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CAPITOLO 06**
Prendo tutto questo in considerazione prima di bagnarmi le labbra.
Posso farlo, il moi primo appuntamento.
Posso farlo.
Ingoiando la paura, faccio un sorriso e annuisco :
« Mi piacerebbe ».
Il suo sorriso radioso mi toglie letteralmente il respiro, il modo in cui gli occhi gli si arricciano e i suoi fossetti sono davvero magnifici.
Cosa vede in me ?
« Incredibile, grazie al cielo pensavo che avresti detto di no ». Ammette con un sorriso.
« Non essere ridicolo ». Mi avvicino e lo colpisco leggermente al braccio.
…perché ?
Schiarisco la gola, lo guardo e quello che mi accoglie è un sopracciglio alzato.
Alzo le spalle.
« Mi sono confusa ». Rispondo. Perché faccio queste cose ?
Lui sorride semplicemente, i suoi occhi sono gentili e dolci.
« Sali in macchina, ti porto al moi caffè preferito e poi, guidare in macchina della polizia ti fa evitare il traffico ». Parla con così tanto entusiasmo che mi ritrovo a seguirlo, sorridendo enormemente.
Apre la porta del passeggero per me.
« Abitudine ». Dice mentre entro.
« Beh, se fosse abitudine, non avresti messo la mano sulla mia testa per obbligarmi a entrare ».
Lui sorride divertito e mi fa l’occhiolino.
« Non ti costringerò a entrare… ancora ». Dice in modo piuttosto seducente, e io arrossisco come un maialino eccitato.
Lui ridacchia profondamente mentre chiude la porta.
Dannato lui, dannato all’inferno.
Parlare di sesso mi mette a disagio.
Il rumore dell’apertura della porta del conducente attira la mia attenzione ; lo guardo e gli sorride mentre si siede.
« Andiamo a ingrassarci ». Annuncia.
« Ci sto ».
…
« Beh, lui è morto lentamente e non sono riuscita ad aiutarlo perché ero ancora legata all’albero ». Ammetto timidamente e tristemente, quel’anatra non meritava di soffocare con quel pezzo di pollo KFC, ma è colpa sua, non avrebbe dovuto mangiare il suo cugino.
Cannibalismo, ciao !
Lui ride di cuore alla mia storia—ugh, maleducato. È morta un’anatra.
Si rilassa e si asciuga la faccia ; è bellissimo quando sorride.
« Perché lasciasti che tuo figlio ti legasse a un albero ? ». Chiede tra risate.
Alzo le spalle con un sorriso morbido pensando a moi figlio.
« Prova a dirgli di no ».
Scuote la testa con una piccola risata.
Mi allungo e porto la mia tazza di cioccolata calda alle labbra.
La bevo e godo del sapore del cioccolato liquido.
« Quindi ». Schiarisce la gola. « Non vieni da qui, vero ? ».
Entro in allerta, mi congelo mentre sento il moi lupo ringhiare avvertendo.
« Uh, no, non sono di qui ». Mi assicuro che la mia voce non tradisca nulla. « Vivevo in Oregon prima di trasferirmi qui, avevano un ottimo corso di arte e volevo davvero seguirlo e da allora sono qui ».
Lui annuisce come per prendere tutto questo, sorridendo dolcemente.
« E quindi, come te la cavi con il clima del sud ? ».
« Sono più una persona da inverno, credo che potrei essere nata inglese ». Sorrido leggermente.
« Dovresti andare al lago questo weekend—hey, magari ci andiamo con Robin, se vuoi ». Aggiunge rapidamente e un po’ nervosamente.
Gli sorrido.
« Non posso, devo andare a trovare i miei genitori questo weekend, ma mi piacerebbe davvero andare al lago, ci sono stata solo due volte e in quelle due volte sono quasi annegata… bei ricordi ». Dico mentre metto la tazza di nuovo sul tavolo.
Lui ride.
« Sei qualcosa ». Dice più a se stesso, in quella che oserei dire, ammirazione.
Arrossisco per il commento.
« Siamo tutti qualcosa, no ? ». Chiedo, modestamente, perché non sono brava o incredibile, sono io.
Lui mi guarda, i suoi occhi si fissano nei miei e questa volta li vedo, sono un mix di verde e blu, il colore del mare dei Caraibi.
Sono così belli.
Sento che mi catturano, è bellissimo.
L’aura attorno a noi è diventata seria, le persone nel caffè sono sparite mentre lui sussurra :
« Mi piaci davvero ».
Sento il moi rossore aumentare.
« Mi piaci anche io ». Mormoro timidamente, abbassando gli occhi.
« Fammi entrare ». Sussurra così piano che sono fortunata a essere parte lupo, i miei occhi lo fissano rapidamente e vedo solo affetto genuino.
Il mio cuore si stringe alla vista.
« Non mi conosci nemmeno ». Rispondo sussurrando.
« Vivo accanto a te da due anni e ti ho desiderato subito, bellissima bastarda ». Ammette con una serietà che non avevo mai sentito prima.
Sorrido all’ultima parte e anche lui sorride.
« Lasciami conoscerti, ok ? Dopo che torni dai tuoi genitori, vieni da me e staremo insieme, ci conosceremo, puoi portare Robin ». L’eccitazione nella sua voce è contagiosa, mi ritrovo a annuire con le guance che mi fanno male per il sorriso.
« È un accordo ».
« Bene ». La sua voce profonda rimbomba.
Una sensazione strana, mi sento davvero orgogliosa che lui sia felice, il moi lupo si compiace al suono della sua voce soddisfatta.
E questa è una sensazione strana, perché il moi lupo dovrebbe essere felice per un umano ?
…
**PUNTO DI VISTA DI HUNTER** :
« Bene ragazzi, per oggi è tutto ». Li informo mentre mi asciugo la fronte sudata con il moi braccio altrettanto sudato.
Faccio una smorfia per il pizzicore agli occhi.
« Grazie al cielo ! ». Un coro di gratitudine riempie le mie orecchie, sorrido leggermente al loro comportamento.
Ma anche io sono felice di finire oggi, il caldo è davvero assurdo.
Il sole del sud brucia il moi corpo dolorante. Getto la pala per terra, la mia pelle scottata inizia già a guarire.
A volte essere un lupo mannaro ha i suoi vantaggi.
Stringo le mani in pugno per allungare le dita indolenzite, mi giro e mi dirigo verso il moi pick-up.
Ha bisogno di una lavata.
