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Capitolo 1

Clarissa e Christopher mi stanno già molto simpatici; siamo in un’auto dai vetri oscurati, e il loro modo di vestire fa notare molto la loro ricchezza. Ammiro dal finestrino la città scorrere, il traffico di Los Angeles, le persone e la musica; tutto è così euforico. Dopo qualche minuto di viaggio in auto, davanti ai miei occhi si presenta un'enorme villa illuminata da luci gialle, con due statue all'ingresso. È enorme. I cancelli si aprono e mi sembra quasi di sognare.

Quando varchiamo la maestosa porta bianca della casa, una cameriera dai capelli corti e ricci ci accoglie con un sorriso smagliante: «Benvenuti a casa signori West, trascorso bene la giornata?» chiede la donna, prendendo i loro cappotti; «Bene, grazie Isobel» risponde Clarissa con la sua solita gentilezza.

«Lei è Katherine, la nostra nuova figlia adottiva» mi presenta, mi hanno sempre dato fastidio le parole tipo; "Questa è la nostra figlia adottiva, è la ragazza che volevamo, sei davvero carina per essere cresciuta in un orfanotrofio..." non mi sono mai piaciute le etichette, ma lascio correre, sono troppo ansiosa per pensare a queste cose adesso.

«Piacere Isobel, puoi chiamarmi Kate se vuoi...» le sorrido e lei ricambia: «Signori, Kate, se non vi dispiace andrei a preparare la cena; ha chiamato Jason, ha avvertito che stasera non cenerà qui a casa.» Annuncia Isobel per poi avviarsi nella cucina la quale noto che è davvero molto grande così come il resto della casa.

La famiglia West ha un figlio? Mi chiedo… è più grande o più piccolo di me?

«Tesoro va', la cena sarà pronta a breve; sistema le tue cose, ultima stanza a destra. » Clarissa mi indica la mia stanza, la ringrazio e mi faccio strada tra i lunghi corridoi bianchi della casa.

La casa presenta un arredo ricco e moderno; è molto accogliente come struttura. Mi dirigo al piano di sopra, dove per fortuna trovo subito la mia stanza che, -come immaginavo-, è davvero molto ampia e luminosa.

Mi siedo sul letto come mio solito per testare la sua morbidezza. Confermando ogni mio pensiero; è molto comodo e davvero morbido. Mi lascio andare a qualche minuto di relax su quelle lenzuola che profumano di vaniglia e appena lavate, chiudo gli occhi per qualche secondo tirando un bel sospiro di sollievo «da oggi inizia la tua nuova vita, Kate! » dico e poco dopo inizio a tirare fuori le poche cose che sono in valigia; faccio una doccia rapida e indosso pantaloni neri con una felpa grigia per essere più a mio agio. Anche l'armadio profuma di vaniglia.

La serata trascorre molto velocemente, la cena è squisita e finalmente riesco ad assaporare del cibo degno di questo nome. Christopher è molto cordiale ed è meraviglioso il modo in cui guarda Clarissa; si amano tanto. Chiedo permesso di alzarmi da tavola e andare nella mia stanza; ho bisogno di riposare. Dopo una giornata ricca di emozioni, non vedo l’ora di coricarmi in quel letto profumato alla vaniglia.

La mia peggior nemica al mondo, in questo momento sta suonando e sarà l’unica cosa a cui non mi abituerò mai. Disattivo la sveglia, sapendo che tanto avrebbe risuonato dopo neanche cinque minuti; ed è in questi casi che vorresti buttarla dalla finestra, ma non lo fai.

Dopo qualche minuto, trascorso a guardare il soffitto, immersa nei mille pensieri mattutini, decido di alzarmi e di darmi una sistemata prima di fare colazione. Nonostante il risveglio traumatico della sveglia, mi sento riposata e in forma per intraprendere questa nuova giornata. «Buongiorno a tutti. » dico con un sorriso accomodandomi al tavolo. «Buongiorno Kate» mi saluta Clarissa; Chris non c'è: suppongo sia già andato a lavoro.

