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Capitolo 3

— Ma chi è Richard Lawson, Jennifer?

Jennifer sbuffò esasperata: Daria non si interessava mai all’attualità e non cercava mai di conoscere le grandi personalità.

— Uff… avevo dimenticato che signorina è tagliata fuori dal mondo. Richard Lawson è un americano di 25 anni, un figo da morire, mio Dio! È il miliardario più famoso e più desiderato d’America… e anche qui.

Wow, questo Richard doveva essere davvero affascinante, a giudicare dal sorriso della sua amica mentre ne parlava. Improvvisamente, Daria ebbe voglia di vedere una sua foto.

— Ehm… posso vedere una sua foto?

— Ecco il problema: non si lascia mai fotografare! L’unica volta che l’ho visto sui giornali, ha fatto chiudere il giornalista e tutta la redazione perché non voleva che pubblicassero nulla.

Strano… davvero strano, pensava Daria. Di solito, gli uomini ricchi amano essere sotto i riflettori e sulle copertine delle riviste.

— È il grande Richard Lawson che si interessa a te, è lui il tuo ammiratore segreto, tesoro! È una storia da pazzi! — disse Jennifer, riportandola ai suoi pensieri.

Jennifer era al settimo cielo, come se avesse appena vinto alla lotteria. Ma Daria non condivideva affatto quell’entusiasmo: non trovava per niente divertente che un miliardario fosse sulle sue tracce… proprio ora che stava per sposarsi.

— Non c’è niente da ridere, Jennifer. Mi sto per sposare.

Si lasciò cadere pesantemente sul letto e sospirò profondamente.

— Cambiamo argomento, vuoi? Non voglio agitarmi.

Jennifer era il suo opposto, ma possedeva tante qualità che Daria adorava. Passarono la serata insieme, in allegria.

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— Ma sei impazzito, Richard? Farle questo il giorno del suo matrimonio? Un po’ di serietà, ti prego!

Richard beveva un bicchiere di whisky, fissando negli occhi il suo migliore amico, Alex Johnson.

Erano cresciuti insieme, come due gemelli. Solo che Alex non era affatto possessivo né testardo come lui. Anzi, era il classico “bad boy” che collezionava donne a piacimento.

— Alex, ho già preso la mia decisione. Ed è irrevocabile.

— Ma guarda tutte queste belle ragazze che ti girano intorno, e da sette anni sei ossessionato da una ragazza che neanche ti conosce! Hai le sue foto sparse ovunque, nella tua stanza e in casa.

È vero, aveva tutte le donne ai suoi piedi… ma era Daria Lombardie che voleva. E l’avrebbe avuta.

— È lei che voglio. Nessun’altra — replicò con tono implacabile.

— Ma lei non ti ama.

Richard lo fulminò con lo sguardo prima di rispondere con convinzione:

— Imparerà ad amarmi. E poi, il suo fidanzato non è adatto a lei. Allontanarla da lui sarà un favore.

— Ah, Richard… quanto sei testardo, accidenti.

Un sorriso leggero comparve sulle labbra di Richard. Alex aveva ragione: era più che testardo.

— Brindiamo, amico mio, perché presto sarò l’uomo più felice del mondo.

Alex brindò con lui, sorridendo. Era ormai rassegnato alle sue decisioni.

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**Due settimane dopo…**

Era arrivato il grande giorno. Daria stava per sposare il suo amato.

Indossava un semplice abito bianco e portava i capelli sciolti.

— Sei bellissima, tesoro — disse sua madre.

Daria le sorrise radiosa. Nonostante non approvasse Dario, sua madre si era occupata di tutti i preparativi. Tutto era perfetto.

— Ora che sei pronta, vado a controllare se è tutto a posto laggiù, poi ti accompagno in chiesa.

Dopo quella frase, sua madre uscì dalla stanza lasciandola da sola. Daria si avvicinò allo specchio per contemplarsi.

Si trovava davvero carina, ma avvertiva uno strano presentimento. Il nome Richard Lawson le girava in testa senza sosta e non riusciva a smettere di pensare al messaggio sul biglietto.

Qualche istante dopo, i suoi pensieri andarono a suo padre defunto. Avrebbe voluto tanto che fosse lì con lei… ma purtroppo non c’era.

Sospirò profondamente, asciugando una lacrima che le scendeva lungo il viso.

I colpi alla porta la riportarono alla realtà. Credendo fosse sua madre, andò ad aprire.

Appena la porta si aprì, vide due uomini robusti che le premettero un fazzoletto sul naso. Svanì all’istante.

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— Signore, è fatto. Tutto ok.

— Grazie, Boris. Puoi andare.

Dopo che il suo bodyguard se ne fu andato, Richard prese le chiavi e si recò nella sua villa.

Una volta dentro, si diresse verso la camera degli ospiti… e lì la vide: la giovane donna, nel suo abito bianco.

Il cuore cominciò a battergli freneticamente. Finalmente… era lì, vicina a lui. La sua pazienza era stata ripagata.

Certo, quando si sarebbe svegliata, lo avrebbe odiato per giorni, forse per mesi… ma a lui non importava. L’essenziale era che fosse lì, con lui.

Richard si avvicinò lentamente a lei, e per la prima volta le passò la mano tra i capelli. Erano così setosi e morbidi al tatto.

Dio, quanto aveva atteso quel momento.

La giovane donna era la più bella che avesse mai incontrato.

Ogni dettaglio del suo viso era perfetto: gli occhi, la bocca, le orecchie… era semplicemente perfetta. Il suo volto innocente lo faceva impazzire.

La amava immensamente, e quell’ossessione, quella possessività che provava per lei, non stavano per diminuire… soprattutto ora che lei era finalmente alla sua portata.

— Finalmente ci rivediamo, mio angelo — dichiarò ad alta voce.

Sapeva già che sua madre non avrebbe mai accettato quella relazione, considerando le differenze sociali.

Ma non aveva alcuna intenzione di allontanarsi da lei.

Aveva aspettato troppo tempo per essere vicino a Daria.

E per nulla al mondo avrebbe rinunciato a lei.

Era pronto a tutto per restare al suo fianco, qualunque cosa sua madre potesse dire…

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