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03

**03**

Guardo con attenzione, guardo mentre lo shock e il dolore si diffondono sul suo volto, il modo in cui la sua mano enorme e abbronzata vola al suo petto mentre inizia a sentire ciò che sento io.

Bene.

Mi guarda con uno sguardo sbigottito, i suoi occhi di cioccolato magnifici si opacizzano leggermente, vedo letteralmente la luce scomparire.

E per qualche stupido maledetto motivo, mi dà fastidio.

Non innamorarti di lui.

Era l’alfa che ha dormito con te la scorsa notte e poi ti rifiuta apertamente davanti a tutti.

È un cretino.

Courtney ride, spudorata, mentre si passa i capelli dietro la spalla e mi guarda con crudeltà.

« Pensi che gli importi ? No, non gli importa. Ha me come compagna, non un fottuto queer di bassa lega ».

Le sue parole sono affilate e fanno male, sentire il moi stato sociale essere messo in mezzo è una cosa molto cruda.

Sento un brivido per la freddezza della sua voce, il modo in cui il suo viso si contorce in rabbia ; è una cosa brutta da vedere.

Distolgo lo sguardo da lei e lo poso sul moi ex compagno, ora è sempre più pallido e sembra che stia facendo fatica a respirare.

Non riesco a sopportare la scena.

« Addio » mormoro mentre mi giro e costringo il moi corpo insensibile a camminare via nel silenzio mortale.

Ma in quel silenzio giuro che sento un gemito, un gemito di un compagno perso.

Il moi stesso lupo restituisce l’addio.

SEI ANNI DOPO.

« Non voglio più sentire questa stronzata, Court. Vai a farti fottere e lasciami in pace ».

Sibilo con veleno, so che dovrei scusarmi per un comportamento simile verso una donna, ma lei mi fa proprio impazzire.

Il moi corpo intero vibra di energia, fastidio e rabbia, il moi lupo inattivo si unisce al treno dell’odio per la mia ‘compagna’.

Sbatto la porta del moi studio, mi giro e vado verso la terrazza, la brezza calda del pomeriggio calma un po’ il moi lupo e il moi umore, mi appoggio alla ringhiera e sospiro piano.

Osservo la foresta, è davvero bella qui sopra, le foglie d’autunno brillano sotto la luce dorata del sole, sorride brevemente alla vista.

La casa del branco è sempre stata circondata da paesaggi così belli, l’ultima si trovava in Oregon, quella prima ancora era a Roma—cazzo, Roma, ragazzi—e ora siamo a SummerHill, una piccola contea nel sud, avevamo bisogno di una nuova pausa dopo…

Il ricordo di ciò che è successo sei anni fa fa ancora male come una puttana, la sensazione è terribile, fa ululare il moi lupo per il suo compagno rifiutato e il moi stomaco è aggrovigliato in nodi dolorosi.

I miei occhi scottano, li asciugo bruscamente con la manica. Ignoro il morso del tessuto contro la mia pelle. Le lacrime non servono a nulla, ho rovinato tutto io stesso, non ho nessuno da incolpare se non me stesso.

Rimpianto, è l’unico sentimento che mi scorre nelle vene ogni volta che penso a Charlie, rimpianto per come mi sono comportato, per come l’ho trattato, per averlo rifiutato e non avergli chiuso le labbra con le mie per impedire che pronunciassero il suo rifiuto.

HAI FOTTUTO TUTTO, SMETTILA DI MANGIARTI IL CUORE ! NON HO UN COMPAGNO E L’HO LASCIATO TOCCARE DA QUELLA DECEPTRICE.

Sento il disgusto nella voce del moi lupo ; mi aborre e anche Court. Non posso dargli torto, odio anch’io me stesso.

Un Alpha non è nulla senza il proprio compagno e quel detto è più vero di quanto mi piaccia ammettere.

Ho quasi 25 anni e moi padre è ancora l’Alfa del nostro branco, non mi darà la leadership finché non muore, e anche in quel caso dubito che lo farà.

L’idea che un solo momento possa rovinare tutto, non so nemmeno perché l’ho rifiutato ! Non dovresti trovare il tuo compagno fino a quando non entri nell’età adulta, fino a quando non sei abbastanza maturo per sapere chi sei.

Ho dormito con lui la notte prima e sembrava fantastico, eravamo perfetti, i nostri corpi si adattavano l’uno all’altro in modo perfetto e mi vanto del fatto che sono stato il suo primo e allora speravo di essere l’ultimo.

Solo l’idea che qualcun altro lo stia condividendo, provando ciò che ho provato io con lui, mi fa digrignare i denti e ringhiare, le mie mani si stringono al pensiero che lui sia felice con un altro uomo… con dei bambini.

L’idea di avere un compagno maschio mi faceva paura, beh, il giovane me, ma ora tutto ciò che voglio è lui, lo voglio indietro, mi piacerebbe farlo vedere a tutti e dichiararlo orgogliosamente come moi.

Ma no, non posso.

Perché quel giorno fatale, lui ha lasciato il branco.

Ha fatto le valigie e se n’è andato e non lo incolpo, tutti lo trattavano orribilmente, i suoi genitori sono distrutti… il loro cucciolo più giovane è scappato e loro si danno la colpa.

Ma è colpa mia.

Abbasso la testa per la vergogna, rimango qui per chissà quanto tempo. Questa è la vita che mi merito, una vita senza eventi e senza amore.

Vivo semplicemente alla giornata.

Sospiro pesantemente, mi alzo e ruoto il collo per sciogliere il nodo.

Le mani si stringono attorno al metallo freddo.

Mi chiedo cosa stia facendo ora.

Vorrei tanto essere con lui, semplicemente essere lì nel momento.

« Hunter, vieni a cena ». La voce di mia madre mi raggiunge, sospiro piano, ho 25 anni e mia madre mi fa ancora da mangiare.

Mi stacco dalla balconata e vado giù.

La cena è stata fantastica, naturalmente.

Le mamme sono quelle che preparano sempre il cibo migliore ; beh, la mia lo fa.

Eh.

Mi alzo dalla tavola ben imbandita, mi allontano dal moi branco e mi ritrovo fuori sulla veranda, il cielo ormai si sta facendo scuro ; tiro fuori una sigaretta dalla tasca e la accendo con un accendino che ho da un anno, è verde, il colore preferito di Charlie.

Porto il bastoncino acceso alle labbra e inalo rapidamente, gioisco nel sentire il moi livello di stress abbassarsi.

Espiro e guardo mentre il fumo scompare nel cielo.

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