardarla negli occhi.

Ti conosco da troppo per non capire ciò che passa nella tua testa! Ti chiedo solo di lasciarla in pace sta cercando di rimettere in piedi la sua vita. Non le serve qualcuno che l’assilli-

La donna guardava l’uomo con aria preoccupata mista a sfida, continuava a mantenere l’uomo per il polso quando senti la sua presa diminuire, l’uomo di riflesso aveva afferrato il polso della donna stringendo tanto quanto basta per farle allentare la presa. La guardò fissa negli occhi con un sorriso stampato e con aria tranquilla in contrasto con l’aria di sfida della donna;

Stai tranquilla Anna sono solo venuto per avvertirti di trattare con in guanti di velluto il mio amico -

Aveva lasciato la presa sulla donna e stava per uscire dalla stanza quando sentì le parole della donna.

Faccio finta di crederti! Ma ti prego in onore della nostra lunga amicizia lasciala stare! -

La donna non fosse certa che queste ultime parlo fossero state recepite, poiché l’uomo era già uscito ignorando la donna e le sue parole.