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Posso ancora essere considerata un lupo mannaro se non riesco più a sentire ?

POV di Ivy

—Ivy, stai bene ? — mi chiede Geneviève mentre siamo seduti al tavolo della cucina con Kane. Il profumo della colazione è incredibile, ma non riesco proprio a trovare l’appetito. Spingo il cibo nel piatto prima di guardarla.

—Sì, ho solo dormito male, tutto qui.

—Dovresti mangiare — dice preoccupata, e non posso darle torto. Dovrei mangiare per mantenere le forze, soprattutto perché non so mai cosa mi verrà chiesto di fare o a cosa sarò sottoposta. Ogni giorno qui, a Red Moon, è totalmente imprevedibile per me. Da quando mi hanno tolto tutto e mi hanno giudicata responsabile della morte dell’Alfa e della Luna, il branco non ha mai accettato che non fossi condannata a morte, e non esitano a mostrarmi esattamente cosa provano. È lo stesso per Cole.

A dire la verità, è una domanda che mi faccio ogni giorno. Perché Cole non mi ha mandata al Consiglio Supremo del Regno e accusata della loro morte ? Poi non dovrebbe più occuparsi di me né sopportarmi nei paraggi. Non è che potrei andare a chiederglielo, comunque. Mi ha proibito di guardarlo negli occhi.

Di solito non si guarda mai un Alfa negli occhi a meno che non lo chieda lui, ma per me è ancora più rischioso. Sono considerata spazzatura, e Cole non esita a rimettermi al mio posto. Mi ha già picchiata per aver semplicemente lanciato uno sguardo nella sua direzione. Se c’è una cosa che ho imparato in questi ultimi sei anni, è scegliere le mie battaglie. Ho combattuto contro Cole, contro il suo trattamento e le sue punizioni per i primi due anni, ma dopo diverse botte e senza nessuno ad aiutarmi se non Kane e Geneviève, alla fine ho ceduto. Ho imparato a fingere. Non sono una ragazza debole, tutt’altro, ma se dimostro che non seguo gli ordini, finisce male per me.

Spero solo che un giorno riuscirò a liberarmi e a vivere la vita che dovrei vivere.

Sospiro e spingo del cibo in bocca, senza davvero sentirne il sapore, ma sperando che mi permetta almeno di resistere fino alla fine della mattinata. Prendo un sorso d’acqua e guardo Kane.

—Che cosa fate oggi ? — Mi piace sempre sentire parlare delle loro giornate e dei loro progetti, perché mi aiuta ad affrontare la mia situazione. Sono contenta che viviamo solo noi tre insieme in questa casetta nei territori del branco. È uno dei pochi vantaggi dell’essere la reietta del branco : nessuno vuole essere visto con me o vivere con me, quindi ho un posto dove scappare. Kane e Geneviève non sono così emarginati come me, ma hanno scelto di restare con me, quindi nemmeno loro sono molto apprezzati dal branco. Ma non gliene importa. Sono la vera definizione di amici. Mi difendono e non esitano a rimettere gli altri al loro posto quando serve.

—Oggi lavoro con i guaritori del branco, andremo a raccogliere erbe per preparare pomate e rimedi. Non vedo l’ora — dice Geneviève versandosi un altro bicchiere di succo d’arancia prima di berne un sorso.