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Capitolo 4 (Meredith POV)

«Ehi Meredith, sabato sera andrò a casa della mia amica -hey, non guardarmi così!!- Charlotte per festeggiare il suo ritorno a casa ed il suo compleanno, vorresti aggregarti pure tu? Ci sarà pure il mio amico Stephen ed i suoi colleghi, presumo suoi amici... che però non conosco»

Panico. Mi salii un'ansia terribile. Non aveva detto nulla di male ma il solo pensiero di conoscere gente nuova mi metteva una paura indescrivibile, come se qualcuno mi avesse dato un calcio nello stomaco. Non conoscevo Charlotte e non mi dispiaceva neanche conoscerla dal momento che sembrava carina e gentile (almeno secondo Micheal), ciò che mi turbava erano le altre persone di cui Micheal non conosceva e di conseguenza nessuno di noi due poteva farsi un'idea su di loro. Che tipo di persone potevano essere? Fossero stati come Micheal sarebbe stato il top, non avrei avuto problemi e mi sarebbe piaciuto andare al party. Ma sapevo fin troppo bene che persone come Micheal erano una totale minoranza. E poi, chi era Stephen?

Glielo domandai e lui rimase perplesso.

«Non te ne avevo già parlato? E' il mio migliore amico! E' un tipo estroverso (forse anche troppo) ma è un gran simpaticone, vedrai che ti piacerà... ehm, non intendevo in quel senso!»

Risi dopo l'ultimo commento ed incominciai a ricordare che fu proprio questo Stephen a chiamare Micheal per il ritorno di Charlotte in Irlanda. Tuttavia era la prima volta che sentivo il suo nome, lo aveva sempre citato come il suo migliore amico. Tra l'altro anche lui stava tornando dagli USA e mi chiesi se questo Stephen lavorasse come stilista proprio come Charlotte.

«E' unooo stilistaaa?»

«Chi? Stephen? Oh no, è un modello. L'ho sempre detto che era portato a fare questo, da piccolo tutti dicevano che era un bambino troppo bello e che aveva la stoffa per fare il top model e difatti ci è diventato... al contrario di me che ero e sono ancora uno spaventapasseri. Perlopiù sono troppo goffo e timido per fare un lavoro basato sulla propria immagine... il fattorino mi riesce meglio» concluse con una risata. «Poi beh, lui ha gli atteggiamenti un po' da playboy, a scuola faceva colpo su tutte le ragazze... sì, insomma, i soliti ragazzi sicuri di sé. Io invece sono il totale opposto!»

«Tiiii capiscooooo..»

Mi guardò sorridente perché si rese conto che eravamo molto simili, quasi uguali addirittura.

Lo consideravo come un fratello maggiore, di cui poter fare affidamento. Avrei voluto tanto avere un fratello o una sorella ma la gravidanza fu tumultuosa per mia madre ed a malincuore decise di avere solo me come figlia.

«Allora che hai deciso? Ci stai?»

Oh no, di nuovo l'ansia. Feci no con la testa decisa ma lui provò ad insistere.

«Ti prego, vieni! Vorrei tanto farti conoscere Charlotte e Stephen, posso assicurarti che sono delle brave persone... non ti derideranno per la tua disabilità, puoi starne certa» disse con assoluta fermezza e serietà.

«Eeee... gliii altriii?»

«Gli altri? Ah, dici gli amici di Stephen? Non li conosco...»

«A-Appuntoooo..»

«Però Stephen è un mio amico e so per certo che non avrebbe fatto amicizia con persone detestabili, lui è il primo ad odiare i bulli ed era lui a difendermi dalle angherie dei miei compagni di classe... perché sì, a scuola sono stato bullizzato»

Anche lui?

«Tuuu... buuulizzatooo...?»

«Già...»

Ma almeno non era solo, aveva un amico di cui poteva contare e farsi difendere, io invece non avevo nessuno, ero sola come un cane.

«Aaanch'iooo soonooo stataaa bullizzaaataaa...»

«Lo avevo intuito da come sei così schiva con le persone sconosciute...»

Argh, touchè.

«In ogni non preoccuparti, tu rimani accanto a me se non te la senti di stare con gli altri»

Mi sarei però sentita in colpa così dal momento che Micheal avrebbe voluto restare un po' da solo con Charlotte, quindi già decisi che dopo un paio d'ore me ne sarei tornata a casa.

Poi ad una certa mi venne in mente qualcosa ed era il regalo... Micheal si stava dimenticando dei fiori!

«Iiii fioooriiii...»

«Fiori? Di quali fiori par- OH CAZZO, I FIORI CHE HO PRESO PER CHARLOTTE! Me ne stavo dimenticando! Prima di andare a casa di Charlotte, devo andare da quella birichina di Lola a ritirarli... grazie per avermelo ricordato!»

Non glielo facevo così smemorato.

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