Capitolo 3
Luciano Montecristo
Quello ero io, un uomo che la perdita dei genitori da bambino e la morte del mio unico fratello avevano trasformato in un uomo calcolatore, freddo e assetato di vendetta.
Mio padre era un mafioso molto conosciuto in Italia, quando morì mio fratello prese il suo posto creando un impero più grande e creando società per mascherare la nostra vita ostentata.
Gli affari mi appassionavano fin dall'adolescenza, mi vedevo come un grande uomo d'affari lontano dal mondo criminale, ma tutto cambiò la notte in cui alcuni furgoni ci intercettarono, mi spararono al petto e mentre perdevo conoscenza dovetti vedere come quell'uomo aveva sparato a mio fratello portandolo via da questo mondo.
In quel momento ho pensato che saremmo morti entrambi, ma sono stato abbastanza fortunato da sopravvivere e da allora ho giurato di vendicarmi di quel bastardo.
Mi ci sono voluti un paio di mesi per riprendermi, a 22 anni ho preso il posto di mio fratello e con l'aiuto di Ludobico, il suo braccio destro e mio migliore amico, sono riuscito a riprendere il controllo e a triplicare tutti gli affari che gestiva, compresa la mafia.
-Mi assento per qualche giorno e quando torno scopro che abbiamo un ospite trattenuto qui con la forza che voleva ucciderti.
-Niente che non possa gestire", mi volto a guardarlo e lui prende posto dietro la mia scrivania. Come vanno le cose?
-Tutto sta andando come volevamo, non c'è nulla di cui preoccuparsi", prende posto. Ora, mi dici perché hai rapito una donna?
-Mi ha incontrato all'hotel in Polonia, sembrava nervosa e quando ho visto che degli uomini la stavano osservando ho fatto in modo che i nostri uomini scoprissero chi era, poi l'ho salvata e l'ho portata qui.
-L'ha salvata?
-Sì, quegli uomini avevano l'ordine di prenderla viva o morta.
-E perché interferire? Non sai nemmeno chi sia.
-Ti sbagli, perché io so chi è", mi guarda confuso. È la moglie di Conde, per questo l'ho rapita, per farlo venire da me e farlo soffrire.
-Cosa? Abbiamo passato molto tempo a cercare un punto debole per distruggerlo e alla fine è venuto da noi da solo.
-Ho già fatto in modo di fargli sapere che ora sua moglie appartiene a me, voglio farlo arrabbiare e farlo venire da me.
-E cosa ne pensi...
Rimane con la parola in bocca quando viene interrotto da alcuni pezzi di quello che sembra essere un vetro rotto.
Si alza dalla sedia come me e usciamo dall'ufficio guardando due dei nostri uomini che si riparano in fondo alle scale mentre Katrina gli lancia ornamenti di vetro da vari angoli della casa.
-Che senso ha tutto questo! -grido, facendola smettere.
-Dì ai tuoi dannati uomini di lasciarmi almeno fare la doccia da sola.
Guardo il suo corpo e vedo che è coperto da un telo da bagno, mentre i capelli sembrano bagnati.
Ludovico la guarda stupito e lei lo fulmina lanciandogli un soprammobile che lui riesce a schivare.
-Smettila di fissarmi così, degenerato.
-Basta! O mi costringerai a chiuderti in cantina.
-Non basta tenermi qui contro la mia volontà? -Dica a questi idioti di stare fuori dal bagno o giuro che li castro.
Si gira e si allontana, scomparendo nel corridoio a passo svelto.
-Signore...
-L'avete sentita, raddoppiate la sicurezza sul suo balcone.
-Sì, signore.
-La piccola donna ha un bel caratterino", borbotta Ludovico mentre i nostri uomini si allontanano. Dovete avere pazienza con quella bestia o potrebbe finire per esaurire la vostra pazienza.
-Lo sta già facendo, ci sta già riuscendo.
Questa donna stava turbando la poca pazienza che avevo, la sua ribellione mi faceva venire voglia di tenerla legata e con la bocca coperta.
Non capivo come Conde avesse potuto sopportare tanta ribellione senza ucciderla o imbavagliarla.
-Vado a vedere che sia tutto pronto", mi dà una pacca sulla spalla, "I nostri ospiti arriveranno presto".
Se ne va, io salgo al piano di sopra e mi dirigo verso la stanza che ho chiesto, non mi preoccupo di bussare e apro la porta per vedere lei nuda che lo guarda dalla finestra.
Si gira e si copre i seni con le mani, mentre prende velocemente l'accappatoio dal letto e lo indossa.
-Idiota, non sai come si gioca?
-Non sei la prima donna che vedo nuda", rispondo con calma, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni. Cosa stavi spiando dalla finestra?
-Gli uomini che hai messo davanti al balcone", alzo gli occhi. Per quanto tempo hai intenzione di tenermi qui contro la mia volontà?
-Per tutto il tempo necessario.
Ho bisogno di biancheria intima, vestiti, scarpe e, naturalmente, di trucco e creme per il viso.
-Nient'altro, Vostra Maestà?
-Che tu possa marcire all'inferno, ma dato che non è possibile, nient'altro.
Alza gli occhi, mi passa accanto e prima che possa fare un altro passo la afferro rudemente per un braccio tirandola a sé.
-Stasera avrò degli ospiti e ovviamente tu scenderai e sarai presente", la fisso. Se provi a fare qualcosa giuro che ti ammazzo in quel momento, capito?
-Sì, stronzo", rilascia la presa su di me. Ma prima di tutto, dirai a uno dei tuoi cani tutto ciò di cui ho bisogno e mi aspetto che me lo porti, altrimenti puoi contare su di me.
Si dirige verso il bagno, mi tiene il ponte del naso e io cerco di calmarmi.
Mi avvio verso l'uscita e nel corridoio mi fermo.
Chiedo a qualcuno di procurarmi una truccatrice per oggi, di procurarmi vestiti, scarpe e tutto il necessario per la signorina.
-Sì, signore.
-Tutto deve andare perfettamente bene.
-Lo farà, signore.
Mi dirigo verso la mia stanza per prepararmi, il mio piano deve iniziare e andare come ho pianificato da tempo....
