Capitolo 5 (Anthony POV)
Arrivò il compleanno di Charlotte e quest'ultima ci invitò a casa sua per festeggiarlo. A detta sua non voleva regali ma sarebbe stato da cafoni non farle un piccolo pensiero quindi dei regalini li facemmo comunque. Io le regalai un'agendina perché la sua stava per terminare, Stephen una penna a calamaio e Robert un pettine decorato con fiori finti.
La casa di Charlotte era molto vicina a quella di Stephen, di cui lui molto gentilmente aveva ospitato me e Robert durante la permanenza in Irlanda.
Giusto un vicolo ed arrivammo a destinazione.
La casa di Charlotte da fuori era davvero graziosa: tipica villetta irlandese. Fatta di mattoni, di un marrone con venature di rosso e la porta dalla forma tondeggiante, il tutto rigorosamente verde. Ormai era chiaro che il colore preferito di Charlotte fosse il verde ma se posso dire la mia... quel verde della porta non c'azzeccava un cazzo con tutto il resto.
Sono un tipo schietto ma di certo non lo avrei detto ad una persona sensibile e timida come Charlotte, non mi sarei mai permesso... però forse ad uno come Stephen sì.
Faceva piuttosto caldo, indice che l'estate stava per arrivare.
Robert bussò il campanello e nel frattempo vidi il sole calarsi per dare spazio alla luna.
«Con un tempo così mite e caldo non capisco perché festeggiare al chiuso ed in casa sua quando si poteva andare in un ristorante all'aperto...» incominciai a parlare.
«Sai che Charlotte è una persona timida, non ama quel tipo di feste: lei preferisce qualcosa di più intimo e confortevole e tra l'altro qui i ristoranti costano, perciò meglio evitare»
«Quanto sei schifosamente tirchio, Robert» disse il rosso.
«Non è questione di essere tirchi, è questione di essermi un attimo impanicato quando ho visto i prezzi qui rispetto a New York se permetti...» rispose acido Robert.
«A meno che la cena fosse stata offerta da Charlotte ma in quel caso mi avrebbe dato fastidio»
Ad aprirci la porta fu Scarlet.
«Siete in ritardo!»
«E tu ci hai messo tre ore per aprirci» rispose Stephen.
«Ci stavamo preparando...»
«Ed anche noi!»
«Belloccio, non intendevo nel vestiario ma nel decorare il salone e preparare le cose da mangiare. Più che vestirvi e spruzzarvi litri di profumo manco fosse benzina, perché ci avete messo tempo?»
«Tempo magari di prendere qualche regalino per lei? Così, giusto per dire eh» risposi io sarcasticamente alzando le braccia.
«Cosa?! Ma se lei aveva detto che non voleva regali... ah già, ma se per questo pure io ed Isabelle le abbiamo comprato qualcosina, quindi non posso proprio biasimarvi. Ok, siete perdonati»
In tutto questo stavamo ancora fuori e nel frattempo sbucò Isabelle dal salone che vedendo la patetica scena rimproverò Scarlet.
«Si può sapere che stai facendo?! Vuoi farli entrare invece di perderti in chiacchiere...? Sei sempre la solita... accomodatevi ragazzi»
«Mica è casa tua!» brontolò Scarlet.
«No ma ti pare educato far attendere gli ospiti fuori? Chiacchiera pure ma almeno falli prima accomodare dentro...»
«Mica li ho mandati a fanculo»
«Ah perché, ci stavi pure pensando?»
«Oddio, le ragazze si stanno scannando! Presto, datemi i popcorn!» un frenetico Stephen non vedeva l'ora di vedere un banale litigio fra due donne, perciò gli diedi un colpo alla testa.
Mi guardò truce ma io gli mostrai uno sguardo spaventoso per fargli capire di non provarci nemmeno tant'è che si accucciò subito, come un cagnolino.
«Ti pare il caso di dire cazzate del genere? In ogni caso tranquilla Isabelle, non è successo nulla di grave, quindi non c'è bisogno di fare una scenata, soprattutto adesso che siamo per qui per festeggiare il compleanno di Charlotte... se vedesse adesso una cosa del genere, non sarebbe affatto contenta»
Le ragazze si calmarono subito e decisero di mettere una pietra sopra. Robert mi guardò accigliato, come se non era d'accordo con ciò che avevo detto. Oggettivamente parlando Isabelle aveva ragione ma suvvia, litigare per una cosa simile era patetico e soprattutto per nulla idoneo durante la festa della loro amica.
«Giusto, hai ragione Anthony. Ora bando alle ciance, entrate pure nel salone! Charlotte è un attimo in camera a prepararsi e... a proposito, dov'è il suo amico?»
«Quale amico? Ah, quel Micheal?»
«Non vi preoccupate, ha detto che ci sarà. Semplicemente farà un po' più tardi ma comunque non mancherà!» replicò il rosso.
Finalmente uscì Charlotte dalla camera sua. Aveva un cerchietto sui capelli decorati di fiori, un vestito verde di tulle con maniche a palloncino e nessun gioiello.
Urlammo tutti in coro "BUON COMPLEANNO" e quasi si commosse.
«Oh ragazzi, sono così felice che siate venuti alla mia festa!»
«Ti pare che mi perdevo la torta?» disse Stephan.
Scoppiammo tutti a ridere, alla fine il rosso restava il fulcro comico del nostro gruppo.
«Prego, accomodatevi pure nel salone, ci sono tante cose da mangiare... per la felicità di Stephen!»
