Capitolo 6: Divorziamo
"Come pretendi che ti creda? Hai fatto pedinare Elena, poi sei andata a casa sua a fare scenate..."
"Non è vero! È stata lei ad agire. È lei che mi ha spinta giù dalle scale!"
"Stai ancora mentendo! I domestici della villa hanno visto tutti che sei stata tu a spingere Elena. Se non fosse per la sua generosità, saresti già in prigione!" Le tempie di Adriano pulsavano. Le urla isteriche della donna lo irritavano profondamente.
Se quella donna non avesse fatto storie, il loro bambino sarebbe nato tra un mese o due. Quella notte, ubriaco, le aveva fatto quello che le aveva fatto, e a mente lucida se n'era pentito. Era persino sollevato che il bambino fosse stato così forte. Si era ripromesso che, per quanto detestasse Aurora, non avrebbe più sfogato la sua rabbia sul bambino.
E invece era finita così: quella donna aveva distrutto anche l'ultimo briciolo di sopportazione che aveva nei suoi confronti.
"Mentono! C'eravamo solo io ed Elena in quel momento. È stata lei a spingermi, lei..."
"Basta!" Le gettò i documenti del divorzio che aveva preparato. "Aurora Valenti, ne ho abbastanza di tutto questo. Divorziamo."
Aurora lo fissò incredula. Le parole "Accordo di divorzio" le ferirono gli occhi. Poche pagine sottili, eppure sembravano un mostro pronto a divorarla.
"Leggili pure con calma." La voce di lui non tradiva alcuna emozione, come se stesse parlando di qualcosa di insignificante.
Aurora si mosse. Si sporse in avanti, afferrò l'accordo e, come impazzita, lo strappò in mille pezzi.
Sotto il suo sguardo furioso, lanciò i frammenti in aria, che volteggiarono come fiocchi di neve.
"Adriano Ferretti, non divorzierò mai! Neanche morta darò a te e a quella donna maligna quello che volete!" In mezzo alla pioggia di carta, Aurora fissò l'uomo davanti a lei con odio. "Finché sarò viva, non avrete mai pace!"
Guardando quella donna dal volto stravolto, simile a una pazza, l'ultimo barlume di pietà nel cuore di Adriano si spense. Il suo bel viso si fece di ghiaccio. "Come vuoi. Ma non venire a pentirti!"
Detto questo, le voltò le spalle senza un briciolo di esitazione e se ne andò.
"Adriano Ferretti, tu e quella donna farete una brutta fine! Aurora Valenti non vi lascerà in pace..."
Adriano era già lontano, ma sentiva ancora le grida disperate di Aurora. Questo non fece che aumentare il suo fastidio, e accelerò il passo...
In uno stato di torpore, la voce di Rosa la riportò alla realtà.
Aurora aprì gli occhi gonfi, la vista annebbiata.
"Signora, suo padre sta male! Si alzi, deve andare subito a vederlo!" Rosa la chiamava con urgenza.
Il cuore confuso di Aurora si strinse di colpo. Suo padre...
Sostenuta da Rosa e dall'infermiera, Aurora raggiunse la sala operatoria.
Davanti alla porta c'era un capannello di persone, tutte con espressioni gravi.
"Cosa ci fai qui? Non hai già rovinato abbastanza la famiglia Valenti?" Una donna dal viso tirato la notò per prima e le sbarrò la strada.
"Zia, io..." Aurora non riuscì a ribattere. "Com'è mio padre?"
"Grazie a te, sua figlia, adesso è là dentro che lotta per la vita. Vattene, prima che lo faccia stare ancora peggio."
"Io..." Lo sguardo smarrito di Aurora vagò intorno, fino a posarsi sul fratello minore Matteo, in un angolo. "Teo, cos'è successo a papà?"
Matteo, chiamato in causa, esplose come una miccia accesa. Si lanciò verso di lei, ma la zia e gli altri lo trattennero.
"Aurora Valenti, sparisci! Vattene il più lontano possibile! Non ho una sorella così spregevole come te. La famiglia Valenti non ti vuole!" Matteo, poco più che ventenne, la indicava urlando.
"Teo, io..."
"Tornatene dai tuoi Ferretti e non farti mai più vedere! Altrimenti, ogni volta che ti incontro, ti prendo a schiaffi." Matteo digrignava i denti così forte che sembravano stridere, desiderando solo di far rinsavire quella sorella a suon di botte.
"Mi dispiace, non volevo... Mi dispiace..." Aurora non aveva la forza di difendersi. Poteva solo piangere e scusarsi, ancora e ancora.
Alla fine furono Rosa e gli altri a trascinarla via.
"Auri, non prendertela con tuo fratello per come ti ha trattato oggi. Se anni fa non ti fossi ostinata a sposare Adriano Ferretti, rubando i documenti dell'azienda di famiglia per aiutarlo, la famiglia Valenti sarebbe ridotta così? Oggi una folla di creditori è piombata in ufficio pretendendo che tuo padre saldasse i debiti. Lui ha avuto un malore dalla rabbia, e così..." Alla fine la zia Giuliana non ebbe cuore di vedere la nipote ridotta a un mare di lacrime. All'epoca, quando si era parlato di un matrimonio tra le famiglie Valenti e Ferretti, Aurora avrebbe dovuto sposare il primogenito dei Ferretti. Ma lei si era innamorata a prima vista di Adriano, mandando su tutte le furie il padre. I due avevano litigato come nemici giurati.
Chissà che filtro d'amore le aveva dato Adriano. Per aiutarlo, aveva trascinato nel baratro l'azienda di famiglia, rifiutando ogni consiglio e tagliando i ponti con i suoi.
