Capitolo 4
B L A K E
Ho sentito suonare il campanello della porta ma ero troppo pigro per andare ad aprirla così mi sono messo a letto finché non ho sentito Cola abbaiare e mia madre aprire la porta.
Ho sentito mamma salutare la gente, quindi probabilmente sono i vicini della porta accanto, non volevo comunque incontrarli, così io e Conner abbiamo deciso di andare alla festa di uno dei giocatori di football. Almeno è meglio che stare in questa casa e parlare con una vecchia coppia noiosa.
È così che immagino i miei vicini, una vecchia coppia con i capelli bianchi.
Sono andato velocemente nel mio bagno e ho fatto una doccia veloce, mi sono messo dei jeans neri attillati e una semplice camicia bianca che aderisce al mio busto.
Scesi le scale e vidi una giovane coppia, probabilmente della stessa età di mamma e papà, e tre bambini, uno dei quali era un ragazzo e sembrava più grande di 18 anni, proprio accanto a lui era seduta una ragazza probabilmente di 15 o 16 anni e infine vidi una ragazza seduta su un altro divano accanto a mia sorella che sembrava della mia stessa età. Ero un po' scioccato perché questo era l'esatto opposto di quello che pensavo fossero i miei vicini.
"Oh Blake! Perché ci hai messo così tanto?". Mamma mi urla.
"Scusa, cavolo, stavo facendo una doccia" dico.
"Bene allora, non vuoi salutare i nostri nuovi vicini?" Chiede papà.
"Ehi, nuovi vicini, è stato un piacere conoscervi, ma devo proprio andare, ciao" dico mentre metto su un sorriso finto stretto.
Comincio a dirigermi verso la porta, ma mia madre mi tira l'orecchio e mi riporta in soggiorno, mi fa sedere vicino alla bella - voglio dire - ragazza poco attraente.
"Ora ti siederai qui e parlerai con i nostri vicini, e non lascerai questa casa. A. Per niente". Mi guarda male.
La mamma a volte fa paura e so che questa ragazza seduta accanto a me ha paura di mia madre perché l'ho sentita tendersi accanto a me.
So che sembra stupido, ma anch'io ho paura di mia madre, ma non voglio farle sapere che ho paura di lei perché poi lo userebbe come un vantaggio.
Così sospiro, mi appoggio al divano e comincio a mandare un messaggio a Conner dicendo che non potrò venire alla festa perché dovevo lavorare.
Non c'era modo di dire a Conner che mia madre non mi avrebbe lasciato andare, perché poi avrebbe iniziato a prendermi in giro per essere un cocco di mamma e ascoltare quello che mia madre ha da dire.
"Mi dispiace per questo Ava, è solo che ha davvero qualche problema quando si tratta di incontrare le persone, odia interagire con chiunque tranne che con i suoi amici" sussurra Rose alla ragazza che immagino sia Ava.
Rose non sa davvero come sussurrare.
"Sai che posso sentire tutto quello che dici, vero?" Dico senza prestare attenzione alla ragazza o a Rose e concentrandomi sul mio telefono.
"Beh... Blake si presenta" dice Rose.
"Nah, sto bene" dico ancora non distogliendo lo sguardo dal mio telefono.
Rose allora mi strappa il telefono dalle mani.
"EHI, RIDAMMELO, STRONZO! Urlo a Rose.
"No, non fino a parlare con tutti in questa stanza" ha detto Rose con un sorrisetto sul viso.
Oh come avevo voglia di toglierle quel sorrisetto dalla faccia.
"Ugh Rose, ridammi solo il mio cazzo di telefono! Dico infastidito dal suo comportamento infantile.
"Non te lo ridarò finché non avrai parlato con tutti" dice Rose.
"No" dico e incrocio le braccia sul petto.
"Oh wow, pensavo di essere una persona testarda, ma immagino che Blake mi abbia battuto su questo perché, dannazione, è un diavolo di bambino testardo". Ava borbottò.
"Cosa hai detto?" L'ho guardata male.
"L'ho detto ad alta voce?" Ha sussurrato.
"Sì, l'hai detto, e sono d'accordo con te, Blake è un bambino testardo" Rose ridacchia.
Rose si alza e comincia a correre su per le scale mentre io la inseguo per riprendermi il telefono.
Quando salgo le scale Rose è già corsa nella sua stanza e l'ha chiusa a chiave.
Faccio un sospiro di frustrazione ed entro nella mia stanza che è proprio accanto a quella di Rose.
Vado al mio cassetto e tiro fuori un duplicato delle chiavi della stanza di Rose. Ho un duplicato delle chiavi di tutte le stanze di questa casa e nessuno lo sa, le ho solo in caso di un'emergenza come questa. Beh... questa non è proprio un'emergenza, ma lei ha il mio telefono.
Apro la porta della sua stanza e vedo il mio telefono sul suo tavolino, potrebbe averlo lasciato lì perché è andata in bagno.
Prendo tranquillamente il mio telefono e il suo telefono ed esco dalla stanza.
Sorrido e nascondo il suo telefono in uno dei cassetti della mia stanza a cui ho accesso solo io.
E giusto in tempo sento mamma che urla che io e Rose scendiamo per il pranzo.
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