Oggi inizierò il mio primo giorno alla Venice High School, Clarissa mi ha detto che è davvero molto bella, « mi sarebbe piaciuto se Jason ti avesse mostrato la tua nuova scuola…» dice quasi con tono deluso mentre sorseggia il suo cappuccino. Sono più curiosa di conoscere Jason che la scuola.

Termino la colazione, lavo i denti per poi raccogliere lo zaino e dirigermi verso scuola: Clarissa mi ha chiamato l'autista, per fortuna non dovrò utilizzare mezzi di trasporto pubblici, non ne sarei in grado.

«Buongiorno signorina Katherine, io sono Richard e l’accompagnerò ovunque lei vorrà» si presenta l'uomo «Salve Richard se vuole può chiamarmi Kate» concedo, e lui mi rivolge un semplice sorriso mentre mi apre la portiera dell’auto.

Il tragitto in auto non dura molto, una volta giunti a destinazione, Richard mi lascia davanti alla Venice; lo saluto per poi avviarmi dentro l'edificio. È davvero spazioso, non me l'aspettavo così, soprattutto con un giardino così ampio, un campo per giocare a football e per giunta ha anche una biblioteca e varie sale per dei corsi pomeridiani; controllo la cartina che Clarissa ha stampato per me e mi dirigo in segreteria per recuperare il numero del mio armadietto e l'orario delle lezioni.

Alla prima ora ho matematica, ripongo i pochi libri che ho nell'armadietto e inizio ad andare in aula, dove non trovo nessuno eccetto una ragazza bionda dagli occhi azzurri, spero non sia una di quelle tutte perfettine, penso. Cerco di non dare troppa attenzione quando una vocina mi richiama; «Sei nuova?» dice la ragazza bionda «Si» mi limito a rispondere per poi sedermi «Piacere io sono Britney» fa per allungare una mano, mostrando un sorriso che le fa comparire delle piccole fossette sulle guance «Piacere io sono Katherine, ma puoi chiamarmi Kate» mi presento; è più simpatica di quanto pensassi, mentre aspettiamo l'inizio della lezione, parliamo del più e del meno; «Quindi tu sei stata adottata dalla famiglia West?» dice sorpresa ancora incredula.

«Già!» rispondo,

«Wow! Sai Jason West è il capitano della squadra di football qui alla Venice, sono in molti a parlare di lui, alcuni lo temono altri lo invidiano» Ecco il tipico bad boy che mi si presenta come mio futuro fratellastro «Ancora devo conoscerlo. Ma come mai lo temono? » chiedo incuriosita, ma Britney non fa in tempo a rispondermi che la campanella suona. In men che non si dica l’aula è colma di studenti. La lezione sta iniziando e la professoressa di matematica non sarà nella mia lista degli insegnanti preferiti.

Buona permanenza, hai vinto un biglietto per l'inferno.

Stai zitta coscienza.

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La lezione si conclude; io e Britney abbiamo legato abbastanza: è molto simpatica e mi ha anche raccontato che i suoi genitori non sono stati molto presenti, sua madre era in galera per non so quale motivo e suo padre lavorava giorno e notte, per questo lei è cresciuta con i suoi nonni paterni. Le lezioni proseguono e Britney mi mostra il resto della scuola.

«Finalmente questa giornata scolastica si conclude qui», dice Britney avviandosi all'uscita e io la seguo. Come primo giorno è andata abbastanza bene.

«Ehi Kate, stasera c'è una festa… Ti va di venire? Vengo a prenderti io, so dove si trova la dimora West» accenna un sorriso; devo abituarmi a questa nuova vita e fare nuove conoscenze può aiutarmi, quale posto migliore di una festa «Ci sarò, a stasera» la saluto.

«Passo a prenderti alle 21.00… Puntuale mi raccomando! », ironizza per poi dirigersi alla fermata dell'autobus.

Richard è nell’auto nera che mi aspetta «Com'è andato il suo primo giorno di scuola Signorina Kate?» mi chiede avviando il motore; «Bene, grazie Richard. » gli rispondo.

Arrivo a casa e trovo come sempre Isobel ad accogliermi, prendo la merenda che mi aveva preparato e corro a studiare le poche pagine di storia che ha assegnato il professore. Mi chiedo come saranno le feste; non sono mai stata ad una festa prima d’ora.

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