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Master Jack Passion

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Alexandra Steel
79
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Riepilogo

Jack Kendall è un Master ed è alla ricerca di una donna speciale, una sottomessa per eccellenza. Quando ad una casa d'aste incontra Vera Cornwell capisce immediatamente che la ragazza, all'apparenza forte e determinata, in realtà cela un desiderio recondito, quello di essere dominata. Ha così inizio la sfida, il loro incontro scatenerà delle affinità così vicine ed emozionanti da indurre Vera ad accettare di essere educata secondo le regole che Jack le elencherà. Ma la loro intesa sarà così forte, così speciale, che travolgerà entrambi catapultando completamente i loro mondi, così vicini e così lontani da un semplice rapporto di coppia. Eppure l'amore è l'unica catena che non si può spezzare, l'unico cardine che saprà dominare entrambi senza alcun limite. E allora dove sarà il padrone? E dove sarà la schiava?

MiliardarioAmoreRomanticoPassioneDominantePossessivoSentimentale

Prefazione

Si dice che la vita riservi sfumature inattese, sconcertanti, a volte inaccettabili, è una nostra scelta coglierle, farle nostre, accettarle per quelle che sono, mostrando un coraggio che spesso non ci appartiene.

Io, come un’anima che ha paura di sé stessa al punto di nascondere ogni turbamento che avverte nel proprio corpo, quando questo non risponde ai canoni di una normale relazione sentimentale, le ho accettate queste sfumature.

Quell’etereo personaggio che sognavo accanto a me, durante le scene immaginarie vissute in solitudine nella mia vecchia stanza, quando ancora adolescente mi preoccupavo di piacere a qualcuno, mi ha sempre accompagnato negli anni a venire.

Egli si materializzava e, a ogni ordine che mi dava, io ubbidivo, aspettando sempre quell’onda che dal basso ventre cresceva, cresceva, fino a farmi provare la gioia, il piacere tanto atteso.

Poi, affannata, nascondevo ogni oggetto, ogni feticcio usato, perché alla fine mi vergognavo così tanto da restarne schiacciata.

Le corde, il bavaglio e le cinture, erano le prove della mia devianza, della mia diversità, utili solo a far crescere una pulsione che avrei voluto cancellare, e che invece alimentavo.

Finita la scena, tornavo ad essere quella semplice e sensibile ragazzina, così affabile, educata, riservata, che incassava lodi per la scuola, complimenti per l’intelligenza spiccata, e tanto affetto dai propri genitori.

E allora cosa c’era che non andava? Perché avevo necessità di fare quelle cose, di preparare quelle scene? Forse era il piacere che mi chiamava, o forse era il bisogno di sentirmi cattiva, di trasgredire alle tante regole imposte, e quindi di cercare a tutti i costi una punizione.

Adesso l’ho capito, e voglio raccontarvelo, mi chiamo Vera Cornwell e questa è la mia storia.