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01

Capitolo 1**

« Charlie, dovevi uscire quarantacinque minuti fa ! » La voce di Sandra interrompe la mia concentrazione.

Sbatto le palpebre, guardo su e osservo il volto dolce della mia capo, i suoi capelli biondi tinti che le cadono sulla fronte mentre mi guarda dall’alto.

Mi schiarisco la gola e mi appoggio alla sedia, la mia schiena intorpidita e rigida scrocchia mentre sbadiglio stancamente.

Lisco le labbra e le sorrido dolcemente.

« Scusa Sandy, mi sarò perso nel lavoro » rispondo sinceramente.

Lei alza gli occhi al cielo con un sorriso affettuoso mentre si piega in avanti per dare un’occhiata al moi lavoro.

Mi sento arrossire di imbarazzo ; mi ritraggo, odiando il fatto che qualcuno stia giudicando il moi lavoro in questo momento.

« Sei una pittrice fantastica » mi fa il complimento, il che finisce per farmi arrossire e ridere nervosamente, sì, esatto, ridere nervosamente.

Sospiro.

« Eh, grazie » mormoro con imbarazzo, ridacchiando mentre mi passo una mano tra i capelli folti.

« Sono contenta di averti preso, stai portando tanti soldi » ride mentre si avvicina alla sua scrivania. La guardo attentamente.

Mi inclino in avanti e appoggio le braccia sul tavolo.

Lei sta cercando qualcosa, sento il rumore dei fogli spostati.

Cosa sta facendo ?

Pochi momenti dopo, esclama trionfante e si gira verso di me con un sorriso splendente, si avvicina con le braccia dietro la schiena.

La guardo sospettosa.

Si ferma davanti alla mia scrivania con un’aura eccitata.

« Ho una sorpresa per te » cinguetta.

Alzo gli occhi al cielo giocando e rido.

« Spero che sia un cavallo ( !) »

Lei mi fa un occhiolino prima di tirare le mani da dietro la schiena e mostrarmi una busta caramello che tiene in mano.

« Cavolo, così vicino » mormoro fingendo una grande delusione.

« Zitto e aprila » mi incita mentre me la lancia, sì, me la lancia proprio.

La prendo velocemente e la guardo confusa, è piuttosto pesante, controllo il peso dandole un rapido tocco.

« Cos’è ? » chiedo con cautela, non mi piacciono le sorprese.

« Tsk, aprila e basta » mi rimprovera.

Annuisco e le sorrido tirato mentre inizio ad aprire il lembo della busta.

Metto le dita dentro e sento una massa di carta sfiorarmi la pelle.

Faccio una smorfia di confusione, afferro i fogli e li tiro fuori.

I miei occhi si posano su una manciata di banconote da 50 dollari.

Rimango a bocca aperta davanti alla somma di denaro che tengo in mano, devono esserci più di 400 dollari e c’è ancora altro nella busta !

« Ma che cavolo ! » urlo completamente sbalordita, i miei occhi si fissano su Sandy che mi guarda con un sorriso compiaciuto.

« Hai venduto un altro quadro, l’acquirente lo voleva subito, così è andato al bancomat e ha prelevato più di 750 dollari » dice lei con una voce compiaciuta e orgogliosa che riecheggia contro le pareti.

…Cosa ?

Scuoto la testa e mi forzo a uscire dal moi stupore. Il moi corpo è in shock, anche io lo sono.

« Che- che quadro ? » riesco a forzare fuori.

« Il Pegaso che cade da Olimpo » dice con orgoglio, mettendosi con una mano sui fianchi, tutta trionfante.

Mi sgrano gli occhi alla rivelazione.

« L’ho finito letteralmente due ore fa, la vernice è ancora… »

« Zitto tesoro, va bene così, anzi, era così impressionato dal quadro che vorrebbe che andassi a casa sua a dipingere una foto di famiglia. »

« Beh… non chiede molto, eh ? » sussurro nel moi stato di shock.

« È un noto mercante d’arte, ti consiglio seriamente di accettare la sua offerta, ha detto che pagherà tutte le spese e tutto il resto. »

La mia testa gira con troppa informazione.

« Eh, ci penserò » le rispondo, sentendomi male per sembrare così ingrata.

« Fallo » annuisce, incoraggiandomi, ma percepisco comunque una sua delusione, e questo mi fa sentire come un idiota.

Le sorrido forzatamente prima di alzarmi. Mette i soldi di nuovo nella busta e la metto con cura nella mia borsa a tracolla.

« Dovrei andare, Robin sarà a casa tra poco » la informo, la mia voce diventa più felice al solo pensiero di lui.

Anche lei si illumina.

« Dài, dai, manda un bacio al bel diavolo da parte mia ! » mi fa l’occhiolino mentre esce.

« Certo, ciao Sandy ! » rispondo mentre prendo il moi cappotto dalla sedia e mi avvio verso l’uscita dell’ufficio.

« Ciao tesoro, ci vediamo domani ! » la sua voce è leggermente attutita dalle pareti.

Annuisco a me stessa mentre esco dall’edificio ; do un’occhiata veloce allo studio, l’odore della vernice mi fa sentire a casa.

Non posso credere di aver venduto un altro quadro ! È una follia ed è eccitante, e ho preso 750 dollari per quello ! È il momento di comprare qualcosa di bello per il moi ragazzo.

Uscendo dall’edificio, il calore del pomeriggio mi colpisce e, per una volta, mi trovo a godermelo, sono una persona più da inverno.

Metto le mani nelle tasche dei jeans per cercare le chiavi della macchina, ma mi fermo quando un pensiero mi colpisce.

Devo comprare qualcosa di bello per lui.

Lo farò.

Sento l’eccitazione crescere dentro di me, giro sui tacchi e mi dirigo verso il centro della città, sono solo le quattro, i negozi sono ancora aperti.

**17 :04**

Entro nel moi condominio, la mano destra piena di borse.

Non dovrei mai fare shopping da sola ; non so mai quando fermarmi.

Sento le cinghie delle borse di plastica che mi mordono la pelle, e mi affretto verso l’ascensore.

Purtroppo.

Premo il pulsante per salire, strabuzzando gli occhi per la sensazione viscosa ; mi passo il dito sui jeans e aspetto impaziente che arrivi l’ascensore.

Le porte si aprono con un suono fastidioso.

Mi costringo a entrare in quella piccola trappola mortale, le cose che faccio per Robin.

Premo il piano quattro e attendo mentre le porte si chiudono.

Sento l’ascensore muoversi leggermente, tutto il moi corpo fa un brivido.

« Ugh » gemito.

Pochi istanti dopo, urlo come una bambina perché l’ascensore ha tremato un pochino… no, aspetta, ha praticamente rimbalzato… avrei potuto morire.

Questa è la storia che racconterò a Sandy al lavoro domani.

Finalmente le porte si aprono e, sì, faccio una corsa sfrenata per paura che si richiudano su di me.

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