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Mi fermo fuori e sorrido orgogliosa di me stessa.
« Credo di aver fatto bene », mi complimento per il moi coraggio mentre cammino lungo il corridoio dipinto di crema.
Mentre mi dirigo verso il moi appartamento, la porta dell’appartamento D5 si apre e ne esce un DIO.
Il signor Theodore Stone, 1,88 m e un giocatore di rugby di UNA BELLEZZA INCREDIBILE.
Non sono una di quelle che si mette a essere tutta eccitata e imbarazzata, ma sì, vorrei che quest’uomo mi portasse al ballo e fosse il moi primo.
Se fossi una ragazza, questo sarebbe già successo.
(Lasciamo perdere, non rovinare il momento.)
Il suo corpo muscoloso si nota chiaramente attraverso i suoi vestiti stretti, perché, oh perché, i muscolosi devono indossare vestiti così stretti ? È inaccettabile per i gay e per le donne che devono fissare il loro essere perfetto e desiderare disperatamente che ci spingano contro una macchina della polizia e ci violentano senza fine.
Sospiro.
Penso che dovrei controllare Tumblr quando torno a casa, cercherò :
« Poliziotti sexy ».
« Scusa ? ».
Una voce profonda rimbomba.
« Oh, cazzo ».
« Scusa ? ».
Cazzo doppio.
Congelo sul posto e mi do un colpo in fronte, lo faccio proprio davanti a questo dio greco.
Sentendo il moi corpo riscaldarsi dal imbarazzo, mi costringo a girarmi e guardarlo.
Per fortuna, sta sorridendo dolcemente, con un sorriso divertito e un senso di sollievo mi pervade quando vedo questo.
« Io, ehm, stavo pensando a un film che avrei dovuto guardare stasera… ».
Come può essere meglio ?
« Uh, volevo dire, il moi amico parlava di- ehm-« . Smetto di parlare e lo guardo, stupida.
Lui sorride apertamente e ride.
« Accidenti, e io che pensavo fosse per il fatto che sono un poliziotto così sexy, ci vediamo in giro D4 ».
« Come fai a sapere la mia taglia del reggiseno ? Ha-ha ». Dico, lasciando sfuggire una risata.
Cazzo.
Mi giro lentamente verso di lui, morendo dentro mentre sento la risata che si sta impossessando del poliziotto.
« Stronzo ». Mormoro tra me e me mentre tiro fuori la chiave dell’appartamento dalla tasca e la infilo nella serratura ; sento la sua risata allontanarsi con i suoi passi.
Stringo i denti per il moi comportamento.
« Fatti da parte Bridget Jones, c’è un’altra zitella in città ».
Giro la chiave e apro la porta.
Entra nel moi appartamento caldo ; chiudo la porta con il piede e lancio la chiave sul piccolo tavolo.
« Robin, amico, sei qui ? ». Chiamo mentre mi faccio strada nell’appartamento aperto, sto cercando di rendere questo posto accogliente da anni e credo di esserci riuscita.
Entrando in cucina, metto le borse sul bancone e sorrido enormemente quando sento dei passi avvicinarsi, mi giro giusto in tempo per sentire :
« Papà ! ».
Penso che in realtà non dovrei essere scioccata da questo, l’ho sempre saputo che sarebbe successo. Dannata bassa autostima.
Quindi, in un certo senso, ho sempre avuto il modo di aspettarmi l’inevitabile, il dolore e l’umiliazione e tutto quel jazz.
Ma mi sbagliavo.
Non ho mai provato quello che sto provando ora, il dolore è come delle spille bollenti che vengono premute lentamente in ogni tendine e muscolo del moi corpo.
Il mio petto sembra che un elefante molto sicuro del suo peso si stia appoggiando su di esso, ogni respiro provoca picchi di acido che scorrono nel moi sangue.
Il mio corpo vuole praticamente morire e il moi lupo sembra essere molto a suo agio con questo.
Ma io no.
Stringo i denti e cerco di ignorare le risate crudeli che provengono dal moi ‘branco’.
Ogni suono disgustoso sembra una frustata sulla mia pelle ipersensibile, i miei occhi bruciano per le lacrime che combattono per uscire.
Ma non mostrerò loro le mie lacrime ; non meritano di vedere quanto mi influenzano.
Le lacrime sono emozioni e solo le persone che considero importanti possono vederle, e nessuna di queste PERSONE è importante per me.
Non moi fratello maggiore, non moi cugino, non i miei ‘migliori amici’ o lui, il moi ‘compagno’.
Ma lo vedo. Lo vedo come il sorriso è forzato sul suo viso, la sua pelle troppo tesa e leggermente pallida, la sua espressione nei suoi occhi che cerca di sopportare il dolore, la sua risata suona troppo forzata, posso percepire il dolore del suo lupo che lentamente muore, il moi stesso lupo si muove al suono del suo compagno che sta morendo.
Il suo guaito riempie la mia mente.
Ringhio a lui a bassa voce, i suoi occhi si spalancano, di un bellissimo marrone cioccolato, è sorpreso che io mostri apertamente il moi disprezzo per lui ?
Sono felice che mi abbia rifiutata ; non vorrei passare il resto della mia vita con un uomo crudele e malvagio.
La COSA attaccata a lui come un barnacolo ride con forza.
I miei occhi cadono su di lei, i suoi capelli tinti di nero e gli occhi verdi, mi fanno venire voglia di vomitarle addosso. Il moi lupo, anche se in dolore, ancora si ritrae vedendo qualcun altro al suo braccio e questo mi fa arrabbiare con il moi lupo per avergli permesso di sentire questo. Ma, lei, sì, mi fa arrabbiare.
« Patetica ». Sibilo attraverso il moi corpo che brucia, il suono della mia voce è imbarazzante mentre suona irriconoscibile per me, è troppo cruda, ma non mi interessa in questo momento. Tutto ciò che voglio fare è farli soffrire.
Le loro risate cessano in piccoli mormorii.
Stringo i denti mentre mi alzo da terra, ignorando la sensazione di gelatina nelle mie gambe, ma anche quando mi alzo, sono ancora accovacciata nel dolore, il sudore si accumula su ogni centimetro del moi corpo, guardo ‘lui’ e la sua ragazza con uno sguardo furioso.
Loro mi osservano attentamente e vedo qualcosa sfiorare il volto del moi ‘compagno’, dolore e rimorso ? Beh, fottilo, fottilo molto.
« Cosa ? ». Sibilo.
Deglutisco il fuoco che brucia nella mia gola, tutto il moi corpo diventa un’enorme pulsazione, ogni pulsazione è dolore iniettato nel moi corpo.
La mia vista sfocata si posa su un Hunter sorridente.
L’odio che bolle dentro di me mi travolge.
« Sono felice che mi hai rifiutata, perché io, Charlie Paige Jenkins, ti rifiuto come moi compagno ». Dico queste parole con una calma tale che è spaventosa.
Il colpo di dolore che mi colpisce quasi mi fa inginocchiare, ma il coraggio e l’orgoglio del moi lupo mi tengono in piedi, assaporando la sensazione di far male al nostro patetico compagno.
