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Capitolo 1

Sono sempre stata attratta dai quadri, dalla violenza dei colori, dalle forme riprodotte, dalle pennellate decise, perché riflettono sensazioni celate, recondite che pochi sono in grado di cogliere. Ecco perché lavoro in una casa d’aste, è qui che ho scelto di passare la maggior parte del mio tempo, tra antiche tele appartenute ad artisti unici, tra cimeli introvabili di rara bellezza, tra sculture che suscitano emozioni senza tempo, merce rara che solo i collezionisti sono in grado di acquistare.

Conosco ogni valore, ogni singola quotazione delle opere che passano nelle mie mani, e sono anche in grado di consigliare, semmai ce ne fosse bisogno, qualche investimento sicuro per i clienti a me fedeli.

Oggi è un gran giorno perché sarà battuto all’asta un quadro di Georges Seurat, il pittore della luce. Non tutti lo apprezzano perché utilizza una tecnica che ricorda i macchiaioli, ma con una variante semplicemente unica e sublime che lo annovera tra i pittori più straordinari che io conosca: la macchia della luce.

Anche Manet e parte degli impressionisti desideravano ardentemente far risaltare i colori nella loro purezza, per renderli più brillanti, ma Seurat inventò una tecnica innovativa che risultò vincente. Sfruttò il campo visivo dell’occhio umano accostando macchie di colore, ottenendo così la mescolanza ottica.

Egli aveva messo a punto il principio di «contrasto simultaneo», secondo il quale se si accostano due colori complementari, le qualità di luminosità di ciascun colore, vengono esaltate.

Ciò che però mi esaltano, sono i temi dei suoi quadri, perché riescono a catturarmi in un modo, oserei dire, senza precedenti. Sono rappresentazioni del suo pensiero, in quanto riproducono scene ordinarie di soggetti apparentemente comuni, ma che in realtà nascondono segreti reconditi.

La dolce damigella gracile e timida è in realtà la prostituta più conosciuta della città, il fanciullo dai lineamenti sottili e angelici non è altro che il pupillo gay del padrone che lo prende per mano, e tutte quelle persone ritratte nella loro normalità hanno invece una storia mai raccontata, una storia segreta, proprio come me.

Mi ci vedrei in uno dei suoi quadri, sarei proprio un soggetto ideale, perché il mio più grande talento è quello di mostrarmi diversa da quel che sono, nascondendo la mia vera natura.

Sono molto eccitata per questa vendita, e mi auguro che il collezionista che se lo aggiudicherà, sia così speciale da cogliere il messaggio che questo quadro è in grado di dare, e di portarlo con sé per sempre.

Ho appena finito l’allestimento, presto gli acquirenti entreranno nel salone e prenderanno posto, ignari dei pezzi che si susseguiranno secondo una scaletta già stabilita.

Seurat è il quarto in ordine di uscita, pertanto ho tempo di osservare il pubblico e di farmi un’idea di chi potrebbe accaparrarselo.

Sono spesso circondata da uomini e sono abituata a lavorare con loro; infatti, seguo una sola e unica regola: sostenere sempre lo sguardo.

Indosso la mia giacca nera, i miei pantaloni classici e mi sento sicura.

È una sorta di divisa, in grado di proteggermi e sostenermi, in questo modo riesco a farmi rispettare e a essere sullo stesso piano del sesso forte.

Non ho mai conosciuto un uomo che m’intimidisse, non ancora, ma so che quando lo incontrerò saprò sostenere la sfida, di questo ne sono certa.

Le luci si alzano, il mormorio si fa sentire, ci siamo la sala è gremita, fra poco la prima opera sarà battuta all’asta.

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